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47 Circus Roof Garden, la cucina di Antonio Gentile con uno sguardo sulla Roma imperiale

Il ristorante del Boutique Hotel Fortyseven si affaccia, grazie ad una terrazza panoramica, sul lato imperiale della Capitale. Nel menu la tradizione italiana strizza l'occhio agli stranieri

di Mariella Morosi
 
09 giugno 2021 | 10:30

47 Circus Roof Garden, la cucina di Antonio Gentile con uno sguardo sulla Roma imperiale

Il ristorante del Boutique Hotel Fortyseven si affaccia, grazie ad una terrazza panoramica, sul lato imperiale della Capitale. Nel menu la tradizione italiana strizza l'occhio agli stranieri

di Mariella Morosi
09 giugno 2021 | 10:30
 

Scoprire dall'alto una Roma tutta nuova, disegnata dai suoi monumenti del passato, e immergersi in un'esperienza gustativa da ricordare. Accade, ed emoziona, al ristorante "47 Circus Roof Garden" del Boutique Hotel Fortyseven, al civico 47 di via Petroselli. L'affaccio è sul Circo Massimo, su Santa Maria in Cosmedin col il suo campanile romanico e la Bocca della Verità e sul Foro Boario con il Tempio di Ercole. Poco più in là la curva del Tevere abbraccia l'Isola Tiberina.

La terrazza del 47 Circus

La terrazza del 47 Circus


Antonio Gentile ai fornelli

È un luogo magico in cui Antonio Gentile, giovane chef di Ercolano (Na), propone intensi sapori mediterranei combinati in armonie inaspettate e una giovanissima barman, Beatrice Oliviero, presenta la sua linea ispirata alla sua più innovativa mixologia. Anche l'accoglienza garbata del maitre di sala, Giorgio Graziani, dà il via ad un'esperienza speciale, ora che possiamo mangiare anche sotto le stelle: una normalità che ancora stentiamo a non considerare un privilegio. Lo chef è sempre sorridente, innamorato del suo lavoro e nella piena maturità stilistica. All'inizio la sua è stata una scelta casuale, anche se una mamma napoletana non può non averlo introdotto ai segreti del cibo. Ma niente scuola alberghiera nè velleità da spadellatori in tv. Cercava lavoro e ha cominciato come cameriere, prima di essere attratto dai profumi e dalle magie della cucina.

È nato varcando quella porta, dalla sala alla cucina. Ma niente improvvisazione: dopo un corso con Antonio Sciullo, il mito della formazione, è passato a George's, poi allo stellato Faro di Capo d’Orso con Pierfranco Ferrara, all'Imàgo dell’Hotel Hassler e poi, dopo un ritorno in Costiera Amalfitana al Furore con Antonio Sorrentino, ecco la svolta internazionale: a Londra all'Apsleys con Heinz Beck. E' stata un'esperienza tra le più formative che gli ha permesso di sfrondare ogni eccesso e puntare all'essenza della materia. Seguono 5 anni al Red Fish di Ostia con le Due Forchette del Gambero Rosso, confermate subito anche al 47Circus Roof Garden. «Un periodo intenso, di crescita - dice lo chef - dove mi sono confrontato con me stesso su quale fosse davvero la mia cucina. E questa al 47 Circus si sta rivelando la parte più sensazionale della mia vita». Carta bianca gli è stata data subito dal titolare dell'hotel, Luca Nicolotti, che ne ha intuito il talento.

Antonio Gentile, Beatrice Oliviero, Giorgio Graziani

Antonio Gentile, Beatrice Oliviero, Giorgio Graziani


Il progetto della terrazza

«Mi ha chiesto di dare un’anima a questa terrazza - precisa Antonio Gentile - e non posso offrire nel piatto qualcosa che sia da meno della vista. Non sono un estremista nei gusti, voglio solo che i miei piatti siano riconoscibili ed equilibrati». La sfida che lo appassiona, gli dà la carica e la vive come un gioco, possibile per uno chef solo se si è padroni della tecnica. Quando lo avvertono che ci sarà il tutto esaurito è l'entusiasmo a prevalere sulla prospettiva dell'overworking. Ma entriamo nel menu appena varato per l'estate, tutto mirato alla freschezza con interpretazioni attente dei pesci e dei frutti di mare combinati con i sapori vegetali. Tanti i piccoli assaggi, per cominciare, che introducono ad uno stile personale tra tradizione e contemporaneità, con competenza tutta partenopea sulla materia condivisa con il suo secondo, Daniele Bonanni, anche lui di scuola “beckiana”.

Il ristorante, soprattutto per venire incontro alla clientela internazionale, vanta anche la consulenza di Gabriele Enrico, formatosi con Alain Ducasse e Gualtiero Marchesi. Per Antonio Gentile ogni singolo ingrediente viene valorizzato e consistenze e abbinamenti non omologano le sensazioni al palato, come nei Tacos alla tartare di spigola e avogado, nella Spugna al prezzemolo con lupini di mare e crema di sedano, nel Polpo arrosto con pesto di olive e prezzemolo, limone candito e crema di impepata di cozze o nelle Praline di genovese, il suo amato piatto della memoria. Ma ci sono anche quelle al gambero rosso in cui la bisque è con estrazione a crudo e completata da melanzana fritta e burrata. Le paste sono fatte con grande cura, talmente sottili che hanno bisogno di qualche ora per consolidarsi e raggiungere l'elasticità giusta per unirsi al ripieno in una cottura uniforme, come nel caso dei Tortelli di genovese di manzo, brunoise di verdure, provolone del Monaco e gocce di prezzemolo.

