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Terrazza Manzotti, 4 generazioni di buona cucina con vista sull'Adda

Il locale di Enrica e Francesco Manzotti ha il suo punto forte nel panorama, ma offre anche una cucina di stagione che spazia dalla tradizione lombarda al pesce di mare.

di Marco Di Giovanni
 
27 novembre 2019 | 18:04

Terrazza Manzotti, 4 generazioni di buona cucina con vista sull'Adda

Il locale di Enrica e Francesco Manzotti ha il suo punto forte nel panorama, ma offre anche una cucina di stagione che spazia dalla tradizione lombarda al pesce di mare.

di Marco Di Giovanni
27 novembre 2019 | 18:04
 

Che si venga da Bergamo, che si arrivi da Milano, poco cambia: Terrazza Manzotti è comoda da entrambe le città. Lo è da ben quattro generazioni, dal 1908. Affonda le sue radici nella storia della ristorazione lombarda, questo locale a Canonica d'Adda (Bg), splendidamente affacciato sul fiume. Terrazza infatti, non è un nome scelto a caso: «È il nostro punto forte - spiega Francesco Manzotti, titolare insieme alla madre Enrica - è bella in tutte le stagioni, attraverso le vetrate d'inverno, nella parte all'aperto d'estate».

Terrazza Manzotti vista dall'altra sponda dell'Adda (Terrazza Manzotti, 4 generazioni di buona cucina con vista sull'Adda)
Terrazza Manzotti vista dall'altra sponda dell'Adda

La Terrazza Manzotti, oggi parte dell'associazione no profit Ristoranti Regionali, coordinata da Marinella Argentieri, ha una storia lunga alle sue spalle, una storia di successi. Da ripensare a quando, negli anni passati, al pomeriggio qui si ballava; oppure di un periodo buio per il ristorante, verso la metà degli anni '90, «poi ho introdotto anche la pizzeria e ho risollevato la situazione, ho attirato una nuova clientela che col tempo è tornata ad apprezzare anche la nostra cucina».

Enrica e Francesco Manzotti (Terrazza Manzotti, 4 generazioni di buona cucina con vista sull'Adda)
Enrica e Francesco Manzotti

La cucina del ristorante a Canonica è affidata allo chef Eriseld Spahiu, timido ma capace. Il suo stile in cucina, in accordo con Francesco, parte dalla classica tradizione lombarda per arrivare al pesce di mare: «I nostri piatti vogliono rispondere alle esigenze dei clienti che ci scelgono». I piatti spaziano, «vanno da quelli più classici a quelli più ricercati, sempre nell'ottica di accontentare un po' tutti i palati che ci vengono a trovare»; ma un criterio a cui la proprietà e lo chef non possono rinunciare è la stagionalità degli ingredienti: «In questo periodo proponiamo un menu degustazione a base di selvaggina». Man mano, poi, le proposte variano, vengono inserite nel menu nuove ricette: «Prendiamo spunto da internet, le scopriamo nei vari ristoranti dove ci rechiamo, anche all'estero, ma ogni volta che decidiamo di introdurle nella nostra carta perché ci hanno colpito, le modifichiamo sempre, dando loro un tocco personale anche in base ai gusti della nostra clientela».

La nostra degustazione della cucina di Terrazza Manzotti comincia con una buona Capasanta arrostita, un classico, ma originalmente reinterpretato nell'abbinamento con il coulis di peperone allo zenzero (due sapori forti resi delicati dalla mano abile di Spahiu), con l'aggiunta di gustosi chicchi di melograna. Un entrée ammicante e un po' ruffiana, lascia il posto a un piatto vincente come la Vellutata di patate con cozze e uova di salmone, da non togliere assolutamente dalla carta fino alla bella stagione: delicato, semplice, vegetale e marino insieme, in un bell'assommarsi di consistenze.


Il piatto però meglio riuscito del "menu del giorno" è indubbiamente il Tagliolino nero con crema di limone, tartare di gamberi rossi e bottarga di muggine. «Un piatto che ho scoperto in un ristorante a Formentera - racconta Francesco - dico solo che sono tornato in quel ristorante quattro sere su cinque, ho scoperto la ricetta e l'ho rielaborata insieme allo chef». Il risultato è un tagliolino ben fatto al nero di seppia, la crema di limone a rendere il tutto più morbido e la tartare, poggiata al di sopra, che vale la pena mescolare al resto, l'intensità del gambero si attenua regalando comunque un gusto intenso ed un equilibrio finale al piatto - il consiglio è di assaggiarne un po' "cruda", per assaporare il gusto del gambero rosso in tutta la sua naturale freschezza.

Segue una Lombata di tonno (cotto a puntino) su purea di zucca, accompagnamento un po' slegato quello della ricotta, coperta da polvere di caffè.


Si torna indietro nel tempo con la Delizia di mele tiepida con gelato. È la torta di mele della signora Enrica, la sua ricetta, quella che viene proposta al ristorante da anni, con più mele e meno farina. «Sono tanti i clienti che vengono qui e ci chiedono la ricetta, poi tornano e la ordinano di nuovo, perché a loro non esce allo stesso modo».

A completare l'offerta della Terrazza, le etichette Valcalepio di Villa Domizia Torre de Roveri. Il primo un Incrocio Manzoni Dop 2018, il secondo - una vera chicca, tra frutto e struttura - un Incrocio Terzi Dop, Zero. A servirci bicchiere dopo bicchiere il maitre Diego Martinelli, con la proprietà da diversi anni: «Abbiamo uno staff che sta con noi da tanto, è consolidato, ci sentiamo una grande famiglia», conclude Francesco.


Dicono che il dessert, o al massimo caffè ed amaro (in questo caso un classico limoncello), siano l'ufficiale chiusura di un pranzo o di una cena, l'ultimo "ricordo". Ma non in questo caso: a Terrazza Manzotti l'ultimo ricordo è la spettacolare vista sull'Adda, che sia d'inverno attraverso le vetrate, che sia d'estate nella zona all'aperto.

E per chi non s'accontentasse del ristorante, Terrazza Mantozzi ringiovanisce il venerdì sera offrendo, nel post serata, musica dal vivo, soprattutto nell'atrio d'ingresso, anche tra i tavoli del bar annesso al ristorante. Qui si beve e si balla fino a tarda notte, il venerdì, circondati da un'atmosfera di casa e dalle fotografie della signora Enrica con tanti personaggi famosi conosciuti negli anni, o che negli anni hanno visitato il suo locale.

Per informazioni: www.terrazzamanzotti.it

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