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Pompeo Magno per turisti gourmet A Pompei, tra i pochi locali di qualità

di Vincenzo D’Antonio
 
16 marzo 2018 | 17:24

Pompeo Magno per turisti gourmet A Pompei, tra i pochi locali di qualità

di Vincenzo D’Antonio
16 marzo 2018 | 17:24
 

Pompei vive di due flussi turistici: quello devozionale e quello archeologico. Sovente gli appetiti dei turisti vengono sedati in posti alla buona. Per clienti esigenti, ci sono pochi posti buoni.

Anzi, diremmo meglio: pochissimi, ma buonissimi. Tra questi pochissimi la consolidata realtà del ristorante Pompeo Magno, affidabile punto di riferimento anche per i gourmet locali. Una triade alla conduzione: Vincenzo Del Sorbo è il cuoco, a capo di affiatata brigata. La sorella Michela, musa del Pompeo Magno, sommelier, cura amorevolmente la cantina ed il locale tutto, di esso essendo l’abile vettore propulsivo. Il marito Gerardo Esposito governa la sala ed in backstage assolve al compito delicatissimo degli approvvigionamenti.

(Pompeo Magno per turisti gourmet A Pompei, tra i pochi locali di qualità)

Filiera corta soprattutto per i prodotti degli orti e per quanto, ad eccezione di perdurante impeto dei marosi, sa dare il prospiciente mare del Golfo. Due sale interne ed una sala esterna per circa 100 coperti. Piccola appendice di pizzeria, forno a legna dall’ampia cucina ben distante, con vocazione all’asporto ancor più che al servizio al tavolo.

Siamo a cena ed è Michela, nel suo ruolo di sommelier, a stabilire la successione dei vini serviti a calice, quattro vini provenienti dalla storica realtà irpina di Mastroberardino. Alla famiglia Mastroberardino, ci piace qui ribadirlo, si deve il recupero ed il rilancio dei tre grandi vitigni autoctoni irpini: l’Aglianico, il Fiano, il Greco. Si principia con Calamaretti su vellutata di zucca e bottarga di muggine: sapienti contrappunti di sapori tra il sapido ed il dolce. Nel calice, professionale e competente il servizio di sala, il Fiano Radici Docg 2015.

Gerardo Esposito, Vincenzo e Michela Del Sorbo (Pompeo Magno per turisti gourmet A Pompei, tra i pochi locali di qualità)
Gerardo Esposito, Vincenzo e Michela Del Sorbo

Seducente per quanto delicatamente morbido, intriga prima il naso e poi il palato con piacevoli note di frutta secca. Si prosegue con un pregevole Risotto con gamberi e cipolla di Tropea e qui nel calice il Greco di Tufo Novaserra Docg 2015. Vino di poderosa struttura e di spiccata e gradevolissima sapidità.

Il prode cuoco palesa maestria grande nella preparazione di un Branzino in crosta di mandorle su vellutata al parmigiano. Ardita la composizione, la pietanza risulta molto buona. Nel calice il Neroametà Igt 2015, ottenuto dalla vinificazione in bianco dell’Aglianico: piacevole coesistenza, sorta di fusion, tra note floreali e note fruttate.

(Pompeo Magno per turisti gourmet A Pompei, tra i pochi locali di qualità)
Calamaretti su vellutata di zucca e bottarga di muggine

Si giunge a compimento di sì sontuosa cena con il dessert: Saccottino di mela annurca Igp su salsa calda alla vaniglia. Sorsi di Melizie 2013, da sole uve fiano. Quanto voluttuosi i profumi al naso: agrumi canditi e miele. In bocca dona sentori gradevolissimi di frutta secca. Grandissimo vino passito questo Melizie, davvero tra i migliori al mondo. Il ristorante Pompeo Magno iniziò la sua attività nel 1998. Ne consegue che è al suo ventesimo anno di esercizio e si accinge nell’imminente giugno a festeggiare questo importante anniversario. Congratulazioni ed auguri.

Per informazioni: www.pompeomagno.it

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