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Cefalù, Ristorante Lievita racconta la natura a tavola

La nuova scommessa di due imprenditori siciliani per interpretare la cucina siciliana con le sue radici nella materia prima, nel territorio e nel Mediterraneo.

di Piero Rotolo
 
19 novembre 2019 | 10:29

Cefalù, Ristorante Lievita racconta la natura a tavola

La nuova scommessa di due imprenditori siciliani per interpretare la cucina siciliana con le sue radici nella materia prima, nel territorio e nel Mediterraneo.

di Piero Rotolo
19 novembre 2019 | 10:29
 

A Cefalù “Lievita-cucina terra e mare” apre le porte per raccontare la natura a tavola attraverso le piccole, grandi storie dei produttori locali e degli chef, che trasformano gli ingredienti in piatti, continuando a tramandarne il sapere. Dalle Madonie parte il viaggio di Lievita cucina terra mare, per aprirsi al resto d’Italia e al mondo, in perfetta linea con la vocazione internazionale della cittadina normanna di Cefalù.

Gero Buttacci (Cefalù, Ristorante Lievita racconta la natura a tavola)

Gero Buttacci

È la scommessa di due imprenditori siciliani del mondo della ristorazione, Riccardo Provenza e Giancarlo Canale che hanno scelto alla guida il giovane chef siciliano Gero Buttaci, ex sous chef del ristorante “I Cucci” di Palermo, per raccontare un microcosmo tra terra e mare. «È un progetto ambizioso - commentano i due ristoratori - stiamo alzando ancora di più l’asticella della nostra visione di ristorazione, puntando su una formula che premia la qualità ma che non stravolge mai il patrimonio culinario siciliano. Questo nuovo progetto nasce dal desiderio di esprimere le radici mediterranee della nostra cucina».

Uno scorcio del locale (Cefalù, Ristorante Lievita racconta la natura a tavola)
Uno scorcio del locale

Non nuovi alle esperienze nella ristorazione, il trentenne Riccardo Provenza fa la gavetta a Lugano nell’hotel 5 stelle “Villa principe Leopoldo” come commis e chef de rang, mentre il palermitano Giancarlo Canale da 25 anni lavora nel mondo della ristorazione con passione e determinazione. Terra e mare diventano le due direttrici principali da cui prende forma Lievita. La terra con la sua presenza, i suoi odori e sapori, raccontati dalle mani dei contadini, arriva nelle tavole di Lievita con prodotti scelti per rappresentare in maniera naturale la sua essenza. Il mare con il pescato fresco che ritorna a stabilire il prezioso dialogo tra cuoco e pescatore nel momento della scelta del pesce da portare a tavola.

Spaghettone del rais (Cefalù, Ristorante Lievita racconta la natura a tavola)
Spaghettone del rais

«Credo che il futuro della cucina siciliana - commenta lo chef Gero Buttaci - sia ritrovare la sua identità mediterranea senza stravolgere l’appartenenza ad una cultura culinaria che è ormai parte della storia». L’executive chef di Lievita, Gero Buttaci, non ancora quarantenne, ha alle spalle studi di ingegneria ambientale e una grande passione per la cucina che è diventata una professione negli ultimi dieci anni. La gavetta comincia a Sutera, la città dello chef. In questo borgo arabo in provincia di Caltanissetta, Buttaci ha mosso i primi passi nel ristorante Civiletto per poi trasferirsi a Palermo, dove ha lavorato per tre anni come sous chef di Gianni Lettica nelle cucine de “I Cucci”, prima di approdare a Lievita.

La pizza (Cefalù, Ristorante Lievita racconta la natura a tavola)
La pizza

A rappresentare la Sicilia di Gero Buttaci, c’è l’essenza del Mediterraneo siculo: il “Polpo ai Nebrodi” con lardo di maialino e mozzarella di bufala affumicata; i “Polipetti murati” alla palermitana; il “Cappellaccio di Ruggero II” con crema di melanzane, datterino candito e zeste d’arancia e lo “Spaghetto Sabir” con vongole veraci e asparagi di montagna. Alla cucina della mamma e a quella di Palermo, sua città di adozione e formazione, lo chef traduce il suo tributo con la tagliata di “Tonno Mandralisca”, la “Lampuga Il Vecchio e il Mare” scottata in ghisa con brunoise di peperoni e cipolla caramellata e la “Triglia di Montalbano” con purea di patate, limone e mentuccia.

Da Lievita, cucina, pizzeria e braceria, convivono insieme in un ambiente circolare: l’elegante cucina a vista. Con la braceria, Lievita non vuole trascurare la tradizione della carne siciliana, principalmente delle Madonie e i Nebrodi, alla quale si aggiungono le carni argentine come il controfiletto di Angus e il suino iberico “Secreto”. La pizzeria è affidata al pizza chef Salvatore La Martina, tra gli interpreti più innovativi e attenti della pizza contemporanea, quella che riprende il protocollo della tradizione classica romana e napoletana, seguendo con scrupolosità i passaggi dell’impasto e della lievitazione, per poi passare all’interpretazione del gusto attraverso un’impronta personale dove accosta ingredienti e sapori. Di respiro internazionale anche la carta dei vini, che parte dalla Sicilia, con etichette regionali di nicchia, per aprirsi poi ai grandi classici nazionali e internazionali. Assiette di formaggi, gelati artigianali, il cannolo di Piana degli albanesi e altri classici della pasticceria chiudono il menu dei dolci.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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