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Gu’ a Bergamo Cucina giapponese creativa

di Lucio Tordini
 
15 ottobre 2018 | 17:55

Gu’ a Bergamo Cucina giapponese creativa

di Lucio Tordini
15 ottobre 2018 | 17:55
 

La prima impressione è quella di entrare in un luogo segreto, dove la quiete regna sovrana e dove si possono fare vere e proprie esperienze gastronomiche grazie alla passione e all’abilità di uno chef di grande talento.

“Gu’ Creative Taste” si trova nel centro di Bergamo, dietro via Sant’Orsola. Siamo a due passi dal trambusto delle vie dello shopping, ma quando si accede alla deliziosa piazzetta Pesci, su cui si affaccia il ristorante, sembra di immergersi in un’altra dimensione. Il locale è moderno, arredato con eleganza e curato nei dettagli, ma riesce allo stesso tempo a far sentire l’ospite a proprio agio. È il posto giusto per chi ama sushi e sashimi ed è aperto a rivisitazioni e contaminazioni, ma anche per chi è sempre stato scettico verso la cucina giapponese classica e non vuole rinunciare ai sapori occidentali.

(Gu’ a Bergamo Cucina giapponese creativa)

Quella di Gustavo Vandsbergs è una cucina che non sarebbe corretto definire “fusion”. Lui preferisce l’espressione “gusto creativo” (tanto che l’ha inserita nel nome stesso del ristorante): il “gusto” è l’elemento fondamentale e i piatti, pur partendo da una base giapponese, sono un mix di sapori e suggestioni da diverse parti del mondo; la “creatività” è l’elemento al quale Gustavo non rinuncerebbe mai, la cifra stilistica del suo modo di vivere e di interpretare la cucina. Nessun limite alla fantasia dunque, per offrire al cliente la possibilità di fare un viaggio tra i sapori di varie parti del mondo, lasciandosi sorprendere da accostamenti apparentemente azzardati ma che riescono a convincere anche i palati più esigenti.

Gustavo Vandsbergs (Gu’ a Bergamo Cucina giapponese creativa)
Gustavo Vandsbergs

35 anni, laureato in ingegneria chimica, Gustavo è originario del Brasile ma ha viaggiato molto, soprattutto da quando ha capito che la cucina era la strada che avrebbe dovuto percorrere. Incoraggiato dalla moglie Camila, dopo essersi diplomato in una scuola a San Paolo, decide di frequentare un master in cucina italiana in Piemonte, vicino Asti. Dopodiché lavora in diversi ristoranti italiani, anche stellati, e negli Stati Uniti. Quando comprende che la sua cucina avrebbe potuto esprimersi al meglio in Italia, insegue il suo sogno e dopo aver lavorato in ristoranti come il Finger’s a Milano e il Ryu, l’unico ristorante giapponese di Bergamo alta, apre finalmente Gu’ all’inizio del 2018.

Le esperienze di Gustavo si ritrovano nei suoi piatti, che partono dalla tradizione giapponese per poi lasciarsi contaminare da suggestioni e incroci con la cucina brasiliana ed europea. Una ricerca continua, fatta di materie prime sempre di altissima qualità abbinate con sapiente maestria, in un bilanciamento perfetto tra sapori apparentemente contrastanti, che in bocca si risolvono in un sorprendente equilibrio.

(Gu’ a Bergamo Cucina giapponese creativa)

Il menu offre un’ampia scelta di proposte, tutte accomunate da originalità e ricercatezza. Un ottimo starter è l’Ebi Kataifi, gambero Argentina avvolto in pasta kataifi e salsa agrodolce. Sempre tra gli antipasti, assolutamente da provare la Casquinha de Siri, un piatto tipico brasiliano a base di crema di granchio al latte di cocco, rivisitato con ingredienti orientali quali shiso e umeboshi. Passando per carpacci, insalate e tartare (quella consigliata dallo chef è a base di capasanta e gamberi rossi con olio aromatizzato allo shiso e salsa ponzu), si arriva agli uramaki e ai “Gu’ Maki”, una selezione speciale per chi non ha paura di sperimentare gusti esotici e abbinamenti insoliti. Tra i più interessanti troviamo Hanamaki (con crema di burrata, fiore di zucca in tempura e ricciola) e Hotate Special (tartare di salmone, capasanta scottata, crema al formaggio, Gu’ dressing e pasta kataifi). Si passa poi a nigiri, gunkan e sashimi per tutti i gusti.

(Gu’ a Bergamo Cucina giapponese creativa)

Tra i primi merita l’assaggio Tara Gyoza, ravioli di baccalà e patata americana alla piastra con riduzione di ponzu, mentre fra i secondi non lasciatevi sfuggire Pargo, orata alla piastra con verdure lessate, salsa di frutto della passione e crumble di manioca. E per chi vuole lasciarsi guidare e sorprendere dalla creatività dello chef Gustavo, ci sono tre menu degustazione: uno a base di preparazioni crude, un altro con piatti caldi, e l’ultimo che spazia tra crudi e cotti. I dessert variano in base alle proposte del giorno. Il servizio e il coperto sono inclusi. Nel menu non mancano alternative per vegetariani e vegani, con un’attenzione particolare anche alle intolleranze.

Per informazioni: www.gubergamo.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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