Una straordinaria selezione di formaggi di malga della montagna friulana sarà in mostra e in degustazione domenica 16 dicembre a Sutrio (Ud), nell’ambito della manifestazione “Formandi. Sapori e formaggi di montagna”.
Sarà dunque uno dei borghi autentici d’Italia a fare da cornice all’
iniziativa ospitata nella Cjase dal Len, un’antica segheria da poco riaperta dopo un rispettoso restauro. Tra i momenti più interessanti della rassegna casearia, un’asta di formaggi di malga del Friuli Venezia Giulia in cui verranno battute forme particolarmente pregiate e di norma fuori commercio. Anche il pubblico di appassionati che la rassegna ogni anno richiama potrà partecipare all’asta, rivolta soprattutto agli addetti ai lavori (ristoranti, agriturismo, negozi di formaggi ed alimentari).
I prodotti caseari della stagione di monticazione 2018, già in parte esauriti, saranno aggiudicati col principio del maggior offerente. Il prezzo base delle forme sarà fissato da una commissione di esperti. Organizzato da Friulmont nell’ambito del progetto “Mo.Ma, una montagna di Malghe”, in collaborazione con Ersa e il sostegno di Promoturismo FVG, “Formandi” intende valorizzare questa eccellenza insieme ad altri prodotti della montagna. Protagoniste saranno 24 malghe carniche, del Canal del Ferro-Val Canale e del Pordenonese, a cui va riconosciuto per il loro lavoro il ruolo di tutela del territorio. Domenica 16 dalle 11 alle 18 Cjase dal Len sarà aperta al pubblico, che potrà gustare tutti i formaggi delle malghe, abbinati a una selezione di Vini Naturali del Friuli Venezia Giulia (prezzo di ingresso e degustazione: 15 euro).
Lunedì dalle 10 si svolgerà l'attesa asta e per ogni malga saranno battute partite di 2 o 3 forme. In chiusura, verranno battuti all’asta esemplari di due, tre e più anni, prodotti eccezionali non reperibili sul mercato per amatori. “Formandi” si propone anche come un’occasione per mettere in luce aspetti storici, simbolici e culturali che interessano questo antico prodotto caseario ed evidenziare la corretta gestione del comune patrimonio agro-pastorale. Niente come una visita in malga insieme a chi ci lavora, può far comprendere il valore dei derivati del latte, formaggio, ma anche burro e ricotta, nella vita e nell’economia di montagna. Il rito della monticazione in cui le mandrie bovine vengono portate a pascolare in quota, si svolge dalla fine di giugno a metà settembre. Sono le erbe e fiori dei prati che conferiscono al latte a ai suoi derivati profumi e sapori particolari.
Questi formaggi, di latte vaccino crudo, si distinguono per la pasta gialla il sapore intenso, secondo le stagionature. Possono essere degustati e acquistati direttamente in malga, insieme alla cucina locale. Accoglienza rustica su tavoli comuni accanto al fogolar. Molte le visite organizzate con partenze dai borghi, tra cui il trekking della via delle malghe con percorsi a tema: gastronomia ma anche storia, natura, arte e fede. Tra le varie tipologie di formaggi carnici tra i più apprezzati è il Formadi frant (frantumato), Presidio Slow Food, oltre ad essere un Prodotto agroalimentare tradizionale). Nato come un prodotto di recupero rimpastando con sale, pepe, panna e latte le scaglie di forme, che presentano piccoli difetti, è piccante e con un'intensità aromatica elevata. Altrettanto apprezzato è il Formàdi Salât, realizzato con latte vaccino crudo e chiamato salato perché immerso in una salamoia datata spesso decenni.
L'Alto But, tipico di Sutrio, con profumi dati dai foraggi di alta quota, se stagionato oltre un anno diventa Alto But Vecio, e stravecchio se la conservazione si prolunga. Famoso, il Montasio Dop, che se prodotto e stagionato oltre i 60 giorni in aree montuose, può fregiarsi della denominazione Prodotto di montagna. Poi c’è lo Stelutis, uno stracchino, chiamato così perché il colore bianco ricorda quello delle stelle alpine, delicato e leggermente acidulo. Le ricotte carniche sono di tipologie: fresca, frantumata, affumicata di malga salata (in dialetto "scuete", "scuete frante" e "scuete fumade"). Altri formaggi prevedono un mix con latte di capra o di pecora. Il formaggio di Carnia entra in molte ricette di una cucina sana e nutriente, che diventa un racconto del buon vivere delle comunità carniche legato a saperi antichi, così come ai propri dialetti.
Il frico forse è la specialità più nota, croccante sfoglia di formaggio arrostito o con cotto con patate e cipolle. Molti i presidi Slow Food che entrano nella cucina di tradizione friulana, dall’aglio di Resia, al Pestat di Fagagna, dalla Pitina alla Rosa di Gorizia fino alla cipolla di Cavasso.
Per informazioni:
www.formandifvg.itwww.prolocosutrio.com