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Qvinto Restaurant Gusto e relax nel parco

Un piccolo gioiello incastonato nel meraviglioso Parco di Tor di Quinto a Roma. Un’esperienza culinaria unica, fatta di tradizione, qualità degli ingredienti e professionalità a 360 gradi.

di Mariella Morosi
 
22 marzo 2020 | 12:44

Qvinto Restaurant Gusto e relax nel parco

Un piccolo gioiello incastonato nel meraviglioso Parco di Tor di Quinto a Roma. Un’esperienza culinaria unica, fatta di tradizione, qualità degli ingredienti e professionalità a 360 gradi.

di Mariella Morosi
22 marzo 2020 | 12:44
 

È un indirizzo green quello di Qvinto Lounge Restaurant Cafè, perché è al centro di un parco che include anche un laghetto: un’insospettata oasi ad appena un passo da Ponte Milvio, la zona della movida romana. Chi ama la natura e il senso di benessere legato ai riti del gusto può trovare grandi spazi con soluzioni pensate per ogni momento della giornata, dal breakfast fino a tarda notte. Di recente apertura, grazie alla garanzia del buon cibo e servizio impeccabile, si è già affermato con la più efficace forma di promozione per una città che della proposta enogastronomica fa il suo vanto: il passaparola.

La sala interna - Qvinto Restaurant Gusto e relax nel parco

La sala interna

L’arredo è tra un club inglese e una country house, niente a che fare con il finto rustico o con toni di un’eleganza spinta. Ma è soprattutto l’accoglienza non formale un buon inizio per sentirsi ospiti e vivere un’esperienza rilassante ai tavoli, confortevoli isole esperienziali con una fine apparecchiatura e tanti fiori. D’inverno si può anche mangiare o prendere un tè nel tepore degli igloo trasparenti sparsi sul prato antistante.

I piatti proposti dal menu attingono dalla cucina nazionale, rincorrendo il filo delle stagioni, ma con qualche intrigante richiamo. È una cucina di piacere ma anche di scoperta, per gustare qualcosa che si conosce ma a cui mani esperte hanno dato una nuova identità. Avviene anche per le semplici pizze firmate dall’ischitano Ivano Veccia che oltre a creare una base di rara leggerezza costante dall’inizio alla fine, per la scelta di grani, macinazione e lievitazione, sa combinare ingredienti lontani tra loro in un’armonica unità come nella Trasteverina, in cui accosta il fiordilatte al baccalà, ai pinoli, ai capperi, al limone e al pepe nero. Ma c’è anche tutta la tradizione vesuviana come nella Margherita, nella Salsiccia e friarielli e nei Calzoni alla scarola.

Carne alla brace - Qvinto Restaurant Gusto e relax nel parco
Carne alla brace

A tenere le redini della cucina è Daniele Creti che si dichiara orgogliosamente autodidatta e che deve tutto alla cucina di casa della nonna e della mamma. La laurea in economia non lo ha distratto neanche un po’ da quello che aveva deciso subito di fare, cominciando a pelare patate nelle trattorie di amici, ma sempre osservando, imparando. Da Qvinto ha portato competenze e idee tutte sue, sviluppate a partire da quelle di grandi maestri con cui poi ha condiviso i fornelli, come Fabio Fiordiponti, Sandro Masci e soprattutto Stefano Marzetti. La sua è una cucina equilibrata, concreta, in cui alla materia sono risparmiate tecnologie modaiole ed effetti speciali. Nulla entra in cucina che non sia stato scelto da lui personalmente da artigiani dell’agroalimentare e di tutto ama raccontare l’origine e i segreti della trasformazione e della precisa cottura.

La carta offre una vasta scelta, dai classici romani ai piatti regionali, rassicuranti, dalle polpette di vitella al sugo, tutt’altro che piatto di recupero, alla Parmigiana. Sono piatti popolari che diventano fine dining. Da provare il Galletto disossato o il Filetto di salmone con cavolo rosso, oltre al trionfo di carni d’autore pronte per la griglia. Di alto livello e realizzata con competenza è la carta dei vini e delle bevande. I dessert sono opera di Alessandro Capotosti a cui le apparizioni in tv non hanno intaccato né modestia né impegno creativo. Si vede ad esempio dal British babà con lemon curd, ricotta, agrumi e crumble, dalla Qvinto mousse con cioccolato, salsa di lamponi, biscotto e sale, che sembra un dipinto di Pollock, e dal Tiramisù in bolla di cioccolato bianco, salsa di yogurt e agrumi.

Lo chef Daniele Creti - Qvinto Restaurant Gusto e relax nel parco
Lo chef Daniele Creti

Ma anche i numeri uno della cucina dipendono dalla squadra e qui la comunità, nelle varie professionalità, è di una cinquantina di persone. Lo sa bene il general manager Simone Pellegrino: oltre a scegliere le persone bisogna farle crescere e anche programmare la formazione dei nuovi arrivi. Nell’era dei concept e della ricerca di idee inesplorate, quando spesso la scena prevale sulla sostanza, mangiare in questo ristorante nel verde diventa un momento speciale, di vera accoglienza e talvolta a dare il benvenuto all’ospite è anche lo scodinzolio del bassotto del general manager che - guarda caso - si chiama Quinto.

I proprietari del locale, una coppia di imprenditori romani, sono lontani dal mondo della ristorazione e forse proprio per questo lo hanno realizzato pensando all’ospite e alle sue aspettative. E c’è di più: Qvinto è l’espressione di una riqualificazione di un terreno urbano degradato, ex campo rom. Ora, in concessione per 30 anni, è rifiorito con alberi, panchine e attrezzature per il tempo libero e per lo sport e ospita anche un asilo nido all’avanguardia con 130 piccoli ospiti, tra figli dei dipendenti e bimbi del quartiere.

Per informazioni: www.quintoroma.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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