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Oldani, Cogo, Leemann e Varese Un’app racconta le loro ricette

Il progetto è stato sviluppato da Barilla e We are Social. I consigli, tecniche d'impiattamento comprese, sono diffusi da Alexa, il dispositivo creato da Amazon.

di Vincenzo D’Antonio
 
09 ottobre 2019 | 18:37

Oldani, Cogo, Leemann e Varese Un’app racconta le loro ricette

Il progetto è stato sviluppato da Barilla e We are Social. I consigli, tecniche d'impiattamento comprese, sono diffusi da Alexa, il dispositivo creato da Amazon.

di Vincenzo D’Antonio
09 ottobre 2019 | 18:37
 

C’è una tecnologia a forte impatto mediatico. È quella tecnologia che ci induce, a mo’ di esempio, ad apprezzare il nuovo modello di smartphone in funzione del numero di pixel dei suoi dispositivi ottici, esiti di foto inclusi. Di contro, c’è una tecnologia che si esibisce meno e che naviga lontano dai riflettori. È una tecnologia che ha dalla sua il vantaggio della massima pervasività, una diffusione veloce e planetaria come nessuna altra. Quella pervasività che da secoli ci pone nella situazione di dire e di sentirsi dire “prestami orecchio”.

Una voce in cucina racconta le ricette (Ricette di grandi cuochi raccontate da un’app)

Una voce in cucina racconta le ricette


Dal recente primato dell’occhio passiamo al ritorno della supremazia dell’orecchio. Non per nulla noi impariamo a percepire e distinguere suoni ancor prima che a percepire e distinguere immagini. E questo trend è pilotato da giganti dell’Information Technology quali, ne citiamo solo un paio, Google ed Amazon. Questi due colossi mondiali stanno investendo capitali ingenti sugli avveniristici progetti che applicheranno l’insieme funzionale di Intelligenza Artificiale e di dispositivi vocali.

Per dispositivi vocali vogliamo qui intendere quegli oggetti in forma di scatolotti simpatici a vedersi che hanno, è proprio il caso di dirlo, un cervello (software) in apprendimento continuo, in grado cioè di comprendere ogni volta meglio i comportamenti dell’interlocutore umano, sapendo di conseguenza essergli sempre più utile, sapergli arrecare un’assistenza sempre più efficace e vantaggiosa.  

Questi dispositivi vocali (voice devices) costituiscono un’innovazione tecnologica molto interessante per come rendono naturale l’interazione tra l’uomo ed il dispositivo che lo assiste, non a caso denominato “assistente”.
E questa interazione, nel suo stato attuale e nella sua enorme potenzialità, è stata ben colta dalla Barilla che si è inserita da protagonista in un progetto volto a fare evolvere il rapporto che noi tutti intratteniamo con il cibo, con la cucina e con la tavola.

Il supporto tecnologico è fornito da Amazon, con il suo dispositivo vocale di nome Alexa. Cosa sta facendo Barilla, insieme con Alexa e con l’agenzia creativa italiana We Are Social?

In pratica, Alexa è pronta ad assisterci interattivamente in un piacevole impegno: realizzare una delle dodici ricette originali firmate da Davide Oldani (D’O), Lorenzo Cogo (El Coq), Pietro Leemann (Joia), e Viviana Varese (VIVA). Qualche ricetta, giusto per dare l’idea: Lorenzo Cogo ci guida ai suoi “fusilli di lenticchie rosse, bagna cauda e menta”; Pietro Leeman ci illustra le sue “penne integrali con melanzane”; Davide Oldani ci racconta i suoi “spaghetti cacio, pepe e limone”. Viviana Varese vuole proporci i suoi “rigatoni con le patate, basilico, pecorino e totanetti”. Ecco, ci siamo capiti!

E allora in cucina, pronti al cimento, si presta orecchio al racconto della ricetta e quindi ai passi della sua esecuzione. Il tutto con un’interattività molto spinta, tendente al dialogo naturale, in cui l’assistente si prodiga ben oltre la didascalia della ricetta. Ad esempio, pronto ad anticipare ogni mossa, l’assistente, posto che sappia quanti sono i commensali, provvede anche a verificare le disponibilità di dispensa per suggerire o meno l’acquisto degli ingredienti che mancano, o che sono presenti in quantità non bastevole alla bisogna. La narrazione va oltre la guida all’esecuzione della ricetta e giunge sino ad indicare le tecniche per impiattare correttamente. La colonna sonora, scelta dallo chef, non manca e bene allieta il tempo in cucina.

È evidente, sia nello specifico delle realtà italiane menzionate e sia, a maggior ragione, nello scenario generale che sottende il mondo della cucina e della ristorazione, che siamo appena agli inizi di una proficua evoluzione dei comportamenti e dei modelli di business che soltanto la fruizione sapiente dei dispositivi vocali può innescare a beneficio di tutti gli attori del comparto. Si pensi, tra le tante possibili applicazioni nel breve tempo, a cosa potrà diventare la procedura degli ordini ai fornitori ed a cosa potrà diventare il menù. Insomma, è la piacevole saggezza del “prestare orecchio”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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