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Porfidio, da enologo a sommelier «Sondaggio vittoria inaspettata»

L’head sommelier del ristorante milanese Terrazza Gallia festeggia l’esito del sondaggio Personaggio dell’anno, in cui si è classificato primo nella categoria Sala e Hotel. Anche da lui passa la rinascita di Milano in questo momento di psicosi da coronavirus che sta mettendo in ginocchio il settore.

di Piera Genta
 
04 marzo 2020 | 07:08

Porfidio, da enologo a sommelier «Sondaggio vittoria inaspettata»

L’head sommelier del ristorante milanese Terrazza Gallia festeggia l’esito del sondaggio Personaggio dell’anno, in cui si è classificato primo nella categoria Sala e Hotel. Anche da lui passa la rinascita di Milano in questo momento di psicosi da coronavirus che sta mettendo in ginocchio il settore.

di Piera Genta
04 marzo 2020 | 07:08
 

Con 31.107 Paolo Porfidio si è classificato primo nel sondaggio “Personaggio dell’anno 2019 - Premio Italia a Tavola” nella categoria Sala e Hotel (per vedere tutti i risultati CLICCA QUI). Non solo, Paolo è risultato il candidato più votato in assoluto. Ha superato anche Antonio e Vincenzo Lebano, vincitori nella categoria Cuochi, che guidano la cucina del ristorante Terrazza Gallia al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano, dove Paolo è head sommelier. Un riconoscimento legato all'affetto del pubblico e che in questo momento di difficoltà per Milano a causa del fuggi-fuggi generale per il coronavirus gli conferisce un ruolo importante: quello di guidare il suo settore alla ripartenza riportando la gente fuori dalle proprie case.

Paolo Porfidio al Terrazza Gallia - Porfidio, da enologo a sommelier «Nel sondaggio vittoria inaspettata»

Paolo Porfidio al Terrazza Gallia

Lucano di origine, 30 anni, laureato presso la Facoltà di Agraria di Milano in Viticoltura ed Enologia, ha iniziato il suo percorso di enologo presso prestigiose aziende in importanti zone vinicole italiane. Ma quella non era la sua vocazione. La vera passione di Paolo non era fare il vino, ma trasmettere l’essenza, la cultura, le tradizioni e le emozioni di un calice. Decide di dedicarsi alla sommellerie lavorando in importanti realtà prima a Londra, poi a Milano, fino ad arrivare nel febbraio 2019 al Terrazza Gallia.

Ha conquistato una serie di importanti riconoscimenti: lo scorso autunno si è qualificato tra i migliori 30 sommelier under 30 in Italia con il premio Gambero Rosso-illy; quest’anno insieme ai fratelli Lebano ha ottenuto il premio della Guida Identità Golose assegnato alla realtà in cui cucina e sala hanno medesimo peso nel successo di un’attività; di recente ha ritirato il premio speciale di GoWine assegnato agli Amici dei Grandi Rossi di Langa e Roero.

Una domanda che ti avranno posto molte volte: perché un laureato in enologia sceglie di fare il sommelier?
Mentre studiavo, frequentavo il corso da sommelier dell’Ais, perché volevo avere una visione a 360 gradi del mondo del vino. Ho provato entrambe le strade, ma ciò che mi appassionava di più era il contatto con le persone, la mia voglia di raccontare ha avuto la meglio.

Qual è il valore aggiunto che la preparazione dell’enologo può portare alla professione di sommelier?
Sicuramente la visione del mondo del vino per intero, dalla coltivazione della vite fino alla produzione del vino. Ti aiuta a capire profondamente il valore del bicchiere, l’impegno e la fatica nel produrlo. Tanto lavoro, difficoltà... Aspetti che molti sommelier forse danno per scontati.

Dopo la laurea, Paolo ha lavorato come enologo presso prestigiose aziende vinicole italiane - Porfidio, da enologo a sommelier «Nel sondaggio vittoria inaspettata»
Dopo la laurea, Paolo ha lavorato come enologo presso prestigiose aziende vinicole italiane

Ti aspettavi il risultato positivo al sondaggio?
Per me era già una vittoria essere inserito tra i partecipanti. La vittoria è stata inaspettata, una gratificazione al mio lavoro.

Quanto hanno contato i social?
Ho spinto molto sui social, li utilizzo per comunicare il mio lavoro. Sono stato aiutato molto da influencer e personaggi noti, anche il giornale di Brugherio, dove ho vissuto, e poi gli hotel e i risotranti del nostro gruppo. Tutti insieme abbiamo fatto una buona “campagna elettorale”.

La tua filosofia di lavoro?
Volere è potere, se ci credi puoi farcela.

I tuoi progetti futuri?
Al momento desidero fare bene quello che sto facendo. Faccio parte di una bella squadra di professionisti e tutti insieme cerchiamo di portare alto il nome di questo ristorante. Poi si vedrà.

Come si presenta al momento la carta dei vini del ristorante?
Abbiamo circa 800 etichette, ma è in crescita. Molte sono italiane, abbiamo un’importante selezione di vini francesi. Personalmente ho una passione per gli Champagne e per le vecchie annate di rossi piemontesi di Langa, ma anche per il Brunello di Montalcino.

Con quale vino vorresti festeggiare la vittoria?
Una vecchia annata di Champagne, magari Bruno Paillard.

Lo Champagne è tra i vini preferiti da Paolo - Porfidio, da enologo a sommelier «Nel sondaggio vittoria inaspettata»
Lo Champagne è tra i vini preferiti da Paolo

INTERVISTA FLASH

Il tratto principale del tuo carattere?
Sono ambizioso e determinato, ma realista

Il tuo difetto maggiore?
Il disordine (un disordine ordinato)

Il tuo pregio a cui tieni di più?
L’ambizione

Il vino che preferisci?
Champagne e grandi rossi piemontesi

Il piatto che preferisci?
Sono lucano, quindi lagane e fagioli, il piatto della mia infanzia; della cucina stellata, i bottoni di Enrico Bartolini

Il tuo colore preferito?
Verde, mi trasmette serenità e speranza

Il tuo hobby?
Il vino, che è la mia passione, il mio lavoro, il mio hobby

Il tuo sport?
Il calcio

Il nome del tuo animale domestico?
Ho un gatto, Ciccio

Se non vivessi a Milano dove vorresti abitare?
Sicuramente a Parigi, una città che mi ha sempre affascinato per lo stile di vita

Lo scrittore che preferisci?
Sono un appassionato di letteratura classica inglese

Il regista che preferisci?
Francis Ford Coppola

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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