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Vistaterra e il Castello di Parella Quando il sogno diventa realtà

di Piera Genta
 
07 gennaio 2019 | 16:08

Vistaterra e il Castello di Parella Quando il sogno diventa realtà

di Piera Genta
07 gennaio 2019 | 16:08
 

Una storia dalle nobili radici raccontata dal castello San Martino di Parella. Non aspettatevi il castello delle fiabe ma Vistaterra, progetto che vuole ridare slancio al territorio canavesano è un sogno diventato realtà.

Si tratta di un progetto imprenditoriale voluto da Graziano Cimadon, presidente e fondatore della Manital, società leader nel facility management; il castello si trova a Parella (To), un comune del Canavese a circa 6 chilometri da Ivrea dallo scorso anno “Città Industriale del XX Secolo” nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco, poco lontano da Torino, a meno di un’ora e mezzo da Milano.

(Vistaterra e il Castello di Parella Quando il sogno diventa realtà)

Nei secoli il castello ha subito molti rifacimenti e ristrutturazioni, nato come casaforte, diventato ricetto e trasformato nel Cinquecento dalla famiglia dei Secondi di San Martino di Parella, proprietari fino al XVIII secolo, in una dimora nobiliare barocca con affreschi di fine ‘600 opera di Cesare Chiala poi l'abbandono, alla fine del secolo scorso, e la decadenza. Nel 2011 la Manital l'ha acquistato ad un’asta fallimentare e ha deciso di investire una somma consistente per il suo recupero.

(Vistaterra e il Castello di Parella Quando il sogno diventa realtà)

Al momento dell’acquisizione il castello si presentava in condizioni di gravissimo degrado, dopo cinque anni di restauro conservativo e di recupero filologico degli ambienti originari e degli apparati decorativi, è diventato una residenza di charme con una ventina di camere suddivise in deluxe e suite in cui si fondono dettagli antichi e design contemporaneo. In preparazione una spa che avrà una linea cosmetica propria.  Ottomila metri quadri di saloni affrescati, tra cui la sontuosa sala Giove con affreschi di tema storico-mitologico, la quadreria dalla volta decorata con scene allegoriche, sono luoghi ideali per cerimonie, eventi, meeting, incontri di team building e festeggiamenti.

(Vistaterra e il Castello di Parella Quando il sogno diventa realtà)

Il parco, ben 12 ettari dove gli ospiti possono passeggiare, comprende il Parco nobile, i Vivai canavesani voluti negli anni ’50 da Adriano Olivetti e progettati dall’architetto paesaggista Pietro Porcinai, un ettaro circa di vigna storica di Erbaluce, vitigno autoctono della zona da cui si produce Colleluce, il vino del castello. Nel parco, dove troviamo alberi secolari e un bosco di bambù, sarà disponibile il “biolago”, 2500 metri quadrati di superficie balneabile depurata in modo naturale sulle cui sponde verrà un punto di ristoro. È prevista la realizzazione di una serie di serre per sperimentazione agricola e la produzione di prodotti del territorio.

Non poteva di certo mancare l’offerta gastronomica. Al primo piano nelle sale affrescate troviamo Alessio I, in due sale il ristorante gourmet con cucina a vista per consentire ai clienti di vedere lavorare ai fornelli la brigata di cucina guidata dall’executive chef Massimo Masciaga, piemontese con esperienze in grandi ristoranti al mondo a fianco di importanti personaggi. E ancora, nella Corte dei mercanti ad accogliere gli ospiti il Caffè alla lettera con frammenti storici di memoria dall’archivio storico Olivetti e la sala dedicata alla lettura; negli antichi ricoveri per le carrozze hanno trovato spazio le botteghe dedicate alle eccellenze alimentari, alla cura del corpo, all’artigianato locale come la ceramica. Nelle cantine del Castello, l’Enoteca alle Volte - sviluppata insieme alla Banca del Vino di Pollenzo  - custodisce oltre 350 etichette selezionate provenienti da tutte le regioni italiane e una lunga tavola percorre parte della cantina invitando alla convivialità.

(Vistaterra e il Castello di Parella Quando il sogno diventa realtà)

Vistaterra è un borgo aperto al territorio e vuole diventare motore d’innovazione e rinascita per il Canavese dove vive ancora il pensiero di Adriano Olivetti e l’esperienza della sua fabbrica vista come “motore principale dello sviluppo economico e sociale; un motore che ha anche la responsabilità di mettere a disposizione della collettività e del suo territorio più lavoro, prodotti, servizi, cultura”. Tutto questo puntando sulla sostenibilità.  

Per informazioni: www.vistaterra.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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