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Elle & Vire
Molino Paolo Mariani
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Usa, l'Italia accelera nell'export food: +10,9% a inizio 2025, più di Francia e Spagna

Spinta dalla fascia premium e da una strategia di consolidamento sul mercato statunitense, il Bel Paese segna nel primo trimestre 2025 la crescita più marcata tra i grandi esportatori europei [...]

11 giugno 2025 | 12:48
 

Usa, l'Italia accelera nell'export food: +10,9% a inizio 2025, più di Francia e Spagna

Spinta dalla fascia premium e da una strategia di consolidamento sul mercato statunitense, il Bel Paese segna nel primo trimestre 2025 la crescita più marcata tra i grandi esportatori europei [...]

11 giugno 2025 | 12:48
 

Il mercato americano continua a premiare il food & beverage italiano. Nei primi tre mesi del 2025, l'export made in Italy del comparto è infatti cresciuto del 10,9%, registrando l'incremento più alto tra i principali concorrenti europei: Francia ferma a +8%, Spagna al 4%. Una spinta decisa che conferma quanto il prodotto italiano, specie nella fascia premium, resti competitivo anche in un contesto globale sempre più instabile. Il dato arriva dall'undicesima edizione del Food Summit, organizzato dal Gruppo Food, dal titolo emblematico: “Incertezza globale, certezza italiana: la risposta dell'Italian food”.

L'Italia sorpassa Francia e Spagna nell'export food negli Usa ad inizio 2025

Export food: l’Italia vola negli Usa ad inizio 2025

Durante l'incontro, rivolto ai vertici della business community del settore agroalimentare, è stato presentato un report che fotografa l'andamento dell'export nel 2024: 67,5 miliardi di euro il totale complessivo, con una crescita dell'8,3% rispetto all'anno precedente. Dentro questo quadro, il mercato americano si conferma tra i più strategici, con un valore che supera i 7,8 miliardi di euro: 4,9 miliardi provengono dall'industria alimentare, 2,8 dalle bevande, mentre l'agricoltura contribuisce con 114 milioni. In proporzione, l'export verso gli Stati Uniti rappresenta oggi l'11,6% del totale agroalimentare italiano.

A dare il via ai lavori è stato Gregorio De Felice, chief Economist di Intesa Sanpaolo, che ha messo a fuoco un aspetto centrale: la qualità del prodotto italiano. «Il posizionamento qualitativo dei nostri prodotti alimentari - ha dichiarato - ci proteggerà, almeno in parte, dai dazi americani. La quota di mercato italiana sulle importazioni Usa è maggiore nella fascia alta di qualità rispetto al dato totale; per molte filiere il peso dell'alta gamma sull'export alimentare verso gli Usa supera l'80%».

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Un vantaggio competitivo che le aziende italiane stanno cercando di difendere e rafforzare, anche alla luce delle tensioni internazionali e delle incertezze economiche. «Secondo una survey interna di Intesa Sanpaolo, tra le reazioni che le imprese stanno valutando, circa la metà dei rispondenti indica la ricerca di nuovi clienti in nuovi mercati, ma anche un'accelerazione delle vendite negli Usa, cresciute nel primo trimestre del 2025 del 10,9%, meglio di Francia (+8%) e Spagna (+4%). I costi di materie prime/energia e cambiamenti climatici restano in cima alle preoccupazioni delle aziende. Gli investimenti in sostenibilità sono sempre più una leva strategica, le imprese agro-alimentari con certificazioni biologiche mostrano risultati migliori in termini di redditività e crescita di fatturato».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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