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La pandemia spinge l’olio italiano, ma la produzione non basta

Le famiglie fanno scorta di prodotti e l’82% degli italiani acquista Made in Italy per aiutare il territorio. Con il crollo del 30% della produzione nazionale a rischio una bottiglia di olio extravergine italiano su tre.

 
17 novembre 2020 | 10:40

La pandemia spinge l’olio italiano, ma la produzione non basta

Le famiglie fanno scorta di prodotti e l’82% degli italiani acquista Made in Italy per aiutare il territorio. Con il crollo del 30% della produzione nazionale a rischio una bottiglia di olio extravergine italiano su tre.

17 novembre 2020 | 10:40
 

La domanda cresce, ma la produzione non basta. Questa, in sintesi la situazione dell’olio extravergine d’oliva italiano. La pandemia mondiale sta spingendo, infatti, le famiglie a fare scorta di prodotti (+9,5%) e l’82% degli italiani ad acquistare Made in Italy per sostenere il territorio.

Ma l’altra faccia della medaglia è rappresentata dal crollo del 30% della nuova produzione nazionale che dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili. In pratica, come emerge dall’analisi di Coldiretti sulla base dell’aggiornamento previsionale elaborato dall’Ismea e Unaprol per la campagna 2020/21, ciò si tradurrebbe nell’addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Italy su tre.

In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni - La pandemia spinge l’olio italiano ma la produzione non basta

In Italia nove famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni

Olio extravergine tutti i giorni per nove famiglie italiane su 10
Una situazione produttiva preoccupante a fronte dell’aumento del degli acquisti delle famiglie che con l’emergenza Covid sono tornate a fare scorte in cucina con i prodotti base della dieta mediterranea, secondo i dati relativi al primo semestre dell’anno. In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative.

L’Italia primo consumatore mondiale
L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.

Produzione più scarsa ma di elevata qualità
A condizionare la raccolta quest’anno è soprattutto l’andamento in Puglia, Calabria e Sicilia che fanno registrare contrazioni rispettivamente del 43%, 38% e 15%. Al Centro Nord si rilevano, invece, incrementi del 31% in Toscana, 8% nel Lazio, 70% in Umbria e del 100% in Liguria, dopo gli scarsi livelli dello scorso anno. In generale, comunque, ci si attende in tutta la Penisola un olio di elevata qualità grazie all’ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.

Con l’aumento della domanda, aumentano i prezzi
Sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini nelle ultime settimane, con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp italiani. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia.

In Italia oltre 400mila aziende e il numero maggiore di denominazioni in Europa
L’andamento della raccolta è importante dal punto economico ed occupazionale per una filiera che conta oltre 400mila aziende agricole specializzate in Italia ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp), con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.

Il consiglio? Leggere bene l’etichetta
Con l’82% degli italiani che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio Evo prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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