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“No Tools Fork 1” ad Artimino In mostra la storia della forchetta

di Renato Andreolassi
 
01 aprile 2019 | 12:32

“No Tools Fork 1” ad Artimino In mostra la storia della forchetta

di Renato Andreolassi
01 aprile 2019 | 12:32
 

In 26 pannelli tutta la storia della forchetta. Li ha predisposti e presentati nella splendida villa medicea di Artimino nell'ambito del Premio Italia a Tavola, il fotografo Davide Dutto.

Piemontese di Fossano (Cn), classe 1961: «Fotografo professionista - tiene a precisare - del cibo e della vita, a tutto campo». Una bella, originale e interessante mostra, «NoTools_Fork 1»: si tratta dal progetto “NoTools” dedicato alla forchetta, con al centro la posata che Caterina de’ Medici portò alla corte di Francia a seguito delle sue nozze. L'iniziativa è legata alla ricorrenza dei 500 anni dalla nascita della duchessa ed è servita come spunto per lanciare il nuovo titolo di Ambasciatore del turismo enogastronomico, che ogni anno sarà assegnato con la consegna di questa forchetta come "testimone". Il primo ambasciatore nominato è il ministro Gian Marco Centinaio.

(No Tools Fork 1 ad Artimino In mostra la storia della forchetta)
Alberto Lupini, Davide Dutto, Aldo Cursano e Federico Quaranta

«Perché mangiare con la forchetta - hanno detto durante un faccia a faccia il direttore Alberto Lupini e Davide Dutto - voleva e vuole dire avere delle regole precise a tavola. Basta armi o altri oggetti. Non è solo uno strumento, senza quell'utensile l'uomo non fa nulla».

D'oro, d'argento, d'acciaio, in ferro o in qualsiasi altro materiale - anche la vituperata plastica, in via di estinzione - ha rappresentato in tutte le epoche storiche un elemento essenziale per gustare i cibi. Con il coltello e il cucchiaio è il simbolo di un percorso del cibo e spesso rappresenta anche il carattere di una persona nelle sue più svariate forme.

(No Tools Fork 1 ad Artimino In mostra la storia della forchetta)
Alberto Lupini, Davide Dutto e Aldo Cursano

Prendendo spunto da un incontro con lo chef Pino Cuttaia, e di un pranzo famigliare - nella calda Sicilia - con protagonista il padre di Pino, Dutto scrive nella presentazione della mostra: «Il padre usava una forchetta con i rebbi allargati così da prendere più cibo nel grande piatto unico, e condiviso al centro della tavola, dal quale la famiglia Cuttaia mangiava. Con una sola mossa il cibo portato alla bocca con quella forchetta era così il doppio di quello degli altri commensali, pur prendendo lo stesso numero di forchettate che, in famiglia, venivano contate per equità. La descrizione di quella scena mi fece capire immediatamente il vero valore della forchetta. Da quel momento, questa posata è diventata per me un simbolo, un testimone silente e quotidiano, quasi invisibile tanto è l'abitudine di usarla di milioni di persone e storie uniche e diverse. Lì, ho visto l'inizio del mio attuale lavoro, il senso e il valore di quello strumento che per me non è più solamente un attrezzo».

(No Tools Fork 1 ad Artimino In mostra la storia della forchetta)
Alberto Lupini, Gian Marco Centinaio e Davide Dutto

Dopo la forchetta, toccherà al cucchiaio e al coltello raccontare la via del cibo e della cucina nell'evolversi dei secoli e successivamente sarà la volta delle bacchette cinesi e delle mani africane. «Nel 1982, immortalando il mondo dello sport - ci ha raccontato Dutto fra i saloni della magnifica villa medicea con scarpe sportive bicolori - ho imparato a viaggiare e a conoscere mille cucine e mille ristoranti. Ho capito che la vita è un continuo nascere e imparare anche attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica».

Sempre al tema della forchetta Italia a Tavola ha dedicato nel pomeriggio di domenica un confronto-dibattito dal titolo "La forchetta simbolo di cultura dell'Occidente".

(No Tools Fork 1 ad Artimino In mostra la storia della forchetta)

Foto: Riccardo Melillo


(Premio Italia a Tavola, 11ª edizione Omaggio alla cucina di quattro secoli fa)
(Premio Italia a Tavola, 11ª edizione Omaggio alla cucina di quattro secoli fa)

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