Oltre nove italiani su 10 consumano olio di oliva in Italia, due su tre lo acquistano addirittura più volte al mese, selezionandolo principalmente in base all’origine ancor prima del brand e del prezzo.
È quanto emerge da una ricerca effettuata da Nomisma, i cui contenuti sono stati resi noti nella giornata inaugurale di
Sol&Agrifood, la fiera del food and beverage in corso fino a domani a Verona.
L’analisi del profilo di chi acquista olio di qualità restituisce l’identikit di un uomo, over 45 anni, con posizione lavorativa stabile ed economicamente sicura, laureato o con un altro titolo di studio elevato. L’attenzione al marchio Dop o Igp è più forte tra i “salutisti” e chi ha figli piccoli in casa.
Per Nomisma, due italiani su dieci comprano alimenti Dop e Igp abitualmente. Questa propensione all’acquisto e la sensibilità nei confronti di questi marchi sono maggiori nelle grandi città e in generale nel centro Italia. Alcune tipologie familiari, inoltre, risultano più attente alla qualità dei prodotti alimentari: si tratta di nuclei con figli conviventi in cui il responsabile degli acquisti è donna, over 45 anni e con titolo di studio elevato.
Il taglio del nastro della fiera Sol & Agrifood
«L’idea di chiedere a Nomisma una ricerca sul consumatore di prodotti agroalimentari di qualità - ha spiegato
Barbara Blasevich, consigliere di amministrazione di Veronafiere - è stata dettata dalla volontà di dare un approfondimento ai nostri espositori per aiutarli a leggere correttamente le tendenze e a impostare strategie per essere vincenti sui mercati. Questo, nell’ottica di essere una fiera di servizi, capace di dare strumenti che aiutino gli espositori ad aumentare il proprio business».
«Qui a Sol&Agrifood c’è l’agroalimentare di eccellenza - ha dichiarato la sottosegretaria alle Politiche agricole,
Alessandra Pesce - nei confronti del quale abbiamo un duplice impegno: promuoverlo e tutelarlo dalle contraffazioni, da una parte, e portarlo nel mondo aprendo nuovi mercati».
La ricerca ha preso in considerazione anche il consumatore di birra, differenziato tra chi beve birra e chi preferisce la birra artigianale: la prima è la preferita da Generation X e Baby Boomers (rispettivamente 39-54 e 55-73 anni), mentre la seconda attira maggiormente i Millennial più eruditi delle grandi città.
La percezione del made in Italy nel mondo. Secondo le ultime indagini multi-country di Nomisma, sia negli Emirati Arabi, che in Regno Unito ma anche in Cina, circa 4 consumatori su 10 affermano che il nostro cibo e il nostro vino siano in assoluto i prodotti più rappresentativi del made in Italy, prima ancora di moda, auto e arredamento. All’estero, il food&beverage italiano richiama innanzitutto il concetto di “qualità” per circa un quarto dei consumatori stranieri, che, pensando al nostro cibo evocano anche immagini come “tradizione/cultura”, “salute” e “stile”. I prodotti della nostra cultura gastronomica che più attraggono i consumatori stranieri sono pasta e olio extravergine di oliva, ovviamente dopo la pizza: non plus ultra del made in Italy per diffusione e notorietà
Per informazioni:
www.solagrifood.com