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Borgo San Jacopo di Firenze Ortaggi di casa nel menu degustazione

di Claudio Zeni
 
16 ottobre 2017 | 16:11

Borgo San Jacopo di Firenze Ortaggi di casa nel menu degustazione

di Claudio Zeni
16 ottobre 2017 | 16:11
 

A pochi mesi dalla riapertura, dopo la chiusura semestrale per il totale rinnovo dell’Hotel Lungarno di cui fa parte, il ristorante Borgo San Jacopo si rivela più forte che mai, sotto la guida del cuoco Peter Brunel.

Stessa guida, insomma, lo stellato Peter Brunel, ma tante piccole novità che regalano a questo ristorante vista Arno, più charme. Gli ambienti ora possono contare anche su un nuovo soppalco incorniciato da pareti di cristallo che insonorizzano la sala. Da qui la vista sull’Arno è immediata e suggestiva, grazie anche un gioco di specchi. Questa bella cornice ospita oggi un Bsj che desidera far vivere ai propri ospiti vere esperienze per mano del cuoco stellato.

Peter Brunel (Borgo San Jacopo di Firenze Ortaggi di casa nel menu degustazione)
Peter Brunel

«L'obiettivo rimane sempre uno - afferma Peter Brunel - strappare agli ospiti un sorriso, vederli sgranare gli occhi quando vedono uno dei miei piatti… e poi rassicurarli con i miei sapori, smuovere qualcosa in loro, fargli vivere reminiscenze tutte personali oppure anche solo condividere le mie, far loro imparare qualcosa di nuovo».

I menu degustazione sono tre, due dei quali possono essere annoverati tra i “classici” del menu del Bsj. Accanto a La mia Toscana e al noto Variazione sul tema patata appare il nuovo menu Ortaggi (attenzione a non chiamarlo vegetariano!) che ha lo scopo di indagare e far conoscere alcune tra le famiglie degli ortaggi, dedicando a ognuna di loro un piatto: radici e legumi, bulbo, tubero, foglia, fiore, stelo, frutto. Dall'antipasto al dolce.

Il piccione alla brace (Borgo San Jacopo di Firenze Ortaggi di casa nel menu degustazione)
Il piccione alla brace

Rimangono anche i piatti à la carte, ma sono ridotti a 2 antipasti, 2 primi e 2 secondi. Tutti i piatti più classici che fino allo scorso anno erano in carta (ad esempio il minestrone o la tagliata) adesso passano in eredità al Picteau Lounge, il bar/lounge dell’Hotel Lungarno, prima aperto solo a pranzo, ma ora anche a cena. Offre una lista semplice e classica, per quelle sere in cui non si ha voglia di sperimentare, ma si desidera comunque coniugare comfort food e buona qualità.

Nessun cambio invece sulla carta dei dolci, sempre a firma di Loretta Fanella per il menu à la carte e di Peter Brunel per i menu degustazione.

Per informazioni: www.lungarnocollection.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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