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Il piacere della convivialità Anima del “Premio Italia a Tavola”

Dal talk show che ha puntato i riflettori sull'accoglienza e il turismo in Italia, all'incontro su pane e olio, dalla cena di gala con le maggiori associazioni di cuochi, alla mostra del Museo Bardini, il “Premio Italia a Tavola” è stata un'unione di eccellenze, che hanno fatto squadra in nome dell'ospitalità e dello stile italiano

di Vincenzo D’Antonio
 
04 aprile 2016 | 12:05

Il piacere della convivialità Anima del “Premio Italia a Tavola”

Dal talk show che ha puntato i riflettori sull'accoglienza e il turismo in Italia, all'incontro su pane e olio, dalla cena di gala con le maggiori associazioni di cuochi, alla mostra del Museo Bardini, il “Premio Italia a Tavola” è stata un'unione di eccellenze, che hanno fatto squadra in nome dell'ospitalità e dello stile italiano

di Vincenzo D’Antonio
04 aprile 2016 | 12:05
 

Mancano premi in Italia? E ne mancano, nel caso di specie, nel variegato mondo dell'ospitalità e della ristorazione? Propenderemmo per una sonora risposta negativa, quelle con la “o” di “no” che si trascina a lungo. Nell'ultimo trimestre dell'anno la compagnia di giro delle guide in uscita è un fatto che suscita dibattiti, ovvero commenti ai commenti e procura le gioie e i dolori agli osannati e agli esclusi. E poi, in sintonia con l'inizio della primavera (primo vere frigora dissolvuntur), in quel di Firenze, location affascinante a testimonianza di Rinascimento passato e di possibili Rinascimenti in divenire, si svolge il nostro Premio. Il “Premio Italia a Tavola”. Unique!



Ha valenza precisa di Premio per quanto ad esso si addiviene mediante votazione online. Salvaguardata quindi l'assenza del più pernicioso dei rischi: l'autoreferenzialità. Ci si mette in gioco, si ottengono consensi, c'è un vincitore, uno per categoria. Sovrana la volontà dei votanti. A cornice, doviziosa e composita cornice, il dibattere le tematiche cogenti del settore. Seriamente, e perciò, sia chiaro, non seriosamente. La grande tematica del turismo motore della nostra economia. Ed in esso, il segmento del turismo enogastronomico. E, a dirla bene, non di segmento trattasi, bensì di quintessenza del turismo in sé.

Se ne è discusso, analizzando dati, delineando scenari prossimi venturi, denunciando attuali vistose carenze, predisponendo rotte ed intenti strategici, nella tavola rotonda del mattino dello scorso sabato a Palazzo Vecchio. Il cibo. Quella cosa che, in assenza, semplicemente non si sopravvive. Il cibo, quella cosa che, in presenza, si sopravvive. Il cibo, quella cosa che, resa elemento imprescindibile del cammino della civiltà, esse permea, di esse diviene il substrato.



E il mondo vegetale che, sorta di motore primo aristotelico, tutto muove. Ad emblema, a rendere possibile il cammino delle civiltà, il grano e l'olivo. E la capacità di farne conserva. Da nomadi a stanziali. Quando il “conservare” divenne patrimonio acquisito: dal grano la farina, dalla farina il pane. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Dall'olivo l'olio. Il comburente della vita. I campi di grano e le olivete. I vigneti, aggiungeremmo. Ed ecco il landscape, ecco il paesaggio mediterraneo. Dalla natura predisposto, dall'uomo disposto e reso evolvente. Pane e olio.

La memoria della civiltà contadina. Il binomio cardine della dieta mediterranea, giammai casualmente divenuta, sei anni fa, patrimonio mondiale dell'Umanità. Pane e olio, protagonisti il mese prossimo in un territorio che, ci sia consentito esprimerci così, più mediterraneo non si può: la nostra Basilicata, la nostra Puglia: Matera e Martina Franca. Perché smarrire la memoria è morire senza facoltà di rinascere. Matera e Martina Franca, dal 5 all'8 maggio la “Biennale delle Memorie”. Se ne parlò sabato pomeriggio al Mercato Centrale di San Lorenzo.



I cuochi. «Cuoco, che bella parola», così Totò in “Miseria e Nobiltà”. Cuochi, quanti e, soprattutto, quanto abili. Gala dinner del sabato sera a Palazzo Borghese. Splendidi solisti che, all'occorrenza e di buon grado, sanno cantare in coro. È questo l'approccio vincente. L'arte del servire a tavola. Quando mangiare va oltre l'alimentarsi e il nutrirsi. Quando la tavola è piacere in sé.

Claudio Sadler
Nella foto: Claudio Sadler

Quando la convivialità genera relazioni. Ancora Aristotele, qui con il suo sinolo: armonia tra forma e materia. La materia cibo lavorato in cucina, alta la maestria di cuochi e brigate, vuole pari livello qualitativo nella forma del servizio. Il saper apparecchiare la tavola: un'arte. Come è arte il saper ricevere. Visione ragionata di tutto ciò con scaturenti riflessioni, la domenica mattina al Museo Stefano Bardini, appena Oltrarno. Siamo ciò che mangiamo. L'anelito è divenire migliori. Se ne trae apodittica conclusione!

Per ascoltare il servizio che Radio Bar, l'emittente dedicata al food&beverage, ha dedicato al “Premio Italia a Tavola” CLICCA QUI.

Premi speciali del Consiglio regionale Regione Toscana
Oltre agli Award di Italia a Tavola e Fipe-Confcommercio sono stati consegnati due importanti riconoscimenti da parte del Consiglio regionale della Regione Toscana, consegnati dal presidente Eugenio Giani: il premio speciale “Pegaso” ad Annie Féolde del ristorante Enoteca Pinchiorri di Firenze, con la motivazione “per 40 anni di stile e alta cucina”; e il premio speciale "Targa" a Mariuccia Passera, editore di Italia a Tavola, “per 30 anni di editoria per la valorizzazione della ristorazione”.

da sinistra: Anna Lapini, Annie Féolde, Mariuccia Passera, Eugenio Giani e Aldo Cursano
Nella foto, da sinistra: Anna Lapini, Annie Féolde, Mariuccia Passera, Eugenio Giani e Aldo Cursano

Main sponsor dell’iniziativa sono stati Consorzio Grana Padano, Trentodoc, Consorzio Tutela Vini Soave e Consorzio Olio Toscano Igp; in partnership con importanti associazioni di categoria, rappresentative delle varie anime della ristorazione: Fic, Euro-Toques Italia, Itchefs-Gvci, Conpait, AMPI, Abi Professional, Noi di Sala, Le Soste, Jre, Chic, Ais Toscana e la scuola di cucina Alma. Tra i media partner ci sono Radio Bar, Firenze Spettacolo e Radio Toscana.

Foto: Giulio Ziletti - Riccardo Melillo - Nicola Impallomeni - Modestino Tozzi - Giovanni De Angelis

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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