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Lo stile della semplicità al light lunch con l’Unione regionale cuochi toscani

Ribollita, Pappa al pomodoro, acquacotte e zuppe sono solo alcuni dei piatti tipici toscani protagonisti del light lunch curato dall’Unione regionale cuochi toscani, svoltosi nell’ambito del “Premio Italia a Tavola”

 
05 aprile 2016 | 11:50

Lo stile della semplicità al light lunch con l’Unione regionale cuochi toscani

Ribollita, Pappa al pomodoro, acquacotte e zuppe sono solo alcuni dei piatti tipici toscani protagonisti del light lunch curato dall’Unione regionale cuochi toscani, svoltosi nell’ambito del “Premio Italia a Tavola”

05 aprile 2016 | 11:50
 

Il “Premio Italia a Tavola” è stato scandito da diversi momenti, tutti dedicati alle eccellenze italiane e all'arte dell'accoglienza. Tra questi merita attenzione il light lunch che si è svolto lo scorso 2 aprile nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, in chiusura del talk show dal titolo “L’ospitalità e lo stile italiano motori del turismo e della filiera agroalimentare”, a cui è seguita la consegna degli Award 2015 di Italia a Tavola e Fipe-Confcommercio a chi nell’anno passato si è distinto maggiormente nella valorizzazione del Made in Italy a tavola: il ministro Dario Franceschini, la famiglia Cerea, Niko Romito e Rosario Scarpato.



Il lunch è stato curato dall’Unione regionale cuochi toscani, che ha proposto i piatti della tradizione regionale, zuppe e acquecotte, in cui l'ingrediente principe è stato il pane (che è stato peraltro un elemento ricorrente in tutti i momenti che hanno scandito la due giorni del Premio Italia a Tavola). In abbinamento ottimi vini del territorio, forniti dalle Donne del Vino della Toscana, l'associazione presieduta a livello nazionale da Donatella Cinelli Colombini e a livello regionale da Antonella D'Isanto.

I vini degustati
I vini degustati durante il light lunch, sono stati forniti dalle aziende:

Il pane ha da sempre costituito un elemento base nella cucina tradizionale toscana. Straordinario appena sfornato, una volta raffermo era saggiamente trasformato in pietanze in grado di saziare con gusto, donando “corpo” al companatico, spesso troppo povero o troppo scarso. Ed è cosi che nascono le acque cotte, le zuppe di pane, le zuppe con il pomodoro ed anche il cacciuccio, in cui la zuppa di pesci poveri era versata su pane tostato.

Semplici, semplicissimi piatti. Ma... buoni come il pane. Il recupero dei piatti della tradizione è figlio del recupero dei prodotti cosiddetti poveri, ma ricchi di sapere e di sapori, per l’economia del tempo e non solo. Nasce dal desiderio di far conoscere un passato e condividere le proprie radici l’idea dell’Unione regionale cuochi toscani di proporre, in un evento dedicato allo stile, ciò che meglio rappresenta lo stile toscano in cucina: zuppe ed acquecotte.



I piatti proposti
Ribollita: è una delle zuppe tipiche della tradizione toscana, in particolar modo fiorentina, preparata con pane raffermo e verdure della stagione autunnale. Preparata dall'Associazione cuochi fiorentini.

Ribollita
Ribollita

Pappa al pomodoro: è una zuppa di pane toscano raffermo e pomodoro da gustare fredda o calda, ricetta semplice di origine povera. Preparata dall'Associazione cuochi Valdarno.

Pappa al pomodoro
Pappa al pomodoro

Acquacotta del Casentino: un pasto semplice da preparare negli spostamenti della transumanza. Qualche fungo secco oppure un po’ di carne secca, a volte un niente di pomodori appassiti, per aromatizzare acqua e pane raffermo, trasformandolo in piatto prezioso. Preparata dall'Associazione cuochi Arezzo.

Acquacotta del Casentino
Acquacotta del Casentino

Acquacotta Senese: piatto di boscaioli e butteri, carbonai e mandriani, era il risultato dell’incontro del pane raffermo con il raccolto dell’offerta quotidiana del bosco: funghi, erbe e aglio selvatico, radicchi, raperonzoli, borragine. Preparata dall'Associazione cuochi senesi.

