Nuovo look per Osteria La Quercia ma l'accoglienza è quella di sempre

Restyling e un menu tutto nuovo a La Quercia Osteria Monteforte, di piazza della Quercia, a un passo da Campo de' Fiori. Il titolare Andrea Monteforte aveva deciso da tempo di dare al locale una nuova veste e una nuova identità, ma poi il lockdown aveva ritardato la realizzazione del progetto... ma non abbastanza da impedire che tutto fosse pronto per rincorrere la stagione estiva.

I tavoli all'aperto in questa piazzetta segreta tra Palazzo Spada e la chiesa di S. Maria della Quercia, garantiscono tranquillità e sicurezza e il nuovo menu propone un'esperienza enogastronomica di livello. A firmarlo è l'executive chef Marco Gallotta, figura di spicco della ristorazione romana, in collaborazione con lo chef Paolo Sirianni, già sous chef di Baccano, Enoteca Provincia Romana, Macro e Capofaro. La nuova proposta punta ai grandi classici declinando tradizione e ricerca, sempre partendo dalla qualità di tutto quello che entra in cucina.



La piazzetta è stata immaginata come sede di un antico mercato e i piatti pensati partendo dai prodotti di artigiani del gusto, agricoltori e allevatori. A fornire lo spunto è stata l'antica Confraternita dei Macellai di Roma che si trova proprio accanto al locale. Ogni mese - come prevede il progetto - sarà scelto il meglio: a luglio a fornire le carni è macelleria Da Simone di Campo de’ Fiori e ad agosto sarà l'altrettanto noto Bombelli. Per la tagliata è stato realizzato uno speciale coltello artigianale con manico in corno di bufalo. Scelta accurata anche per gli altri fornitori.


Tra gli antipasti il menu prevede la Frittata di erbe (le uova sono di galline allevate allo stato brado, alimentate con semi di canapa dell'Azienda Agricola L’uovo e la Canapa) e la Ricotta laccata (Azienda Agricola D’Ascenzo di Rieti) con carote arrosto con timo e rosmarino.
Le mezze maniche alla Carbonara sono preparate con il guanciale dell’Azienda Collemaggiore di Greccio (Rieti) e i Cannelloni ricotta e orto cambiano il ripieno a seconda delle verdure fresche assicurate da l’Orto di Clapi. È una micro fattoria di Campagnano basata sulla permacultura che produce con sistemi etici in armonia con gli ecosistemi naturali, e settimanalmente comunica quello che potrà fornire, influenzando lo chef nella creazione del piatto.
Rigore nella scelta della materia prima anche nei secondi come Seppie in zuppa di cannellini, Pollo con i peperoni, Polpette alla maniera dei Saltimbocca. Omaggio alla città sono i grandi classici come le Crocchette di baccalà, la Panzanella alla puttanesca, l'Insalata di trippa centopelli, l'Arzilla fritta e le mezzemaniche declinate anche in Gricia e Amatriciana.
Tra i dolci da provare lo Zabaione con marsala e caramello salato, la Crostata ricotta e visciole e la Coppa del nonno de Noantri.



«La mia prima passione è la cucina - dice Marco Gallotta - e la seconda andare per allevamenti, campi, parlare e scambiare esperienze con agricoltori e artigiani. Da qualche anno unire le due cose è diventato indispensabile. Per questo sono stato felice di realizzare un progetto di trattoria basata su prodotti di qualità».

Crostate, pane e biscotti sono fatti in casa con farine selezionate. Ampia e competente la scelta dei vini e delle bevande: bollicine italiane e francesi, bianchi, rossi e rosati e da dessert, anche al calice. Il team è pronto a realizzare a richiesta alcuni piatti gluten friendly.



A firmare il restyling è stato l’architetto Roberto Liorni, senza allontanarsi dalle scelte stilistiche delle tipiche osterie con atmosfere pacate, familiari e con colori non aggressivi. Il pavimento è in legno invecchiato, le boiserie sono verde scuro e per il piccolo banco mescita sono stati scelti marmo e maioliche. I tavoli sono in legno e marmo, come nella migliore tradizione dei locali di una volta, con luci tenui in paralumi di stoffa che scendono dal soffitto. Le sedie vintage sono le Milano originali color miele. Le due sale, più uno spazio con il tavolo comune, comprendono 54 coperti all’interno e 16 sulla piazzetta.


«Ho sempre messo al primo posto l’ospitalità riservata e discreta - dice Andrea Monteforte - e dopo più di 10 anni di vita del locale ho sentito il bisogno di offrire ai clienti un ambiente rigenerato ma non stravolto. Non ho voluto togliere loro l'atmosfera familiare cui tenevano tanto. L’architetto ha tradotto il mio pensiero realizzando interni raffinati senza perdere di vista l’autenticità dell’osteria. L’incontro con Marco Gallotta ha fatto il resto: siamo in una casa dove la ricerca e la passione del cuoco mette in tavola la bontà dei sapori più semplici». L'accoglienza e servizio sono accurati ed equilibrato il rapporto qualità-prezzo.

Per informazioni: www.osterialaquercia.com