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Agriturismi in crisi come i ristoranti Qualcuno sceglie già di non riaprire

Con una lettera al Comune, l’azienda agricola Roberto Biza di Lonato del Garda (Bs) informa che l’attività non riaprirà. Un gesto forte in un momento di crisi anche per le aziende agricole.

 
12 maggio 2020 | 17:08

Agriturismi in crisi come i ristoranti Qualcuno sceglie già di non riaprire

Con una lettera al Comune, l’azienda agricola Roberto Biza di Lonato del Garda (Bs) informa che l’attività non riaprirà. Un gesto forte in un momento di crisi anche per le aziende agricole.

12 maggio 2020 | 17:08
 

Il caos che si sta creando attorno alla questione della riapertura dei ristoranti con conseguente aggravarsi della situazione economica del settore tocca da vicino anche gli agriturismi. I quali, in aggiunta, risentono ancor di più della crisi incrociata tra ristorazione e turismo cavalcando di fatto entrambi i settori in molti casi.

L'azienda agricola Roberto Biza - Agriturismi in crisi come i ristoranti Qualcuno sceglie già di non riaprire

L'azienda agricola Roberto Biza

Ecco perché l’attenzione deve essere posta anche su questo comparto specifico che potrebbe in un’estate di incertezza vivere un periodo agevolato, favorito da qualche gita fuoriporta in più e qualche maxi-vacanza in meno. Ed ecco perché l’attenzione va posta ora e con gli stessi criteri che merita la ristorazione tradizionale. Se infatti recentemente la proposta di Coldiretti di riaprire gli agriturismi prima dei ristoranti ci era sembrata fuori luogo proprio perché avrebbe creato discriminazioni, ora - per lo stesso motivo - anche sugli agriturismi bisogna porre lo stesso accento.

La situazione è ugualmente critica e a metterla nero su bianco è Roberto Biza, dell’Azienda Agricola Roberto Biza di Lonato del Garda (Bs) che ha scelto di inviare una lettera al sindaco di Lonato per informarlo della situazione pessima in cui la sua struttura versa.

“L’attività agrituristica stagionale - si legge - è stata, come di consueto, chiusa nell’autunno dello scorso anno e sino ad oggi, non è ancora stata attivata. In seguito alle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 è stata decretata la sospensione di tutte le attività lavorative che non erogano servizi essenziali e di pubblica utilità. Di conseguenza, la consueta dichiarazione di apertura per l’anno 2020, tramite Scia, non è mai stata inviata al Comune”.

Lo stesso imprenditore prosegue spiegando quanto si stia perdendo in termini di fatturato per via di questo blocco e delle responsabilità nei confronti di dipendenti e fornitori che aumentano a dismisura. Quindi, la comunicazione: “Si comunica a tutti gli effetti di legge che la suddetta attività agrituristica rimane sospesa, sine die, e non verrà svolta nessuna attività
ad essa connessa. Si chiede pertanto che tutti gli eventuali tributi conseguenti allo svolgimento dell’attività Agrituristica vengano sospesi e annullati, in particolare la Tari, per tutto l’anno 2020. Il sottoscritto si impegna a segnalare immediatamente eventuali variazioni, in mancanza delle quali si deve intendere che l’attività Agrituristica è e rimane sospesa. Salvo eventuali e imprevisti cambiamenti della situazione generale, decideremo a primavera del 2021 se riprendere l’attività o se cessare definitivamente”.

La questione senza dubbio è anche nazionale e questa azienda agricola funge da portavoce di altri colleghi che versano nelle medesime condizioni. Una soluzione univoca che accontenti ristoranti e agriturismi è quello che ci si auspica per una ripartenza meno lenta, sicura ed efficace.

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