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La Tonnarella, a picco sul mare Un po' come sentirsi a casa

di Marco Di Giovanni
 
23 luglio 2019 | 18:32

La Tonnarella, a picco sul mare Un po' come sentirsi a casa

di Marco Di Giovanni
23 luglio 2019 | 18:32
 

È come se a Sorrento, a pochi passi da Napoli, qualcuno avesse trovato il modo d'incastonare l'eleganza tra rocce e piante fronte mare. E già che ci siamo allora, perché non farci un albergo?.

È nata così La Tonnarella, quattro stelle a pochi passi dall'animato centro di Sorrento (Na). Un luogo che incarna tutto il significato più profondo della frase fatta "per chi vuole il meglio...".

Immaginate di alzarvi la mattina, meritatamente in ferie dopo un anno di lavoro, in una delle stanze offerte dall'hotel. Se optate per una Superior, avrete a disposizione non solo spazi ampi, decorati come tradizione vuole ma provvisti di tutto l'essenziale per ogni genere di comfort; ci sarà anche una vasca idromassaggio e un balcone decisamente più ampio della tipica terrazza che "s'affaccia" su Milano! E le Junior suite? A separarvi dal mare solo un'enorme vetrata, attraverso la quale il sole entra e il vostro sguardo esce, perdendosi in un blu, leggermente fioco, per quella temperatura che al Sud più che in altri luoghi coccola per tutta l'estate.

Là dove il mare luccica, e tira forte il vento - Lucio Dalla (La Tonnarella, a picco sul mare Un po' come sentirsi a casa)
Là dove il mare luccica, e tira forte il vento (Lucio Dalla)

Un abbondante colazione è l'ideale per affrontare un'intera giornata di mare. A Sorrento ci si scordi le sconfinate spiagge venete o i tipici impianti alla "romagnola". La Costiera amalfitana è un po' porto, qualche spiaggetta sparsa qua e là e per il resto roccia. La Tonnarella in questo senso gode di una posizione privilegiata. Uscendo appena dall'hotel, ricordo ancora, c'era "un cartello giallo, con una scritta nera", ma non diceva "Addio bocca di rosa", bensì indicava la strada per la spiaggia. Al termine del sentiero un ascensore scende per quattro livelli, portandovi ad un'altra discesa, a curve, come fossero i tornanti di una dolce collina, tutti circondati dalla rigogliosa natura del posto. Ecco: alla fine, il mare, un buon numero di lettini e naturalmente un bar (adibito anche a zona pranzo) con tanti tavolini coperti dal verde. Non manca nulla. Il mare sprofonda nel giro di pochi metri, ma è di un blu accesso nemmeno fosse il cielo della Notte stellata di Van Gogh. Qualche scoglio sulla sinistra permette anche ai più temerari e spericolati una "gara di tuffi".


Tra un bagno e uno spritz, un pranzo e quattro chiacchiere, la giornata passa in fretta, ed è subito ora di cena. C'è chi, come me, un po' illuso, può pensare che le sorprese siano finite. È vero, siamo nel napoletano, ma ci preoccupiamo ugualmente: finiremo per cenare in uno di quei ristoranti d'albergo vecchio stile? Certo, oggi giorno son sempre meno... Allora incrociamo le dita. E come un bambino che, per il suo compleanno, ha il padre che lo porta a Gardaland, così anche noi rimaniamo abbagliati da una terrazza protesa sul mare, mentre il sole tramonta e il Vesuvio lentamente si nasconde, proprio di fronte ai nostri occhi. Una "location" che tutti invidierebbero, quel must to see immancabile negli elenchi che i viaggiatori scarabocchiano e tengono nei cassetti accanto al letto. Il ristorante Radici del Sud.

(La Tonnarella, a picco sul mare Un po' come sentirsi a casa)
Cristina Gargiulo e Bruno Astarita

La cucina non è di quelle gourmet, d'ultima tendenza, ricamate in ogni dettaglio. La cucina è quella della tradizione, alleggerita naturalmente; è quella fresca, del mare a cui ogni giorno si rivolge. Un Involtino di melanzane con caciocavallo locale, impanato, fritto e servito su un letto di pomodorini gialli fa da apripista per il "pescato del giorno" che, nella sua avvolgente semplicità, non ha bisogno di nient'altro per conquistare i commensali. La Seppia, prima, poi il Polpo su un letto di patate al pesto e infine una Ricciola - un applauso al giovane chef di origine sorrentina, Bruno Astarita.


Un po' inconsueto, questo, come articolo, ma cosa meglio del racconto di un'esperienza diretta, scandita in quegli stessi momenti che poi son quelli di tutti, può dar l'idea di cosa un luogo comunichi e offra? Poco o niente, spesso, attrae più di un ricordo raccontato con passione: quando sazi e soddisfatti, abbronzati e divertiti, con la giusta compagnia, si parla di tutto e di niente sorseggiando un Limoncello che vince perché gioca in casa.

Per informazioni: www.latonnarella.com

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