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I classici di Rinaldi Al Quirinale Tradizione di famiglia da 50 anni

di Mariella Morosi
 
29 aprile 2019 | 10:00

I classici di Rinaldi Al Quirinale Tradizione di famiglia da 50 anni

di Mariella Morosi
29 aprile 2019 | 10:00
 

Da 50 anni la famiglia Rinaldi è impegnata nella buona cucina, conquistando apprezzamenti per la qualità del pescato e per quelli che vengono definiti i classici della cucina italiana.

L' interpretazione dello chef esalta ed alleggerisce il piatto ma non ne stravolge la ricetta. Tutto cominciò al Ristorante "L'Angoletto", il primo locale che Antonio Rinaldi, lucano, aprì a Roma e che subito si affermò per la qualità del pescato e per l'incomparabile atmosfera fatta di distinzione e di naturale semplicità. Una fama che lo ha seguito fino a questo secondo ristorante "Rinaldi al Quirinale", a un passo dalla sede istituzionale, nato circa 20 anni fa. Appena entrati si ammira un'esposizione di crostacei e di pesci che sembrano essere stati pescati al momento, per il profumo di mare che emanano. Accanto, un acquario con astici e aragoste, leoni di mare, king crab, cicale e granseole.

(I classici di Rinaldi Al Quirinale Tradizione di famiglia da 50 anni)

Tutto il pescato viene acquistato quotidianamente alle principali aste del litorale romano. È una passione e un orgoglio di famiglia quello che traspare dalle parole di Daniele e di Vincenzo Rinaldi, i figli di Antonio che ha lasciato loro gradualmente il timone dell'attività di famiglia. Daniele si dedica all'accoglienza e alla cucina mentre Vincenzo concretizza la sua passione di sempre per i vini in una cantina, appena sotto il ristorante, con un patrimonio di etichette italiane e straniere che non teme confronti.

Vini preziosi, a volte unici, come il Cristal Gold 24 Carati da 3 litri, di cui sono state prodotte solo 400 bottiglie. E l'unica superstite sembra sia proprio questa. Irresistibili le sue proposte per gli abbinamenti ai piatti. Oltre al menu di pesce c'è anche la cucina romana e regionale, servita in modo impeccabile, nell'aspetto e nel gusto. La buona accoglienza del personale di sala, oggi riscoperta come fondamentale, qui si pratica da sempre, con camerieri storici che hanno visto i due titolari bambini e che sanno come far sentire l'ospite a casa.

(I classici di Rinaldi Al Quirinale Tradizione di famiglia da 50 anni)
Vincenzo Rinaldi

Il menu cambia in base al mercato e alle stagioni, anche se alcuni classici ci sono sempre. Ovviamente questo è il paradiso del pesce crudo, dal Gran Misto al Carpaccio di gambero rosso imperiale, dalle ostriche Gilardeu al Tris di tartare tonno spigola e salmone. I piatti caldi di pesce non sono da meno: dai Gamberi gobetti al cognac al sauté di cozze e vongole veraci fino ai Moscardini fritti.

Tra i primi piatti sono da provare i Tagliolini ai ricci di mare e bottarga di Oristano, le Trofie con sugo di scorfano o i Ravioli farciti di dentice alla crema di scampi. Se si vuole continuare con i secondi di mare ecco, tra i classici, il Rombo al forno con patate e pomodorini Pachino, la Pezzogna all'acqua pazza e la leggerissima Frittura di gamberi e calamari. Ma c'è anche la Coda di rospo alla cacciatora, la Spigola in crosta di pane e la Tagliata di tonno al rosmarino. Menu attraente anche per chi sceglie carne o piatti regionali: Carpaccio di manzo, Gnocchi alla genovese, Tagliolini alla bolognese, Tagliata di Angus australiano, Abbacchio scottadito, Saltimbocca alla romana, oltre a salumi e formaggi d'autore. C'è anche un intero menu dedicato al tartufo, bianco o nero pregiato secondo la stagione. Squisiti i dessert come gli immancabili Tiramisù e la Crostata alla crema, ma anche i sorbetti e i fruttini ripieni di gelato non sono da trascurare.

(I classici di Rinaldi Al Quirinale Tradizione di famiglia da 50 anni)

Ricca e importante la proposta enologica giudicata dalla stampa di settore tra le migliori al mondo. Attualmente la cantina di Vincenzo Rinaldi vanta 22mila bottiglie e 3.500 referenze da tutto il mondo a cominciare dai grandi vini italiani come Masseto dalla prima annata del 1987, Sassicaia dal 1980, Ornellaia dal 1985, Solaia dal 1986, Brunello di Montalcino Biondi Santi dal 1964, i Gaja dal 1958, per poi passare dai Grandi Chateau come il Mouton Rothchild dal 1928, Chateau Petrus dal 1937 e i grandi Domaine come Romanée Conti dal 1982. Lunga anche la lista delle bollicine, sia Italiane come Giulio Ferrari e Cà del Bosco che i grandi Champagne come Krug, Bollinger, Dom Perignon e Cristal con annate storiche. Non mancano infine Cognac X.O, Whisky millesimati dal 1958, Rhum, Brandy, Armagnac e Grappe.

In molti, vip, politici e gente di spettacolo vengono da lontano per gustare la cucina dei Rinaldi, ma anche da molto vicino, come talvolta l'inquilino del Qurinale, per un piccolo relax nella fatica delle responsabilità di Stato. I prezzi, data la qualità assoluta di quanto arriva in tavola, non possono che essere medio-alti, ma con un impagabile rapporto con un'esperienza enogastronomica da ricordare. Il locale è vasto e accogliente, arredato con sobria eleganza e con tavoli distanziati: i 400 metri quadrati sono articolato in 7 ambienti diversi, di cui 3 privé riservati e un dehors esterno.

Per informazioni: www.rinaldialquirinale.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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