Prime Alture, “La Cantina di Milano” in collaborazione coi grandi chef |
Grazie a un instancabile lavoro commerciale di Roberto Lechiancole, fondatore di Prime Alture Winery, e alla collaborazione con AmbrosianaWines (agenzia per Milano e provincia), i vini di Prime Alture hanno conquistato i migliori chef del panorama lombardo e vantano posizioni di rilievo nelle carte di ristoranti stellati e non. Lontano dalle logiche della Gdo e dalle piattaforme di vendita online, oggi Prime Alture vuole arrivare al grande pubblico attraverso il progetto “La Cantina di Milano”: Felice Lo Basso, Claudio Sadler, Tommaso Arrigoni, Manolo Teruzzi, Stefano Grandi, Andrea Provenzani e Giuseppe Postorino sono solo alcuni degli chef ambassador di un’iniziativa dove cucina e vino hanno un dialogo diretto, con la presentazione dei loro migliori piatti in abbinamento alle etichette della Winery.
L’obiettivo è far conoscere i vini in maniera tangibile, attraverso la veicolazione delle video ricette su mezzi online e offline, per offrire al pubblico finale una chiave di lettura nuova e diversa: l’Oltrepò Pavese è terra di ottimi vini di cui Prime Alture si fa portavoce, consegnando direttamente, senza minimi d’ordine e a temperatura di cantina. Dalla vigna alla tavola. Vediamo gli abbinamenti dei piatti di Stefano Grandi, Andrea Provenzani e Tommaso Arrigoni con i vini Prime Alture. |
Stefano Grandi porta in tavola la cucina lombarda con le bollicine dell’Oltrepò Pavese
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Roberto Lechiancole e Stefano Grandi |
Stefano Grandi nell’ambito del progetto “La Cantina di Milano” ha deciso di proporre il Cuore Sacro. «È l’interpretazione moderna di un piatto povero: un tortello ripieno di tuorlo d’uovo e ricotta, ricoperto di schiuma di sedano rapa, crema di foglie verdi e crispy di lingua salmistrata. In abbinamento Io per Te, Pinot Nero in purezza Metodo Classico Oltrepò Pavese Docg.
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“Cuore Sacro” con “Io per te, Pinot Nero in purezza Metodo Classico Oltrepò Pavese Docg |
Un vino che si sposa a meraviglia con questa ricetta dall’impronta grassa e dolce. La nota acida di questo Pinot Nero pulisce il palato donando elegante freschezza e cremosità. Sviluppa un retrogusto lungo e persistente». Il Metodo Classico di Roberto Lechiancole rappresenta l’equilibrio ottimale tra l’acidità con le note di pesca a polpa bianca e pera accanto a sentori di frutta secca tostata e pane fresco. |
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Andrea Provenzani firma i ravioli perfetti con il Merlot di Prime Alture |
Roberto Lechiancole e Andrea Provenzani
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«La ricetta - spiega Provenzani - prevede ravioli di acqua e farina ripieni di ragù alla Bolognese scottati al vapore. Vengono poi arrostiti in un burro chiarificato profumato alla salvia e sfumati in un fondo di vitello. Vanno serviti su una schiuma di latte, del macis, del pepe nero e del Parmigiano Reggiano 36 mesi. |
Merlot Igp “L’altra metà del cuore” |
Ho studiato questa preparazione per rivalutare e aggiornare la lasagna con la succulenza e la bontà del raviolo. Un’interpretazione contemporanea di un piatto tipico dell’Emilia, la regione della mia famiglia. Una ricetta dalle note grasse, che richiede un vino che sviluppi una piacevole acidità. |
Merlot di Prime Alture che, rinfrescato, in questo caso si esprime al meglio. Un abbinamento nato grazie all’idea propositiva di un imprenditore che si sa mettere in gioco per creare connessioni. Un esempio, quello di Roberto Lechiancole, che dovrebbero seguire in molti, guardando oltre il proprio orticello». |
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Il risotto di Tommaso Arrigoni incontra il Pinot Nero di Prime Alture |
Tommaso Arrigoni e Roberto Lechiancole |
L’idea di cucina di Arrigoni si basa sulla rivisitazione della tradizione e sull’esaltazione delle materie prime. I prodotti, stagione dopo stagione, incontrano il suo estro dando vita a piatti di pura emozione. Come nel caso della ricetta in abbinamento al vino dell’azienda vinicola pavese. Una ricetta per certi aspetti di recupero in quanto per il fondo bruno vengono utilizzati gli scarti della pulizia del tonno. Il gusto pronunciato del pesce si sposa a meraviglia con la rotondità di questo Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese». Un piatto delicato, ma allo stesso tempo deciso, proprio come Monsieur, vino di carattere ammantato di eleganza. |
Abbinamento del risotto di Tommaso Arrigoni con il Pinot Nero Monsieur Prime Alture |
«Un vino che mi piace molto - racconta Arrigoni - come del resto la produzione di Roberto Lechiancole, un imprenditore che sta lavorando seriamente sulla rivalutazione del territorio. L’Oltrepò Pavese, patria del Pinot Nero, vanta una potenzialità vinicola eccezionale e Lechiancole, con il suo progetto e la sua passione sta ottenendo grandi risultati. Come abbinamento con il Pinot Nero Monsieur ho pensato al Riso Carnaroli Acquerello arricchito con topinambour, fondo bruno di tonno, polvere di olive e katsuobushi.
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Riso Carnaroli Acquerello con topinambour, fondo bruno di tonno, polvere di olive e katsuobushi |
Una ricetta per certi aspetti di recupero in quanto per il fondo bruno vengono utilizzati gli scarti della pulizia del tonno. Il gusto pronunciato del pesce si sposa a meraviglia con la rotondità di questo Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese». Un piatto delicato, ma allo stesso tempo deciso, proprio come Monsieur, vino di carattere ammantato di eleganza. |
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