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“C'è posto per 30” fa tappa a Milano Vince la sfida lo storico Al Pont de Ferr

 
22 ottobre 2018 | 12:51

“C'è posto per 30” fa tappa a Milano Vince la sfida lo storico Al Pont de Ferr

22 ottobre 2018 | 12:51
 

In una nuova puntata del format condotto da Max Giusti, a contendere il titolo al Pont de Ferr c'è stata l'Antica Marmeria. Difficile prova per i 30 “clienti” e, al tavolo con il conduttore, per Alberto Lupini.

Ma alla fine non c'è stata storia. Il tavolo dei clienti ideali, a cui sedeva anche il direttore di Italia a Tavola Alberto Lupini, ha fatto pendere l'ago della bilancia verso la vittoria più che meritata del locale sul Naviglio grande di Maida Mercuri, un ristorante che parla milanese in tavola dal lontano dicembre 1986 e che in questa competizione a colpi serrati ha avuto la meglio sull'avversario di Ripa di Porta Ticinese, angolo via Fumagalli.

Maida Mercuri (C'è posto per 30 fa tappa a Milano Vince la sfida lo storico Al Pont de Ferr)
Maida Mercuri

C'è Posto per 30 è un nuovo format televisivo sulla cucina. Il nome non è un caso: nello show culinario in onda sul Nove Max Giusti accompagna volta per volta 30 persone diverse in tutto: amici, pensionati, millennials, competenti, stranieri e fidanzati, personalità diverse con gusti diversi, abitudini diverse ed esigenze diverse. Il giudizio dei 30, suddivisi in 8 tavoli, avviene di fronte al tavolo di Max, che vedrà accanto a lui un proprio amico intimo e un esperto di enogastronomia del territorio, diverso puntata per puntata - per Milano, appunto, Alberto Lupini.

La vittoria de Al Pont de Ferr è stata sofferta, non facile, e forse per questo ancora una più grande soddisfazione per Maida, la regina dei Navigli, anzi, «Nostra signora dei Navigli - specifica Maida Mercuri - così mi chiamano, forse perché sono qui da 32 anni».

Ma non sono solo i 32 anni a tenerla sotto i riflettori enogastronomici della Milano by night. A fare la loro parte anche riconoscimenti, premi e, perché no, proprio la vittoria appena ottenuta al noto format televisivo: «L'ho vinto, ho lottato con le unghie e con i denti e ora sono molto contenta, sarebbe stato triste perdere. Ho avuto anche dei battibecchi con alcuni giurati, come hanno mostrato durante la puntata trasmessa, ero preoccupata, ma alla fine è andata bene».

Maida è fatta così: determinata, sempre “sul pezzo”, pronta ogni giorno per una nuova sfida: «Io amo le sfide. Quando ci sono dentro mi domando sempre chi me l'abbia fatto fare, ma poi quando vinco la soddisfazione è impareggiabile», tanto che Maida anche in quest'occasione ha letteralmente saltato per la gioia. Una gioia che, insieme a tutte le altre ottenute in questi 32 anni, è ancora viva e vigorosa... genuina, a dir poco. Perché «non c'è niente di peggio che, dopo 32 anni, si sia giustificati a cullarsi sugli allori».

Maida è così: ogni successo non è un traguardo ma un'altra tappa di un lungo percorso, un percorso che Maida vive alla giornata, «io mi lascio vivere un po' così, con quello che man mano mi capita, è molto divertente». D'altra parte tiene sempre ben in vista i suoi impegni: «Ho una cucina da seguire, vini nuovi da assaggiare e abbinare, tutte cose che mi stimolano molto. Non mi fermo, lo scopo è crescere, uno scopo da tenere sempre presente per sapere dove vado e dove voglio arrivare».

A questo proposito, Al Pont de Ferr ha già pronto un nuovo menu autunno-inverno pieno di chicche come «funghi, tartufi... Abbiamo dei Fusilloni al ragù di capra con una spolverata di Pecorino grattuggiato, un piatto che si rifà alla tradizione». Perché la tradizione nel menu de Al Pont de Ferr non viene mai meno: una spolverata di sapori passati, ricette che hanno fatto la storia della Milano a tavola, ma con sempre presente con una buona dose di innovazione o, come la chiama Maida, «un pizzico di follia, un qualcosa che ti nasce dentro, che ti stimola, che ti fa realizzare un piatto e subito ti fa muovere per ricercare un vino che ci possa stare bene».

(C'è posto per 30 fa tappa a Milano Vince la sfida lo storico Al Pont de Ferr)

E Maida a questa sfida risponde quotidianamente, in un mercato sempre più ricco e competitivo. Ma, l'abbiamo detto, Maida Mercuri ama le sfide, e in una piazza come quella milanese lei non ha timore a definirsi «una donna felice».

Al Pont de Ferr
Il ristorante sul Naviglio Grande dal dicembre del 1986 è stato aperto dall'imprenditrice Maida Mercuri e dal ristoratore Licio Mannucci con lo scopo di rendere onere alla tradizione delle osterie per rinnovarne le caratteristiche fondanti. Maida è ancora oggi l'attuale proprietaria, mentre in cucina si sono susseguiti negli anni diversi chef: prima il marocchino Hamed Sidi Ben Hassan, poi rispettivamente dal 2000 e dal 2006 gli uruguaiani Juan Lema Pena e Matias Perdomo (sotto quest'ultimo arrivò la stella Michelin nel 2001); a seguire Vittorio Fusari e, infine, dall'anno scorso Ivan Milani.

La filosofia in cucina parte da un rapporto personale e direttoro con i fornitori, contadini e pescatori, artigiani e piccoli allevatori. La cucina di Milani tiene i classici del locale negli anni di Fusari, «perché rispettare la storia del luogo è giusto», ma introduce anche delle sue creazioni dove la stagionalità degli ingredienti è criterio fondamentale.

Oltre al menu à la carte, tre menu degustazione: La tradizione, con i piatti più classici della gastronomia milanese; il Gioco, con particolari chicche made by Milani; la Follia, nessun piatto segnalato, solo l'ambizione di "prendervi per mano per accompagnarvi in un viaggio nel cuore della nostra cucina".

Maida Mercuri
Sommelier, proprietaria e anima del locale, si occupa di una carta di vini ampia e sempre in aggiornamento. La sua passione sono gli Champagne. Merito suo il premio consegnato al ristorante dal Gambero Rosso, la Miglior proposta al bicchiere 2018.

Per informazioni: pontdeferr.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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