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Ristoranti, migliaia di nuove aperture Ma in cinque anni chiudono 3 locali su 4

In cinque anni le aperture di ristoranti e bar spopolano nelle principali città contando un quasi +10% e crescendo di 31mila unità. Ma nello stesso periodo di tempo, il 75% ha abbassato la saracinesca

di Andrea Radic
 
29 dicembre 2016 | 18:22

Ristoranti, migliaia di nuove aperture Ma in cinque anni chiudono 3 locali su 4

In cinque anni le aperture di ristoranti e bar spopolano nelle principali città contando un quasi +10% e crescendo di 31mila unità. Ma nello stesso periodo di tempo, il 75% ha abbassato la saracinesca

di Andrea Radic
29 dicembre 2016 | 18:22
 

Aperture in continuazione, raddoppio di insegne, gli stellati aprono bistrot e il numero delle pizzerie gourmet è in continua crescita. In cinque anni le aperture di ristoranti e bar spopolano nelle principali città contando un quasi +10%. Roma, Milano e Napoli sono le città che concentrano il numero maggiore di queste attività. È quanto emerge dai dati diffusi da Unioncamere-Infocamere sulla base del registro delle imprese italiane tra il 31 dicembre 2011 e il 31 dicembre 2015.

Ristoranti migliaia di nuove aperture in cinque anni chiudono tre su quattro

Alla fine dello scorso anno si contavano 367mila attività, tra ristoranti (197mila imprese) e caffetterie (170mila), sparse sul territorio nazionale, in crescita di oltre 31mila unità rispetto a cinque anni prima. Una nota di Unioncamere commenta: «Ma se sono sempre di più gli imprenditori pronti a scommettere sui piaceri della cucina e di una buona tazza di caffè, solo in pochi riescono a tenere in piedi la propria attività a 5 anni dalla nascita».

«Delle imprese nate nel 2011 - prosegue la nota di Unioncamere - 3 su 4 hanno abbassato la saracinesca entro cinque anni e oltre il 45% non è riuscita a resistere al terzo anno di vita. Tuttavia non è così dappertutto: in alcune grandi città italiane i numeri migliorano sensibilmente. A Milano, Napoli, Roma e Firenze i livelli di mortalità delle attività iscritte nel 2011 sono inferiori alla media nazionale, sia per bar che per attività di ristorazione».

In particolare le attività di ristorazione più “resistenti” si trovano nel capoluogo toscano dove il 57% di queste risulta ancora sul mercato dopo un lustro. Mentre i bar sembrano avere vita più facile soprattutto nella capitale d'Italia, qui il 49% degli esercizi supera la prova dei cinque anni. A livello regionale è la Lombardia a registrare al 31 dicembre 2015 il numero più alto in Italia di bar e ristoranti (rispettivamente 27.679 e 29.285), seguita dal Lazio (22.430 ristoranti e 17.925 bar) e dalla Campania (17.754 attività di ristorazione e 15.145 bar).

Ma in termini relativi nell'ultimo quinquennio è la Sicilia ad aver messo a segno la crescita più marcata (+15%, trainata dal settore della ristorazione +16%), seguita dalla Campania (+14%, con una punta del +15% per i bar) e dall'Umbria (+12%, spinta dai bar +13%). La maglia nera va a Torino: 47,4 % di imprese chiuse nella stessa fascia temporale, a fronte di una vita particolarmente difficile per i locali con cucina, diminuiti di quasi il 50% tra il 2012 e il 2014.

Invece la ricca Lombardia è quella con più imprese presenti sul territorio per un totale di 56.964 tra bar e ristoranti. Il settore ristorazione, spinto dal motore del Food, viene scelto dagli imprenditori che hanno voglia di investire. Ma, a volte, spese fuori controllo, entusiasmo eccessivo verso una domanda che in ogni caso risente della crisi e spesso poca esperienza causano repentine chiusure e lo svanire di sogni di gloria.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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