Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 26 aprile 2024  | aggiornato alle 01:43 | 104802 articoli pubblicati

Osteria del Ponte, sapori meneghini in una vecchia cascina sul Naviglio

di Maria Pizzillo
 
19 aprile 2019 | 17:14

Osteria del Ponte, sapori meneghini in una vecchia cascina sul Naviglio

di Maria Pizzillo
19 aprile 2019 | 17:14
 

L’Osteria del Ponte di Trezzano sul Naviglio (Mi) sorge all’interno di una delle poche cascine sopravvissute alle porte della città di Milano.

Anche quando era sommersa di filati, tessuti, scampoli e simili – nel negozio che gestiva insieme al marito – Patrizia Meazza, la titolare, spesso si assentava mentalmente per pensare ai piatti che mamma Wanda le faceva trovare a casa dopo aver abbassato le serrande del negozio. E, appena aveva un po' di tempo libero, era lei stessa ad impegnarsi ai fornelli anche per perfezionare la conoscenza della tipica cucina milanese e, coltivando il sogno di avere una propria osteria, che si realizza quasi alla fine del Millennio, con l’acquisto di una delle poche cascine sopravvissute all’urbanizzazione di Milano, la cascina del Ronchettino, nella periferia Sud della città.

(Osteria del Ponte, sapori meneghini in una vecchia cascina sul Naviglio)

Una struttura che probabilmente deve il nome allo zoccolo rotto di Napoleone, che avrebbe pernottato in questa cascina. Era, comunque, una struttura che dalla fine degli anni Venti del secolo scorso aveva sempre ospitato attività commerciali. Tant’è vero che quando la cascina venne rilevata dalla famiglia Angelillo, c’era un bar-paninoteca, subito trasformato in un locale di successo, teatro - negli anni Novanta - di spettacoli di cabaret ad opera di artisti noti come Flavio Oreglio, Dario Ballantini e Max Pisu.

(Osteria del Ponte, sapori meneghini in una vecchia cascina sul Naviglio)

L’aspetto ludico, però, sembra prevalere su quello della ristorazione ma, con l’entrata in scena di Patrizia, nel 2001, la pittoresca cascina seicentesca cambia direzione e si trasforma in una tipica osteria milanese. C’è da dire, e lo racconta la stessa Patrizia, che la proposta gastronomica era un po' confusionaria, con la possibilità di trovare piatti tanto di carne quanto di pesce. Non certo quello che voleva la nuova titolare che, al contrario, mirava a riportare in cascina la buona cucina di casa, come quella di mamma Wanda, fatta di piatti tradizionali come mondeghili, cassoeula, trippa alla milanese con fagioli borlotti, risotti, cotoletta.

(Osteria del Ponte, sapori meneghini in una vecchia cascina sul Naviglio)

Il Ronchettino diventa così in poco tempo un indirizzo di riferimento per gli amanti della cucina milanese: dal risotto con ossobuco di vitello in gremolada, alla cotoletta - esclusivamente di vitello pregiato - nella duplice versione “Orecchia d’Elefante” o “Imperiale”, la più grande di Milano, del peso di circa 2 kg, ideale quindi per 4 persone, porzionata direttamente al tavolo come se fosse un pesce; il fritto misto, comprendente animelle, cervella e mondeghili, fritti in burro chiarificato e più piccoli rispetto a quelli della tradizione, ma di gran lunga più morbidi, cremosi e succulenti.

Per fare esprimere gli chef delle due osterie – Federico Sisti al Ronchettino e Simone Zanon al Ponte - mamma Patrizia e i giovani Alessia e Francesco, hanno previsto alcune proposte “fuori menù” - ribattezzate Fuori Milano - realizzate con prodotti freschi scelti da loro, sulla base della disponibilità al mercato, oltre che della loro formazione e del loro estro creativo. A coccolare gli ospiti, poi, ci pensano il maître Diego Ramponi, e Diego Laguzzi, sommelier e formatore Onav, pronto a suggerire la bottiglia più adatta in una “divertente” selezione… al bicchiere.

(Osteria del Ponte, sapori meneghini in una vecchia cascina sul Naviglio)

Delle due cascine – è la fase tre dell’intraprendenza di Patrizia? – questa di Trezzano sul Naviglio, ha una storia millenaria alle spalle perché nasce come castello intorno al 1380, generando così il borgo di Trezzano. Un posto dove avrebbe soggiornato Ludovico Maria Sforza, detto Il Moro. Il nome trae origine dal ponte sul Naviglio Grande, che Leonardo da Vinci trasformò nell’“autostrada” da cui transitavano i marmi utilizzati per la costruzione del Duomo di Milano. E così, oltre a degustare l’autentica cucina milanese, qui ci si immerge nella storia della città e si ha un’idea del genio di Leonardo.

Tutto ciò, grazie all’intraprendenza di Patrizia Meazza e dei figli Alessia e Francesco Angelillo, che hanno ristrutturato una costruzione dalla storia millenaria, arredata in stile provenzale e in stile “shabby chic”, rendendola una cascina versatile e adatta ad ogni tipo di occasione, dal pranzo in famiglia alla cena romantica di coppia, dal business meeting alla festa di compleanno o al matrimonio. I tavoli sono sparsi per le varie sale (Veranda, Camino, Mezzanino, Ringhiera, Stufa, Quadri), per una capienza massima di oltre 100 coperti, cui, tempo permettendo, se ne aggiungono altri 20-30 nella panoramica terrazza al piano superiore e altri 50/60 in cortile; dove Enrico Nicifero che ha il compito di coccolare i clienti in attesa che Simone Zanon faccia arrivare i piatti.

Per informazioni: www.osteriadelponte.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Union Camere

Julius Meiln
Molino Dallagiovanna

Delyce
Brita
Mulino Caputo