Rievocazioni storiche anche a tavola per il light lunch pensato e realizzato dalla Cuoca dell'anno Silvia Baracchi nelle cantine di Villa Artimino.
Conclusa infatti la
tavola rotonda della domenica con tema “Sicurezza, una marcia in più per la ristorazione e l’ospitalità”, gli ospiti del Premio Italia a Tavola si sono trasferiti nelle cantine della Villa, un ambiente già di per sé accogliente reso ancora più invitante dal menu realizzato da
Silvia Baracchi.
La cuoca del Relais Il Falconiere, 1 stella Michelin a Cortona (Ar), arriva dietro ai tavoli del pranzo a buffet forte della vittoria al sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola, categoria Cuochi.
Premiata da Nicola Cesare Baldrighi dopo la cena di gala dell'evento, la delegata Euro-Toques per la Toscana ha realizzato per il light lunch un menu ad hoc, ispirato dalle ricette ritrovate di Leonardo Da Vinci, riprese dalla Baracchi e rimodernate, per rendere i piatti più moderni, leggeri e gustosi.
Silvia Baracchi e il Pesce San Pietro con polpettine di animelle, piselli e salsa allo zafferano
L'occasione non è certo casuale, esattamente 500 anni fa (il 2 maggio 1519) infatti il genio toscano moriva: questo ricordo si unisce così agli altri anniversari celebrati durante l'11° Premio Italia a Tavola: i 500 anni dalla nascita di Caterina de' Medici e, perché no,
i 100 anni dall'“invenzione” del Negroni.
Gnocchi di pane in zuppetta di bieta allo zenzero e polvere di prosciutto
Un menu di quattro portate quello voluto da Silvia Baracchi, iniziato con un Pesce San Pietro con polpettine di animelle e salsa allo zafferano: la delicatezza del pesce così come delle polpettine e la presentazione comunque elegante del piatto ben si sposavano all'abbinamento nel calice, con un Vin Ruspo Barco Reale di Carmignano Rosato Doc 2018 Tenuta di Artimino.
Pasticcio di anitra alle spezie toscane con zucchine arrostite e patate alla curcuma
Sempre della Tenuta il Chianti Montalbano 2017, azzeccato accompagnamento agli Gnocchi di pane in zuppetta di bieta allo zenzero e polvere di prosciutto. Quest'ultimo ingrediente a dare croccantezza a un piatto che ha ritrovato equilibrio e godibilità grazie all'intervento della Baracchi sulla ricetta originale: la cuoca ha ad esempio aggiunto della ricotta all'impasto dello gnocco così da renderlo più gustoso e godibile. A curare il piatto insieme alla cuoca, anche la
Scuola di Cucina Tessieri.
I vini di Tenuta di Artimino (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Ardito Igt Toscana Rosso Baracchi Winery (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Vin Santo di Carmignano Doc Tenuta di Artimino (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Poggilarca Carmignano Docg 2015 Tenuta di Artimino (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
4/15
Paolo Baldini, Alex Siliberto, Silvia Baracchi, Aldo Cursano e Sandro Baldi (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Silvia Baracchi, Alberto Lupini e Alex Siliberto (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Silvia Baracchi (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
8/15
Annamaria Tossani (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
9/15
Paola Mencarelli e Cinzia Ferro (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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(Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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(Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Aldo Cursano, Paolo Baldini e Alex Siliberto (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
13/15
Paolo Baldini, Alex Siliberto, Sandro Baldi e Luciano De Sanctis (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Grana Padano Riserva (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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(Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Poggilarca Carmignano Doc 2015 della Tenuta di Artimino ha fatto un po' da spartiacque nel calice tra primo e secondo, lasciando poi nel calice il dominio incontrastato dell'Ardito Igt Toscana Rosso "firmato" Baracchi Winery e abbinato a un ottimo Pasticcio di anitra alle spezie toscane con zucchine arrostite e patate alla curcuma, piatto che per leggerezza e intensità nel gusto fa meritare i complimenti alla chef.
Bacio di Monna Lisa con crema di latte e salsa all'elisir di lunga vita chiude il light lunch della domenica, lasciando agli ospiti un intenso aroma di roché in bocca, allietato da un sorso di Vin Santo.
Ad accompagnare l'intero pranzo la qualità di Acqua S. Pellegrino e Acqua Panna; a chiuderlo invece Caffè Xelecto, seguito da un momento di degustazione dei sigari made in Italy proposti da Spazio Fumoir.
Foto servizio e gallery: Riccardo Melillo e Giulio ZilettiHashtag:
#premioiat
I vini di Tenuta di Artimino (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Ardito Igt Toscana Rosso Baracchi Winery (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Vin Santo di Carmignano Doc Tenuta di Artimino (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Poggilarca Carmignano Docg 2015 Tenuta di Artimino (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Paolo Baldini, Alex Siliberto, Silvia Baracchi, Aldo Cursano e Sandro Baldi (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Silvia Baracchi, Alberto Lupini e Alex Siliberto (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Silvia Baracchi (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Annamaria Tossani (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Paola Mencarelli e Cinzia Ferro (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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(Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Aldo Cursano, Paolo Baldini e Alex Siliberto (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Paolo Baldini, Alex Siliberto, Sandro Baldi e Luciano De Sanctis (Premio IaT, al light lunch
Silvia Baracchi reinventa Da Vinci)
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Grana Padano Riserva (Premio IaT, al light lunch
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(Premio IaT, al light lunch
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