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Baglioni Hotel, cambia il modello di business: dalla proprietà alla sola gestione

Il gruppo guidato dal ceo Guido Polito ha concluso la propria transizione con l'operazione di Venezia insieme a Ruben Brothers. Nel futuro, l'allargamento del network per una ripresa attesa nel 2022

 
03 marzo 2021 | 17:22

Baglioni Hotel, cambia il modello di business: dalla proprietà alla sola gestione

Il gruppo guidato dal ceo Guido Polito ha concluso la propria transizione con l'operazione di Venezia insieme a Ruben Brothers. Nel futuro, l'allargamento del network per una ripresa attesa nel 2022

03 marzo 2021 | 17:22
 

Con l'operazione che ha coinvolto l'hotel di Venezia (ceduto al private equity britannico Ruben Brothers), si è completata l'evoluzione di Baglioni Hotels & Resorts che passa da essere una società mista di proprietà e gestione immobiliare, a una di sola gestione.

Una stanza del Baglioni Hotel di Roma - Baglioni Hotel, cambia il business: dalla proprietà alla sola gestione

Una stanza del Baglioni Hotel di Roma

Storia di un cambiamento graduale
Il processo di cambiamento del business era già stato incardinato negli anni passati quando il Gruppo Baglioni, guidato dal ceo Guido Polito, aveva venduto la proprietà delle strutture di Punta Ala (Grosseto) e Roma, mantenendone però la gestione. «Si tratta di due attività differenti - ha spiegato Polito a Pambianco Hotellerie - e per entrambe ci vogliono know how e competenze specifiche. Noi preferiamo focalizzarci sullo sviluppo del brand e sul core business del management alberghiero».

Attualmente, l'azienda conta nel proprio portfolio gli hotel 5 stelle di Venezia, Firenze, Roma e Londra; i resort di Punta Ala, Maldive e Sardegna (in arrivo a giugno 2021). L'obiettivo, però, è quello di non fermarsi qui e accrescere il proprio network fino a una dimensione di rilievo internazionale. Una mission in cui si inserisce proprio l'ultima operazione con Ruben Brothers con cui è stato siglato un accordo di sviluppo per l'inaugurazione di 5 nuovi Baglioni Hotel nel mondo. Tre, almeno, sono attesi nei prossimi cinque anni (molto probabilmente a New York, Parigi e Milano).

Certo, rimane ben centrato il focus sul mercato del turismo di lusso in Italia, destinazione che vanta un ruolo di primo piano nello scacchiere mondiale. «Negli altri Paesi, il numero delle destinazioni lusso è decisamente inferiore. Chiaramente, in Italia la clientela delle nostre strutture è prevalentemente internazionale. L’80% del fatturato lo facciamo con ospiti stranieri, in particolare provenienti da Usa, Russia, Medio Oriente, Regno Unito e Sud America», ha proseguito Polito.

L'importante, quindi, è che ora il turismo riparta. Baglioni Hotels & Resorts fatturava 60 milioni di euro nel 2019 mentre ha subuito un calo del 75% nel 2020. Ma le previsioni di crescita quest’anno al 2022 parlano di un fatturato di 73 milioni di euro.

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