Un ristorante al primo piano, alla Riviera di Chiaia, là dove via Calabritto inizia la sua breve salita fino a piazza dei Martiri. E il nome del ristorante, esplicativo, è Terrazza Calabritto.
A condurlo, da due suoi cugini coadiuvato, l’esperto ed appassionato Vincenzo Politelli, terza generazione di ristoratori napoletani. Professionale e pressoché inappuntabile il servizio di sala, maestria in cucina, grandissima la cura negli approvvigionamenti. Pesce freschissimo, le migliore paste per primi di eccellenza, pane cotto a fascine, ottimi gli oli.
Qui si vive, in simbiosi con questo bello spicchio di Napoli, una gioiosa mediterraneità. Si principia con un sontuoso Scampo in mattonella per proseguire con Tartara di dentice in guazzetto. Memorabile la Linguina ai tre agli con peperoncino, frutti di mare e panure al Pecorino Romano Dop. Con offering prevalentemente di mare, così come sempre ed ovunque dovrebbe essere, allorquando la scelta ricade sulle carni, le proposte sono di alto livello.
Appropriata carta dei vini con puntuale servizio al calice. Della tradizione napoletana, magistralmente eseguiti, i dolci. Il locale di classe dall’ottima cucina che in una città mediterranea di respiro europeo non può mancare: Terrazza Calabritto. Recente apertura a Milano e saggia ancorché originale la scelta di una rotazione degli chef Salvatore Gatto e Vincenzo Lauro tra le due sedi, onde garantire omogeneità di linea di cucina.