Parmigiano Reggiano, la produzione continua a crescere: +10,6% negli ultimi 4 anni
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Prosegue la crescita e l’appeal del Parmigiano Reggiano in tutto il mondo. I dati positivi riguardano sia le vendite sia i prezzi: il giro d’affari al consumo ha toccato il massimo storico di 2,7 miliardi di euro contro i 2,35 miliardi del 2020, ma al massimo è giunto anche il valore generato alla produzione con 1,71 miliardi di euro contro gli 1,52 miliardi del 2020. Si è inoltre registrata una crescita del valore totale della produzione pari al 22,5% (57,015 milioni di euro contro i 46,54 milioni dell’anno precedente). L’utile dell’esercizio 2021 si è inoltre attestato a 76.252 euro.
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Produzione in costante crescita e investimenti nella comunicazione
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«Stiamo parlando di volumi che orientano il Consorzio - ha sottolineato il presidente Nicola Bertinelli durante l’assemblea che si è svolta in presenza per la seconda volta consecutiva dopo la pandemia, nel rispetto delle norme anti-contagio - a puntare sempre di più verso l’estero: mercati di grandi opportunità di sviluppo per una produzione in continua, ma programmata, espansione. Negli ultimi quattro anni, la produzione è aumentata da 3,7 a 4,09 milioni di forme, registrando una crescita pari al 10,6%».
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Il problema delle norme sulla produzione di formaggi similari
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L’Assemblea ha inoltre affrontato il tema delle norme che regolano la produzione di formaggi similari o comparabili al Parmigiano Reggiano, approvando a larga maggioranza la proposta di introdurre il divieto di produrre, nei caseifici della filiera, altri formaggi che possono rischiare di essere confusi con la Dop. A tal fine, l’Assemblea ha dato mandato al consiglio di amministrazione di definire una proposta di modifica dello statuto, che sarà successivamente ratificato in assemblea straordinaria nei tempi più rapidi possibili.
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Il ricordo del sisma del 2012 in Emilia Romagna
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Durante il terremoto sono stati lesionati e distrutti 37 caseifici con la caduta di 600 mila forme di Parmigiano Reggiano. Nonostante tutte le difficoltà causate dalle scosse, la macchina produttiva non si è mai fermata e nessun caseificio è stato costretto a chiudere i battenti. Inoltre, nei caseifici colpiti dal sisma si è registrato un aumento di produzione pari al 48% negli ultimi 10 anni.
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