(La pizza Vesi nel centro di Caserta )
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I Vesi hanno voluto ricreare nel centro storico di Caserta, sempre più riferimento per la pizza, la pizzeria Vesi Spaccanapoli: maestria negli impasti, selezione degli ingredienti e un occhio di riguardo ai celiaci.
Leonardo e Michelangelo nella stessa bottega. Forse un caso e forse no. Ma di certo non un caso che dopo, a seguire, tante altre botteghe elevassero la qualità dei loro prodotti. I prodotti di allora. Si parva licet, frutto di casualità in passato recente, diciamo circa dieci anni fa, e adesso invece frutto di esodi mirati, da Napoli a venire in questo luogo. E questo luogo diviene de facto la città della pizza. Stiamo parlando di Caserta. Tra città capoluogo, sua frazioncina collinare e sua estensione provinciale, si annovera oramai la maggiore densità di pizzerie ad elevatissimo standing di qualità. Pizzerie famose che generano anche un ragguardevole indotto. Insomma, a momenti si potrebbe cominciare a teorizzare il “pizzaturismo”, il turismo allegramente cagionato dall’andare in pizzeria.
Caserta, quindi, vera città della pizza. E da poche settimane, questa definizione è ulteriormente irrobustita dall’apertura della pizzeria “Vesi Spaccanapoli”. Siamo nella “santella”, il centro storico di Caserta, a poche decine di metri dalla facciata est di Palazzo Reale. Sulla stessa via, pressoché di fronte c’è il
ristorante Prosit.
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E qui alla santella, la famiglia Vesi, quasi in sorta di gemellaggio tra centri storici, ha voluto ricreare l’atmosfera di Spaccanapoli: sapiente, ammirevole, il lavoro degli interni. Pareti che riproducono l’essenza vera della Napoli che fu. Ampie sale, arredi ben studiati e due i forni: uno dedicato esclusivamente ad esitare pizze per i celiaci. Giovane, motivato e ben preparato il personale di sala. Menu che potrebbe anche avere una migliore veste. Offering vasto ma non sterminato. Maestria negli impasti ed accurata selezione degli ingredienti.
Gustoso e sontuoso incipit: i Munacielli, sorta di calzoni fritti la cui saporita farcia è costituita dal Provolone del Monaco Dop. Lode al friggitore, che si conferma abilissimo anche nel fare giungere in tavola Crocché di patate (ma se si tornasse a denominarlo “panzarotto”?) e Frittatina di maccheroni, entrambi pregevoli. Meditati gli assaggi: spicchi di pizze: tutte ottime. La carta dei vini propone etichette interessanti non solo campane. Ragguardevole anche per quanto calibrato l’abbinamento, il Falerno del Massico Bianco Doc by Villa Matilde. Discreti i dolci. Prezzi corretti.
Per informazioni:
www.vesi.it