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Assemblea Fipe a Roma, la persona al centro della buona economia

 
22 novembre 2017 | 16:34

Assemblea Fipe a Roma, la persona al centro della buona economia

22 novembre 2017 | 16:34
 

Il rapporto tra etica e il mondo del lavoro è stato il tema al centro del convegno della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi svoltosi a Roma a Palazzo San Calisto, in apertura dell’Assemblea Nazionale.

Erano presenti il suo presidente Lino Enrico Stoppani, Carlo Sangalli. presidente di Confcommercio - Imprese per l'Italia e Sua Eminenza il Cardinale ghanese Peter Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano integrale. L’alto prelato, che ha contribuito alla stesura dell’Enciclica “Laudato sì” sull’etica e l’ambiente, ha affidato al Nunzio Apostolico Mons. Silvano Maria Tomasi il compito di leggere il suo messaggio all’assemblea.

(Assemblea Fipe a Roma, la persona al centro della buona economia)

In precedenza i rappresentanti dei pubblici esercizi e del mondo della ristorazione erano stati ricevuti in udienza da Papa Francesco, a cui il presidente della Federazione aveva donato una toque e una giacca da chef. Il tema al centro dell’Assemblea 2017 è stato “La persona al centro della buona economia” con riferimento al discorso tenuto dal Pontefice a maggio a Genova ai lavoratori dell’Ilva, azienda simbolo della crisi industriale. «Non esiste una buona economia senza un buon imprenditore», aveva sottolineato il Santo Padre con particolare riferimento alla scelta dolorosa del licenziamento. «Da troppo tempo - ha detto il presidente Carlo Sangalli in apertura dell’incontro - sono stati esclusi i temi etici dall’impresa che non deve dare solo profitti ma valori. Noi della Confcommercio prima che le imprese rappresentiamo gli imprenditori, uomini e donne, le loro fatiche, il loro impegno. L’impresa non può essere rinchiusa nel recinto del mercato. È forte il legame alla sua storia e con la sua identità e la persona ne deve stare sempre al centro, in mezzo agli altri, come parte della comunità».

Un tema insolito, l’etica, per aprire l’assemblea Fipe, momento di approfondimento per i problemi e delle esigenze del settore, come ha sottolineato il presidente Stoppani. «Tre - ha detto - sono i motivi di questa scelta: i temi della rappresentanza che hanno già numerose occasioni di confronto e l’attenzione a fenomeni apparentemente esterni ma che pesano nel nostro contesto (vedi Carta di Milano, Expo 2015 e impoverimento dei centri storici). Infine, il terzo e più importante motivo è la persona al centro della buona economia».

(Assemblea Fipe a Roma, la persona al centro della buona economia)

Il convegno a Palazzo San Calisto è stata l’occasione per mettere in evidenza la realtà dei pubblici esercizi, un mondo in cui l'impresa è un progetto di vita, dove si può pensare a innovare e investire senza perdere quell'umanità che rende questo settore unico. «In tanti ogni giorno, uomini, donne, diversamente abili e nuovi italiani, nelle cucine e nelle sale dei ristoranti o dietro al bancone di un bar - ha aggiunto Stoppani - sanno regalare un sorriso». La Fipe nell’occasione ha fatto stampare un'edizione speciale di buoni pasto per le opere di carità di Papa Francesco. Ogni buono riporta la frase "Il cibo è un diritto di tutti", pronunciata dal Santo Padre alla Fao per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. Inoltre saranno assegnate dieci borse di studio ad altrettanti ragazzi che vivono in condizioni di disagio, sia italiani che immigrati individuati da Caritas ambrosiana, per frequentare un corso di panificazione/pizzeria a cui seguirà uno stage in azienda.

«Indipendentemente dagli orientamenti religiosi dei nostri dirigenti - ha concluso Stoppani - abbiamo voluto dedicare la nostra assemblea pubblica a chi si impegna sui temi dello sviluppo integrale dell’uomo, che riprende quelli della giustizia, della pace, dell’ambiente. della salute e dell’immigrazione». Quello della ristorazione ha confermato di essere un settore fortemente inclusivo nonché "volano" di integrazione: basti pensare che il 17,1% delle 329.787 imprese presenti in Italia è gestito da stranieri, il 24,7%. Il settore è soprattutto trainanti dell’economia italiana anche in questi ultimi anni di crisi: tra il 2007 e il 2016, infatti, l’occupazione è cresciuta dell’11,1% (+114mila), mentre quella dell’intera economia è diminuita del 5% (-1.254.000 di unità). Bar e ristoranti inoltre confermano la propria dimensione sociale con il forte ruolo delle imprese familiari (oltre il 51%). Spazio ai giovani inoltre, con il 50% dei dipendenti con meno di 30 anni.

Una crescita che va, dunque, ben oltre i semplici dati. Il "volto umano" della ristorazione si conferma anche in una capillare presenza sul territorio (in quasi ogni comune piccolo o grande che sia c’è un pubblico esercizio) che non trova giustificazione in risultati economici spesso inadeguati. Dati che ancora una volta dimostrano come volendo parlare delle imprese della ristorazione bisogna andare ben oltre i semplici numeri, perché queste realtà non solo generano ricchezza e occupazione ma anche benefici più ampi per le comunità nelle quali si trovano.

(Assemblea Fipe a Roma, la persona al centro della buona economia)

Per informazioni: www.fipe.it

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