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Ottocentodieci Ristorante Il menu tra modernità e dinamismo

Una nuova carta autunnale per il ristorante nel pavese, che pone due mondi a confronto: la tradizione campana con la Lomellina, territorio ricco di tipicità da valorizzare.

di Stefano Calvi
 
22 novembre 2019 | 15:16

Ottocentodieci Ristorante Il menu tra modernità e dinamismo

Una nuova carta autunnale per il ristorante nel pavese, che pone due mondi a confronto: la tradizione campana con la Lomellina, territorio ricco di tipicità da valorizzare.

di Stefano Calvi
22 novembre 2019 | 15:16
 

Il contesto è quello della Lomellina. Il territorio del cosiddetto “mare a quadretti” delle risaie. Nel cuore del famoso triangolo economico formato da Milano, Genova e Torino. Qui, a Sannazzaro de' Burgondi, in provincia di Pavia, la famiglia Magri ha trovato la sua dimensione di vita.

Benito Langella, Annalisa Magri, Rigels Tepshi e la squadra di Ottocentodieci Ristorante (Ottocentodieci Ristorante Il menu tra modernità e dinamismo)

Benito Langella, Annalisa Magri, Rigels Tepshi e la squadra di Ottocentodieci Ristorante

Ai fornelli dell’Ottocentodieci Ristorante si respira davvero territorio, tradizione ma anche innovazione. Nel viaggio alla scoperta del nuovo menu autunnale ci si accorge che è un progetto di accoglienza caratterizzato da modernità e dinamismo: si parte dall’elemento culinario per creare atmosfere, suggestioni, spazi emotivi. Due mondi a confronto: la tradizione gastronomica campana, con i profumi e i sapori del Mediterraneo tanto cari alle proprietarie partenopee, le sorelle Annalisa e Veronica Magri, e la Lomellina, un territorio ricco di tipicità da valorizzare.

«Il menu di Ottocentodieci Ristorante - spiega Annalisa Magri, seduta ad uno degli eleganti tavoli del ristorante, al piano dehors dell’Hotel Eridano di via San Bernardino - racconta la storia di un incontro lungo ottocentodieci chilometri, nel quale territorio, creatività, innovazione, stagionalità e qualità dei prodotti svolgono ruoli di primo piano, insieme all’accurata selezione dei vini». Non solo tavola, ma gusto nel senso più ampio del termine, perché, come sostiene Annalisa Magri, «Ottocentodieci è un progetto in continua evoluzione. Un contenitore di vitalità ed esperienze che, a partire dall’elemento culinario, creano la mia idea di ospitalità. Ottocentodieci è una distanza che ti fa ritrovare».

Il nuovo menu autunnale è un mix fra tradizione campana e prodotti della Lomellina (Ottocentodieci Ristorante Il menu tra modernità e dinamismo)
Il nuovo menu autunnale è un mix fra tradizione campana e prodotti della Lomellina

Appena varchiamo le porte della cucina troviamo lo chef Rigels Tepshi, classe 1990 e una passione per la cucina coltivata sin da giovanissimo, ha maturato esperienze importanti in cucine stellate, dal Trussardi alla Scala come sous chef di Roberto Conti al Seta del Mandarin Oriental con Antonio Guida, fino a strutture marinare dalla Liguria alla Sicilia. Innamorato della cucina mediterranea e appassionato cercatore dei migliori prodotti offerti dai territori lomellino e campano che rappresentano la cifra stilistica di Ottocentodieci Ristorante, propone una cucina basata sui valori di territorio, tradizione e stagionalità.

«Innovazione e creatività, armonia degli ingredienti, naturalezza e precisione di sapori si traducono in menu che dialogano con l’ospite attraverso accostamenti inediti e originali che trasmettono emozioni», spiega lo chef Tepshi. Ne sono esempi, nel nuovo menu d’autunno, l’Animella con zucca Bertagnina di Dorno, finferli e caviale prestige Calvisius; la Passeggiata nel bosco in autunno tra vegetali di stagione, dedicata a chi ama le verdure senza rinunciare ai sapori; il Risotto Riserva San Massimo con rane, verza e yuzu. Tutti piatti che esplorano il territorio pavese rinnovandone le tradizioni. Hanno profumi inconfondibilmente mediterranei i Ravioli fatti a mano dallo chef e farciti di astice, intorno ai quali ruotano i sapori di mozzarella di Bufala campana Dop, salicornia e aglio nero fermentato; il San Pietro con salsa al miso e rosmarino, alga wakame e ravanelli; lo Spaghettone di Gragnano nel semplice condimento aglio e olio ma con il dettaglio dell’habanero coltivato nell’orto del ristorante dallo chef e degli scampi, per un piacevole spiazzamento di sapori. Sempre eclettici i dolci, nei quali anche le più semplici ricette si rinnovano grazie all’incontro con spezie e frutta esotica, come nella Pera allo zafferano, avocado, mango e frutti rossi; nel Babà accompagnato da crumble al cocco e plancton; o nel Riso soffiato al cioccolato, nocciola piemontese Tonda Gentile Dop; Namelaka (di consistenza ultra cremosa e ideazione nipponica) al fondente e pepe di Timut.

Il menu di Ottocentodieci Ristorante racconta la storia di un incontro lungo 810 chilometri (Ottocentodieci Ristorante Il menu tra modernità e dinamismo)
Il menu di Ottocentodieci Ristorante racconta la storia di un incontro lungo 810 chilometri

«Molti - aggiunge la titolare Annalisa Magri - sono i prodotti biologici e artigianali selezionati per la composizione dei menu, il riso della vicina Riserva San Massimo di Gropello Cairoli, la piccola selvaggina di Greppi, le uova, la pasta di Gragnano del Pastificio Gentile e tutti gli ingredienti sono esaltati nella loro naturalezza, senza elaborazioni che ne snaturino il gusto. Perché il rispetto dei sapori è il mantra del nostro chef Rigels Tepshi».

Oltre al menu alla carta, è possibile esplorare la cucina attraverso i due menu degustazione “Lomellina Centro” e “di Ottocentodieci… peonie”.

Benito Langella, Rigels Tepshi e Annalisa Magri (Ottocentodieci Ristorante Il menu tra modernità e dinamismo)
Benito Langella, Rigels Tepshi e Annalisa Magri

Alle pareti un’elegante e rilassante tappezzeria di fiori rossi ti accolgono in una sala dal design moderno. Le luci soffuse avvolgono come aureole i tavoli e si riflettono sulle porcellane di manifattura artigianale italiana. Le pareti alternano tappezzeria floreale di disegno neoromantico a piccoli terrarium sospesi alle boiserie che ne riprendono l’ispirazione vegetale e creano un piccolo Eden amplificato, nella bella stagione, dal dehors estivo.

Presiede il servizio in sala il maître Benito Langella, solide esperienze in prestigiosi hotel e ristoranti di Milano come il raffinato Palazzo Parigi e con una passione per il bartender che porta anche nel ristorante attraverso una selezione di rum pregiati da gustare a fine cena.

Per informazioni: www.ottocentodieciristorante.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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