La Sindaca di Amsterdam ha deciso di vietare l’ingresso ai turisti stranieri nei poco meno di 200 coffee shop della città (un terzo di quelli di tutto lo Stato) , uno dei simboli della cultura libertaria della capitale olandese. Troppa criminalità, troppi reati legati al consumo e allo smercio di droghe leggere (autorizzate proprio nei coffee shop) hanno indotto Femke Halsema a presentare la proposta al consiglio comunale. A partire dal prossimo anno solo i cittadini olandesi muniti di passaporto potranno avere libero accesso alle rivendite di hashish e marijuana. La sindaca, due anni fa, aveva presentato un progetto per trasferire fuori dal centro storico anche i locali a luci rosse(con le prostitute in vetrina), altro mito che attrae ad Amsterdam ogni anno folle di turisti, almeno un terzo di quelli che visitano la città.
A convincere l’amministrazione della capitale alla stretta sui coffee shop è stato il crescente degrado nel cuore della città, che invece vorrebbe puntare su una offerta turistica orientata ad arte e cultura, eliminando il sovraffollamento attorno ai punti di vendita di cannabis e derivati.
I titolari di coffee shop però lanciano un contro allarme: avverte: «La stretta non farà altro che incoraggiare l’attività degli spacciatori di strada». L’Olanda, grazie alla legalizzazione introdotta nel 1976, è agli ultimi posti nel mondo per reati legati al consumo di stupefacenti (appena 19 ogni 100.000 abitanti contro i 269 degli Usa).
«Il mercato della cannabis è troppo grande e surriscaldato - ha dichiarato alla stampa la sindaca - e lo voglio restringere per renderlo gestibile. Il requisito della residenza è di vasta portata ma non vedo alternative».