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Ristoranti in proprio vs. grandi catene In Italia piace di più la prima tipologia

 
11 ottobre 2018 | 11:49

Ristoranti in proprio vs. grandi catene In Italia piace di più la prima tipologia

11 ottobre 2018 | 11:49
 

L’importanza delle attività indipendenti nel mondo dell’Horeca, in Italia e nel mondo, è grande e a testimoniarlo sono sia gli addetti ai lavori che i consumatori secondo quanto rilevato da una ricerca di Metro Italia.

La ricerca è stata condotta su un campione di 10mila persone in 10 Paesi, di cui 1500 persone del campione sono proprietari di attività, si focalizza innanzitutto sull’opinione dei consumatori circa le attività commerciali del fuori casa indipendenti, ma anche sul sostegno che i governi elargiscono e sul ruolo che giocano nell’ambito dell’economia locale dell’area in cui operano e in infine, alla visibilità di cui godono.  

(Ristoranti in proprio vs. grandi catene In Italia piace di più la prima tipologia)

«Il nostro obiettivo - spiega Tanya Kopps ceo di Metro Italia - è diventare il punto di riferimento principale dell’Horeca in Italia. Per raggiungerlo abbiamo bisogno di conoscere a fondo le esigenze dei nostri clienti, in modo da poter proporre le soluzioni utili a soddisfarle. Lavorare a stretto contatto con l’Horeca ci aiuta a intrepretare i loro bisogni ma le ricerche ci offrono un panorama più ampio che supera i confini dei nostri clienti e ci consente di elaborare strategie e tracciare una visione del futuro più chiara».
 
La ricerca offre uno spaccato di ogni Paese. In Italia il 54% degli intervistati considera le attività in proprio un tassello importante delle economie locali contro il 14% che invece pensa siano le insegne globali ad agire con maggior forza sull’economia locale.
 
Il 46% pensa che le attività in proprio contribuiscano ad accrescere la differenziazione delle proposte nelle aree in cui incidono e solo il 15% pensa che lo stesso obiettivo sia raggiunto dalle attività non indipendenti. L’atteggiamento positivo dei consumatori verso le attività in proprio emerge chiaramente osservando i comportamenti di consumo. Il 25% preferisce rivolgersi ad essi, ovvero il doppio di chi invece si rivolge a insegna franchising o in generale non indipendenti (14%). Questo avviene per ragioni diverse che vanno dal sostegno alle comunità locali (35%) alla qualità dell’offerta considerata migliore (36%) e ultimo, ma non certo d’importanza, il fatto di conoscere gli esercenti (44%).   

Quando però ci si sposta sul piano della comunicazione si comprende come i professionisti dell’Horeca che lavorano in proprio siano sguarniti in termini di strumenti di comunicazione. Dal punto di vista dei consumatori il 68% dichiara di far fatica a trovare informazioni o semplice pubblicità su questo tipo di attività, in particolare online. In effetti dei proprietari di attività solo 37% gestisce dei profili sui social network e solo il 45% un sito internet.

Per informazioni: www.metro.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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