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Riapre il Bistrot Lavazza Le nuove regole della mensa

Gianfranco Calzoni, titolare della società Nuova Ristorazione, a cui il gruppo da molti anni ha affidato la gestione dei propri spazi ristoro, spiega come sarà la nuova pausa pranzo : meno coperti, regole d'igiene più stringenti, distanze di sicurezza e divisori in plexiglas per alcuni tavoli.

di Piera Genta
 
09 maggio 2020 | 12:00

Riapre il Bistrot Lavazza Le nuove regole della mensa

Gianfranco Calzoni, titolare della società Nuova Ristorazione, a cui il gruppo da molti anni ha affidato la gestione dei propri spazi ristoro, spiega come sarà la nuova pausa pranzo : meno coperti, regole d'igiene più stringenti, distanze di sicurezza e divisori in plexiglas per alcuni tavoli.

di Piera Genta
09 maggio 2020 | 12:00
 

Stiamo andando molto  lentamente verso una situazione di normalità: in città molti uffici stanno riaprendo anche se con un numero di persone inferiore, perché molti continuano con lo smart working. Una di queste realtà è il Centro Direzionale Lavazza a Torino (lo stabilimento di Settimo Torinese non ha mai cessato l’attività); riapre anche il Bistrot solo per i dipendenti dell’azienda. Lo spazio ristoro innovativo che fin dalla sua inaugurazione era aperto alla città, in questa Fase 2 del lockdown è solamente mensa aziendale (per un terzo degli impiegati), con un risvolto alla solidarietà. Infatti da lunedi 11 maggio Lavazza donerà 150 pasti alla Caritas.

Riapre il Bistrot Lavazza Le nuove regole della mensa

In questa fase il Bistrot Lavazza non è aperto anche alla città, ma solo ai dipendenti del gruppo

Abbiamo contattato Gianfranco Calzoni, proprietario della società Nuova Ristorazione, a cui il gruppo Lavazza da molti anni ha affidato la gestione delle proprie mense. Alcune domande su  come sarà la nuova pausa pranzo e come sono state riorganizzate le attività per operare in sicurezza.

Esiste un protocollo di sicurezza per la ristorazione collettiva?
Non esiste, noi facciamo riferimento a quello della ristorazione commerciale.

Quali sono state le prime soluzioni adottate?
Ovviamente le norme di igiene: dispositivi di protezione individuali, igienizzazione delle mani, sanificazione degli ambienti. E poi distanze di sicurezza da rispettare sempre e comunque e una formazione al personale. Abbiamo quindi pensato all’organizzazione dell’accesso in sala. Anche se in questa prima fase abbiamo soltanto un numero ridotto di persone, 250, abbiamo creato due accessi, uno per l’entrata e l’altro per l’uscita. I tavoli hanno i divisori in plexiglass al primo piano; nell’altro piano abbiamo cambiato la disposizione riducendo il numero dei coperti. Abbiamo abolito le isole dei condimenti sostituendole  con bustine monodose. I piatti sono sempre di ceramica, i bicchieri sono monouso, le posate invece sono imbustate singolarmente e compostabili. Pane imbustato, due tipologie.  

Avete cambiato i menu?
Per tutti il mese di maggio proviamo con un menu ridotto. Delle tre isole che avevamo, ovvero Murisengo,¡Tierra! E  via San Tommaso 10, ne abbiamo aperte solo due con lo stesso menu per differenziare le code.

E per il distanziamento del personale in cucina?
Abbiamo una cucina di 400 metri quadrati e in questo periodo ci sono solo 5 persone.

Per informazioni: nuovaristorazione.it -www.bistrotlacentrale.it

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