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Cantine del Gavi, una cena per 800

di Emanuela T. Cavalca
 
02 settembre 2019 | 11:22

Cantine del Gavi, una cena per 800

di Emanuela T. Cavalca
02 settembre 2019 | 11:22
 

Nell’ultimo venerdì di agosto il giardino dello storico ristorante si è aperto a un vasto pubblico, fatto da appassionati, gourmet e cultori del vino.

Più di ottocento persone hanno varcato la magica porta del giardino di “Cantine dei Gavi”, il ristorante gestito da quarant’anni dalla famiglia Rocchi. Nato con Alberto Rocchi, papà del celebre risotto al Gavi, da qualche anno le redini del locale sono passate alle figlie Roberta ed Elisa. “Cantine del Gavi”, in pieno centro del paese, occupa parte di uno splendido palazzo settecentesco, vincolato dai beni artistici. Merita una visita l’antica neviera con le sue magnifiche volte a botte, trasformata in sala di degustazione, mentre sugli scaffali fanno bella mostra vasi colmi di marmellate e composte, opera di Elisa, grazie alla frutta dell’orto paterno. Nella cantina accanto fanno magnifica figura oltre mille etichette, accostate a imponenti botti, incassate nei muri.

In 800 tra mistero e gourmet (Cantine del Gavi, in 800 alla cena nell'affascinante giardino segreto)
In 800 tra mistero e gourmet

Infatti, nel corso degli anni Alberto ha collezionato bottiglie di vino tra le più importanti come verticali di “Monfortino” dal 1941 a oggi e circa 200 esemplari di “Barbaresco Gara” tra le riserve migliori. “Cantine dei Gavi” riesce a sfruttare tutti gli spazi interni, anche quello della ex cappella del palazzo nobiliare, per chi desiderasse un ambiente riservato, diventa una intima sala da pranzo. Da maggio a settembre il giardino, acquistato due anni fa, dalle 19 a mezzanotte diventa luogo aperto a degustazioni, aperitivi e cene.

Cucina apprezzata per qualità e abbinamento ai vini (Cantine del Gavi, in 800 alla cena nell'affascinante giardino segreto)
Cucina apprezzata per qualità e abbinamento ai vini

Un ambiente ideale a tutte le età e a tutte le tasche. Ai raffinati consigliamo di sorseggiare un mojito, un cocktail a base di rose del giardino. Fa notare Roberta: «Deve essere un luogo dove stare e mangiare bene. Per vivere il giardino in maniera più libera sono stati messi comodi divani, lunghi tavoli sotto un pergolato d’uva e un bar esterno. Il menu? Viene cambiato di settimana in settimana. Non mancano saporite zuppe con erbe aromatiche del giardino, piatti di verdure e taglieri di formaggi. Il sogno? Creare un barbecue, perché la griglia rende un ambiente conviviale e caldo».

Venerdì sera si è tenuta una festa in grande stile, dove si è potuto gustare il risotto al Gavi: a rotazione sono stati cucinati oltre trenta chili di riso. Ai fornelli non poteva mancare l’occhio vigile e sapiente di Alberto Rocchi, mentre gli ospiti si sono messi pazientemente in fila per non perdersi questo gustoso piatto. L’apertura al Giardino segreto è stato un viaggio attraverso le terre dei vini scelti e serviti dal Luca Ivaldi. A partire dal Gavi prodotto dalla storica Cantina Broglia che annovera i vigneti più antichi di Gavi, per arrivare in Langa con il Barolo di Barale e proseguire con una selezione di Champagne curata da Alberto Massucco.

Protagonisti i piatti della tradizione con tocchi di modernità (Cantine del Gavi, in 800 alla cena nell'affascinante giardino segreto)
Protagonisti i piatti della tradizione con tocchi di modernità

I partecipanti hanno acquistato un buono per gustare a piacere quattro proposte in menu o calici vini selezionati. Per creare un ambiente magico gli ospiti sono passati attraverso una fitta cortina composta da rami, rampicanti intrecciati, che idealmente rappresentava l’ingresso in un luogo nascosto da anni. Racconta Laura Gobbi, project manager dell’evento: «Chi entrava doveva compiere lo stesso gesto di Mary, la protagonista del libro, quando scoprì il suo giardino segreto. Il Giardino segreto è stato uno dei libri che hanno segnato la mia infanzia. Quando ho visto l’evoluzione del restauro voluto da Roberta ed Elisa, non potevo che assecondare l’anima di questo luogo, che rispecchia anche il cammino di trasformazione delle due sorelle».

Un’atmosfera sottolineata dalla scenografia di mille luci calde, nei dettagli di gusto retrò come il van Wolkswagen del ’69 “parcheggiato” sull’erba o nella musica dei vinili di Luca Bernascone. Divani, tessuti dal sapore antico, un grande tappeto persiano sotto il vecchio prugno e un’altalena luminosa, sono riusciti a trasformare l’ambiente in una autentica magia. Il cuore della serata non poteva che essere legato al territorio e alle aziende che da anni condividono la storia dei Rocchi. Risotto al Gavi, con il riso della Tenuta Castello e parmigiano reggiano 50 mesi; battuta di Fassona della macelleria Davide Ballestrero che da decenni serve i Rocchi; panzanella con pomodoro, fagioli della Val Borbera, cipolla rossa e basilico; un panino gourmet con un pane rustico creato con una speciale miscela di farine selezionate, maiale a lunga cottura, chutney di prugne, stracciatella e senape; per finire con una coppetta di pesche al forno con zabaione al Gavi e gelato alla vaniglia preparato da Elisa, uno dei piatti firma del ristorante.

Per informazioni: www.ristorantecantinedelgavi.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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