Acquacotta senese
Acquacotta senese

Acquacotta Maremmana: la semplicità dell’assenza: senza funghi, senza salsiccia, senza pancetta, con le verdure appena colte nell’orto. E magari un uovo appena rappreso, per dare nutrimento e aroma ad un piatto d’altri tempi. Preparata dalla Federcuochi Grosseto.

Acquacotta Maremmana
Acquacotta Maremmana

Zuppa Lucchese “Garmugia”: saporita zuppa di verdure originariamente cotta nel camino, soprattutto in primavera: guanciale o la pancetta per insaporire una zuppa a base di carciofi, piselli, fave e asparagi, un tempo appannaggio solo delle famiglie più benestanti. Preparata dall'Associazione cuochi lucchesi.

Zuppa luccheseZuppa lucchese

Cacciucco alla Livornese: un tempo realizzato con gli “scarti”, ovvero i pesci meno pregiati, nelle galere cinquecentesche per sfamare i vogatori alle catene. Il pane sul fondo della ciotola, impregnato del sugo del pesce, costituiva la vera pietanza. Preparata dall'Associazione cuochi livornesi.

Cacciucco alla LivorneseCacciucco alla Livornese

Zuppa Carrarese: nota anche col termine dialettale di zuppa “d’erbi” è come le altre una zuppa creativa cui preparazione vede protagonista il pane e quello che di “erbi”si trova: crescione, bietola, borragine, raponzolo, cicoria, spinaci, acetosella. Preparata dall'Associazione cuochi Massa Carrara.

Zuppa carrarese
Zuppa carrarese

Acquacotta Alta Etruria: Pane di grand duro e verdure raccolte direttamente in campagna sono alla base di una zuppa che cambia con le stagioni. L’olio extravergine d’oliva ne diviene elemento imprescindibile. Preparata dai Cuochi Alta Etruria.

Acquacotta Alta EtruriaAcquacotta Alta Etruria

Altri prodotti tipici in degustazione
  • Panificio Menchetti - Pane Verna con lievitazione naturale;
  • Il Lampredotto di Gavinana: Panino con Lampredotto;
  • Salumeria di Monte San Savino: Porchetta e finocchiona;
  • Le Selve di Vallolmo: Salumi del Casentino;
  • De Magi. Alchimia de’ formaggi: Selezione di Formaggi;
  • Olio IgpToscano;
  • Bonci Panbriacone.

Unione regionale cuochi toscani
L’Unione regionale cuochi toscani raccoglie i 1.500 iscritti delle associazioni delle province e dei territori della Toscana al fine di sostenerne, qualificarne e valorizzarne le singole professionalità, in qualunque ambito essi operino. Il fine dell’Unione è quello di promuovere la tradizione e la realtà locale, valorizzandone i produttori, diffondendo la conoscenza delle capacità artigianali locali e della cultura gastronomica peculiare dell’area, nell’ottica di un dialogo fra gli “attori” della cucina e tutto quello che vi ruota intorno, come le figure di sommelier e barmen, le varie associazioni di categoria, i consorzi dei marchi di tutela che porti allo sviluppo di un cambiamento del settore. Corsi di aggiornamento, incontri tra iscritti, apertura alle nuove tendenze e necessità dell’alimentazione sono all’ordine del giorno di un’associazione che, con i piedi ben saldi nel passato, ha lo sguardo rivolto al futuro.

Main sponsor del “Premio Italia a Tavola” sono stati Consorzio Grana Padano, Trentodoc, Consorzio Tutela Vini Soave e Consorzio Olio Toscano Igp; in partnership con importanti associazioni di categoria, rappresentative delle varie anime della ristorazione: Fic, Euro-Toques Italia, Itchefs-Gvci, Conpait, AMPI, Abi Professional, Noi di Sala, Le Soste, Jre, Chic, Ais Toscana e la scuola di cucina Alma. Tra i media partner ci sono Radio Bar, Firenze Spettacolo e Radio Toscana.

Foto: Giulio Ziletti - Riccardo Melillo - Nicola Impallomeni - Modestino Tozzi - Giovanni De Angelis

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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