Più delicati sono i Tagliolini verdi alle erbe, lupini di mare, gambero bianco, mandorle e tartufo in cui la pasta è cotta in brodo di pollo, mantenendone tutta la sapidità. Da provare anche il Risotto, burro e alici marinate, agrumi e finocchietto e lo Spaghettone al ragù di gallinella, peperoni arrosto, maggiorana e salicornia dove il mare si impone. Variante vegetariana è il Raviolo di finto ragù ripieno di seitan, pomodoro e salsa al Parmigiano Reggiano. Tra i secondi è un must la Spigola al sale, spinaci, patate e crema di zafferano, cotta in un bauletto di pasta e sale che ne imprigiona il sapore fino all'apertura che ne fa sprigionare profumi e gusti assoluti. Di notevole intensità è anche il Rombo sfilettato, cotto sottovuoto con burro chiarificato e servito con una vignarola e un fondo di salsa alla mugnaia,quasi un esercizio di stile d'Oltralpe.

Alternativa al pescato è il Filetto di manzo, lattuga alla senape e crema di topinambur mentre come piatto green c’è l’Uovo 63°, crema di piselli, menta e tartufo. Il gusto agrumato non può mancare e si impone prepotente anche nella Variazione di limone e zenzero con lemon curd, limone fermentato per 21 giorni in acqua e sale, zenzero disidradato, cioccolato bianco con mousse di limone e cialda di zucchero alla menta. Ma ci sono altri dessert come il Tiramisù 47 “passato- presente - futuro”, il Babà con crema al rum e gelato alle more, l’Éclair alla nocciola, grué di cacao e cardamomo.

Il pane e la focaccia sono fatti in casa da Luca Venanzi e le erbe sono quelle dell'orto urbano in terrazza. Interessanti i due percorsi: "Ispirazione", con 4 portate per 65 euro, e "degustazione", con 6 portate a 85. Sobria ed elegante la mise en place: porcellana bianca e solide posate di alpaca che ricordano quelle delle navi da crociera di lusso degli anni Quaranta. Il custode della cantina è Giorgio Graziani, già all’hotel Sheraton e al Bernini Bristol: un talento riconosciuto anche dal Gambero Rosso con il premio per la Migliore proposta al bicchiere nella Guida "I ristoranti di Roma 2021". Altri tempi da vivere su questa terrazza sono quello dell'aperitivo e del dopocena con i cocktails signature della barlady Beatrice Oliviero appassionata di Gin (ce ne sono 55 etichette) e di erbe officinali. Molto apprezzati sono il Passion sour, a base di gin London Dry e sciroppi fatti in casa di lampone e frutto della passione e l’Italian Fizz, con Vermouth e liquore di ciliegia. Il food pairing parte da 16 euro e prevede Focaccia con mortadella, Supplì cacio e pepe e Spugna al prezzemolo con maionese al wasabi e gambero. Altri bites sono i Bao al carpaccio di manzo, rucola e lamponi, i buns al vapore e un originale insaccato di mare, il Prosciutto di tonno marinato con aneto e finocchietto con bruschetta di pane integrale e burro salato di Normandia.

Il percorso per arrivare fino al 47 Circus

«Il 47 Circus oggi è il risultato di un lungo percorso iniziato anni fa - dice il titolare del Boutique Hotel Luca Nicolotti – e non è solo cucina: l’esperienza è sinonimo di stupore, gaiezza e convivialità nel viaggio tra il gusto e la storia che questa terrazza verde offre».

Tagliolini alle erbe

Tagliolini alle erbe


Di architettura razionalista, l'hotel è strutturato su 5 piani ognuno con camere arredate con temi e oggetti ispirati ai grandi maestri della fotografia, come Helmut Newton, Elliott Erwitt e Luca Campigotto, alle icone degli anni ’60 che hanno avuto un forte legame con Roma, da Muhammad Ali, che brillò alle Olimpiadi del 1960 a Pelè (c'è anche una sua maglia), a protagonisti dello spettacolo come Clint Eastwood, Audrey Hepburn, Marcello Mastroianni e Dustin Hoffman. Ma c'è anche l'omaggio alla conquista della Luna del 1969.

Spazio anche ai grandi della moda, da Versace a Lagerfeld fino a Chanel. Nelle teche anche modellini di auto legate a nomi celebri, come la Citröen DS 19 che usava Audrey Hepburn a Roma, la Aston Martin di James Bond e la Ferrari 512 BB dedicata a Brigitte Bardot. Non mancano una sala biliardo, un’area relax con bagno turco, una palestra, una zona cinema/sala polivalente, un bar, una sala da tè e un bistrot.

 

47 Circus Roof Garden
via Luigi Petroselli 47 - 00186 Roma
Tel 348 0162378
www.47circusroofgarden.com

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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