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Fashion & food Due mondi sempre più uniti

Il binomio cibo-moda è sempre più indissolubile. Le occasioni d’incontro e di reciproca ispirazione sono molto frequenti. Del resto, le similitudini sono molteplici: la cura maniacale per i dettagli, la ricerca e la sperimentazione, la creatività, la manipolazione dei materiali, la selezione dei giusti ingredienti.

30 giugno 2019 | 09:08
Fashion & food 
Due mondi sempre più uniti
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Due mondi sempre più uniti

Fashion & food Due mondi sempre più uniti

Il binomio cibo-moda è sempre più indissolubile. Le occasioni d’incontro e di reciproca ispirazione sono molto frequenti. Del resto, le similitudini sono molteplici: la cura maniacale per i dettagli, la ricerca e la sperimentazione, la creatività, la manipolazione dei materiali, la selezione dei giusti ingredienti.

30 giugno 2019 | 09:08
 

Il binomio cibo-moda è sempre più indissolubile. Le occasioni d’incontro e di reciproca ispirazione sono molto frequenti. Del resto, le similitudini sono molteplici: la cura maniacale per i dettagli, la ricerca e la sperimentazione, la creatività, la manipolazione dei materiali, la selezione dei giusti ingredienti.

Molte case di moda prendono spesso ispirazione dal cibo per realizzare le loro collezioni. Sulle passerelle di Dolce & Gabbana abbiamo visto sfilare abiti con stampe che richiamano la pasta, il cartone della pizza e molti riferimenti all’orgoglio siciliano. Anche Jeremy Scott, nella sua prima collezione per Moschino, ha realizzato abiti che rappresentano tavolette di cioccolato e sacchetti di patatine.

Gcds e Barilla insieme per una capsule collection inaspettata e fuori dagli schemi (Fashion & food Due mondi sempre più uniti)
Gcds e Barilla insieme per una capsule collection inaspettata e fuori dagli schemi

L’ultima novità è stata presentata quest’anno da Gcds (God can’t destroy streetwear) durante la Milano Fashion Week. Il brand di streetwear ha ridisegnato l’iconico pack di pasta Barilla: la confezione di spaghetti è diventata fucsia, il colore più rappresentativo dello stile di Giuliano Calza, il creative director. È stata presentata anche la capsule collection unisex con la scritta YesCarbs, un vero e proprio invito alla dieta mediterranea. Con questa operazione, ciò che è considerato dall’immaginario comune come una “commodity” può diventare un oggetto “premium”, proprio come un abito di haute couture. L’azienda leader nel settore della pasta ha utilizzato la sfilata nella città italiana della moda per eccellenza con il fine di aprirsi alla sperimentazione e conquistare una target-audience completamente nuova.

C’è anche chi, come “Taste of runway”, ha deciso di utilizzare questo binomio come linea editoriale del suo blog. Anna Marconi, infatti, offre ogni giorno ai suoi follower ricette di cucina ispirandosi agli outfit che sfilano sulle passerelle di tutto il mondo.

La contaminazione di questi due mondi non è solo in passerella o sul web, ma la si ritrova ogni giorno sugli scaffali del supermercato. Coca-Cola ha siglato negli anni collaborazioni con importanti case di moda. Da Moschino a Blumarine, ogni brand ha realizzato una limited edition totalmente in linea con il loro design, trasformando la più classica bottiglia di vetro in un oggetto glamour da collezione. Il gusto made in Italy di Disaronno è sottolineato dai co-branding che ha realizzato nel tempo: quelle con Missoni, Etro, Moschino, Cavalli e Versace sono solo alcune delle partnership messe in atto negli ultimi anni.

Sicily is my love, la collezione di piccoli elettrodomestici realizzata da Smeg in collaborazione con Dolce & Gabbana (Fashion & food Due mondi sempre più uniti)
Sicily is my love, la collezione di piccoli elettrodomestici realizzata da Smeg in collaborazione con Dolce & Gabbana

Anche Dolce & Gabbana ha voluto esaltare l’italianità proponendo una collaborazione con Smeg: dalla linea Frigoriferi d’arte, dove sono stati realizzati 100 frigoriferi dipinti a mano dagli artisti della maison per un prezzo da capogiro, a Sicily is my love, la collezione di piccoli elettrodomestici come linea prêt-à-porter, questo sodalizio creativo mostra come moda e food siano indissolubilmente legate.

Non è un caso che moltissime case di moda abbiano investito nella ristorazione. Da Ralph Lauren a Bulgari, da Armani a Gucci, sono sempre di più i brand che decidono di aprire locali e ristoranti con una cucina dal “taglio sartoriale”, dove la firma dello chef assume lo stesso valore di quella di uno stilista.

Secondo uno studio del Boston Consulting Group, i consumatori spendono circa 522 miliardi di euro all’anno in attività di “lusso esperienziale”. Con la ristorazione e l’hospitality, che conferiscono una dimensione sociale al brand, l’alta moda cerca di raggiungere nuovi consumatori offrendo loro un’esperienza del marchio a 360 gradi.

Per informazioni: www.jacleroi.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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