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Fano, si fermano 80 ristoratori: Tuteliamo la salute, ma serve aiuto

Tanti locali della provincia di Pesaro Urbino hanno deciso di spegnere i fornelli fino al 3 aprile. Chiesti una moratoria di 120 giorni per le bollette e provvedimenti nella Manovra di Governo.

di Carla Latini
 
11 marzo 2020 | 09:42

Fano, si fermano 80 ristoratori: Tuteliamo la salute, ma serve aiuto

Tanti locali della provincia di Pesaro Urbino hanno deciso di spegnere i fornelli fino al 3 aprile. Chiesti una moratoria di 120 giorni per le bollette e provvedimenti nella Manovra di Governo.

di Carla Latini
11 marzo 2020 | 09:42
 

Una moratoria fino a 120 giorni dalla fine del periodo di “emergenza” disposto dal Decreto del Presidente del Consiglio per Tosap, Tari, gas metano, acquedotto e tributi comunali e l’inserimento della categoria Ristoratori nel Documento di programmazione economica finanziaria del Governo.

Tanti ristoranti di Fano resteranno chiusi fino al 3 aprile - Fano, si fermano 80 ristoratori: Tuteliamo la salute, ma serve aiuto

Tanti ristoranti di Fano resteranno chiusi fino al 3 aprile

Sono le richieste avanzate al sindaco di Fano Massimo Seri e all’assessore alle attività economiche Etienne Lucarelli, dai rappresentanti di un’ottantina di ristoratori della città della Fortuna che, come già altri in Italia, hanno deciso di chiudere le loro attività per far fronte comune contro il propagarsi dell’epidemia del Covid-19, anteponendo la salute pubblica ai propri interessi economici. Parte da Fano l’iniziativa che ha già visto aderire centinaia di colleghi di tanti altri comuni della Provincia, tant’è che dopo l’iniziale “Ristoranti di Fano Uniti. La salute prima di tutto, noi chiudiamo” con il gonfalone di Fano, un nuovo logo tricolore è stato approntato perché sia esposto in tutte le attività di somministrazione cibo e bevande dello stivale.

Arginare l’emergenza sanitaria coronavirus è la priorità dei ristoratori, che pensano anche a garantire i posti di lavoro dei propri dipendenti in questo durissimo momento di crisi. Per questo servono agevolazioni di accesso al credito, cassa integrazione in deroga, sospensione dei pagamenti alle società iscritte all’albo dei gestori dell’accertamento/riscossione dei tributi locali e l’istituzione di un fondo di garanzia per piani di sviluppo, rilancio e riconversione delle attività d’impresa. Tutte misure utili alle imprese della ristorazione, ma anche alle imprese del commercio più in generale. Ed infatti, seguendo l’esempio coraggioso dei ristoratori di Fano, altre licenze e categorie professionali si stanno unendo in queste ore per adottare una strategia comune con cui porre velocemente fine a questa emergenza sanitaria, con la speranza che si torni il prima possibile alla normalità. Nel frattempo si stanno associando all’iniziativa anche i ristoratori di Pesaro e di Fossombrone.

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