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Vino, ma anche generi alimentari Enoteche, il 53% erano aperte

Un servizio alla comunità come punti di reperibilità di generi alimentari, contribuendo a evitare afflussi nella Gdo. Il pensiero di Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, l’associazione di categoria .

di Piera Genta
 
07 maggio 2020 | 12:36

Vino, ma anche generi alimentari Enoteche, il 53% erano aperte

Un servizio alla comunità come punti di reperibilità di generi alimentari, contribuendo a evitare afflussi nella Gdo. Il pensiero di Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, l’associazione di categoria .

di Piera Genta
07 maggio 2020 | 12:36
 

Vinarius è l’associazione delle Enoteche italiane e rappresenta oltre centoventi associati, il cui fatturato totale sfiora i 50 milioni di euro, che coprono l’intero territorio nazionale. In questo periodo caratterizzato da emergenza e transizione Italia a Tavola ha incontrato il presidente Andrea Terraneo.

Enoteche, riferimento sul territorio Il 53% è rimasto aperto in Fase 1

Vinarius rappresenta oltre centoventi associati in tutto il Paese


Quali sono i valori e gli obiettivi dell’associazione?
L’associazione, che mi onoro di presiedere, è stata fondata nel 1981 e ha come scopo sociale la promozione, la valorizzazione e la tutela delle enoteche quali attività commerciali specializzate nella proposta del vino di qualità. L’associazione pone in essere numerose attività di formazione e di comunicazione e ogni due anni organizza e promuove il Premio Vinarius al Territorio giunto quest’anno alla nona edizione. Inoltre, intrattiene strette e cordiali relazioni con l’associazione professionale Aepi degli Enotecari Professionisti e con le due maggiori omologhe associazioni francesi. Periodicamente effettua sondaggi presso i propri associati per monitorare le tendenze, le richieste dei consumatori, gli andamenti di mercato.

Enoteche, riferimento sul territorio Il 53% è rimasto aperto in Fase 1
Andrea Terraneo

Come si sono organizzati gli associati in questo periodo?
Durante questa emergenza l’associazione si è preoccupata di porsi da subito come punto di riferimento per gli associati, consigliando alle nostre enoteche socie di attivare e incentivare il servizio di consegna a domicilio e, tramite una mappatura delle aziende socie, ha predisposto un elenco delle enoteche aperte, aggiornato in tempo reale e scaricabile dal sito dell’associazione.

Le stime del commercio al dettaglio.
Tra le attività svolte da Vinarius vi sono periodici sondaggi che hanno lo scopo di monitorare i vari aspetti del settore e della vita delle attività associate. Vista la drammaticità del momento, l’ultimo sondaggio, svoltosi nel mese di marzo, è stato esteso anche alle enoteche non associate per permettere di presentare una fotografia reale della situazione del commercio al dettaglio di vino di qualità. Il sondaggio ha coinvolto 105 enoteche italiane e mostra i pesanti risvolti che la crisi ha portato. Dalle interviste è emerso che il 22% delle enoteche, nella prima fase della crisi, ha deciso di rimanere chiuso e il 25% di rimanere chiuso ma di effettuare consegne a domicilio. Il rimanente 53% che ha infine deciso di rimanere aperto e di effettuare consegne a domicilio, dimostra come le enoteche siano diventate fin dall’inizio dell’emergenza dei punti di riferimento per il territorio per l’offerta di beni di prima necessità come acqua, pasta e altri generi alimentari. Noi come Vinarius abbiamo da subito consigliato ai soci, che ne avevano il permesso, di rimanere aperti nell’ottica di svolgere un servizio alla comunità come punti di reperibilità di generi alimentari, contribuendo così a evitare afflussi eccessivi e assembramenti nei punti commerciali della Gdo.

Nuove offerte, nuove idee per il futuro?
Da quanto si sta leggendo in questi giorni sono sempre più dell'idea che il consumo di vino fuori casa avrà delle limitazioni pesantissime. Non è assurdo pensare che di fronte a forti ridimensionamenti della ristorazione e ancora più robusti ridimensionamenti dei winebar siano proprio le enoteche che consentono l’asporto che emergeranno con meno ferite.
Certo, dovranno fare più servizi cui non erano abituate o organizzate, come la consegna a domicilio, gli orari diversi e più ampi almeno nelle grandi città, se pensiamo che il mondo del lavoro potrebbe introdurre i turni durante il giorno per evitare o almeno limitare i licenziamenti e per ridurre gli assembramenti nelle ore di punta. Ma anche organizzarsi, in una terza fase, per essere pronti a rifornire winebar e ristoranti, realizzare mini corsi destinati ai nostri clienti,  dare la disponibilità a organizzare degustazioni didattiche personali e a partecipare a cene private a tema al domicilio del cliente. Il tutto all’insegna di due parole d’ordine: versatilità e professionalità.

L’associazione come intende aiutare i soci per il dopo?
Vinarius è pronta a dare il suo contributo come unica associazione a carattere nazionale di enoteche ed enoiteche (winebar, ndr) in questa situazione davvero unica della nostra storia ed è in quest’ottica che abbiamo deciso di redigere e inviare una lettera al ministro dello Sviluppo economico Patuanelli in cui rivendichiamo un posto ai tavoli di consultazione del Governo.  L’idea di Vinarius è che da questa crisi si debba cogliere l’opportunità per ricominciare, correggendo gli errori del passato, che ci sono stati e che senza questa sventura difficilmente sarebbe stato possibile andare a rivedere. La chiave di volta è il nuovo assetto all’interno della filiera vino all’insegna della professionalità e del rispetto dei ruoli.

E al momento?
A livello di associazione riteniamo ora fondamentale potenziare l’attività di formazione rivolta a titolari e collaboratori anche in forma digitale, ipotizzare una forma di confidi associativo, oltre che sviluppare una piattaforma esclusiva di acquisto. Riteniamo inoltre di prioritaria importanza continuare a coltivare la collaborazione stretta con le associazioni di caviste francesi di Scp e Fci su un’ipotesi ormai sempre più realistica di federazione europea che ci rappresenti a livello Comunitario.

Le enoteche e il turismo.
Vinarius intende rafforzare la rete ormai capillare degli associati presenti sul territorio nazionale anche al fine di creare una base dati per interpretare e leggere i trend di mercato.
Da ultimo, dato il momento di estrema emergenza a cui sta andando e andrà incontro il settore turistico, Vinarius intende strutturare un progetto che formalizzi di fatto ciò che già accade nella prassi, ossia la divulgazione di informazioni turistiche e culturali inerenti il territorio da parte delle enoteche, che oltre che di vino assai spesso sono dei veri e proprio punti divulgazione di informazioni turistiche, artistiche, culturali.

Per informazioni: www.vinarius.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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