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Capitale dall'alto

Roma, all'hotel Mediterraneo il nuovo Ligea Lounge Bar

La terrazza appena inaugurata al 10° piano dell'albergo Mediterraneo, rappresenta la restituzione alla città di uno spazio di grande bellezza e il benvenuto all'estate nel segno della rinascita del dopo pandemia

di Mariella Morosi
 
12 luglio 2021 | 16:09

Roma, all'hotel Mediterraneo il nuovo Ligea Lounge Bar

La terrazza appena inaugurata al 10° piano dell'albergo Mediterraneo, rappresenta la restituzione alla città di uno spazio di grande bellezza e il benvenuto all'estate nel segno della rinascita del dopo pandemia

di Mariella Morosi
12 luglio 2021 | 16:09
 

Roma vista dall'alto riserva sempre sorprese e scorci inediti. La terrazza Ligea Lounge Bar dell'Hotel Mediterraneo, appena inaugurata al 10° piano dell'albergo Mediterraneo, rappresenta la restituzione alla città di uno spazio di grande bellezza e anche il benvenuto all'estate nel segno della rinascita del dopo pandemia. Dai 50 metri di altezza del Rooftop lo sguardo sui monumenti della romanità e sui tetti della città che gli si è stratificata intorno può diventare emozione in questo spazio dove ascoltare musica, sorseggiare signature cocktails e gustare sapori intensi. Ma in questo albergo di Bettoja Hotels, di una famiglia che pratica da 145 anni l'arte dell'accoglienza,  la bellezza è anche all'interno delle camere e negli spazi comuni, con le linee slanciate dell'architettura razionalista e le opere di interior design d'epoca:  appliques, lampade e arredi firmati dai grandi artisti degli anni fecondi, dal fin de siècle al Quaranta.

La terrazza del Mediterraneo

La terrazza del Mediterraneo

 

La proposta enogastronomica

Il servizio cocktail Bar on the top è attento e competente e a firmare l’offerta gastronomica del nuovo Lounge Bar Ligea è lo chef Antonio Vitale con prelibatezze giornaliere smart e veloci di freschezza e di qualità. La carta dei vini e delle bevande consente una vasta scelta, tra etichette di bollicine, vini italiani ed esteri. Non solo gli ospiti dell'hotel ma anche il pubblico romano può godere di questa esperienza dalle 17 in poi, così come vivere gli altri spazi indoor e outdoor in eventi privati, cene di gala o cocktail standing. Lo chef è salernitano e la sua cucina, che esprime la passione per i frutti della terra e del mare di chi è nato nella Campania del sole, porta anche il segno delle  tante importanti esperienze in Italia e all'estero. Il menu, in continua evoluzione soprattutto stagionale perchè la base da cui partire sia al massimo dell'eccellenza e della freschezza, non manca di un tocco di innovazione e definisce la maturità stilistica del suo autore. Ma ogni giorno e ogni materia prima è una nuova sfida per lo chef ed è forse questo che trasforma un lavoro tanto impegnativo in una passione.

 

I piatti simbolo

Tra i piatti più richiesti ci sono la Tartare di Spigola con cous cous alle verdure e uova di salmone, i Gamberi rossi con insalatina di manzo e avogado e il Filetto di branzino in crosta di pistacchi con salsa di lime e pistilli di zafferano.  Ma è sempre pronto a richiesta a celebrare la cucina romana con i grandi classici, a richiesta del cliente. Antonio Vitale collabora spesso con l'altro chef del gruppo, Renzo di Filippo che guida la cucina del Massimo D'Azeglio, uno dei ristoranti più antichi e famosi della capitale dell'omonimo albergo, il primo e il più antico di Bettoja Hotels. I maitre di sala, Piero e Andrea, hanno tutto lo stile e la classe per accogliere e consigliare gli ospiti. I due hotel, insieme al terzo del gruppo, l'Atlantico, si fronteggiano lungo via Cavour, a pochi passi dalla Stazione Termini. Fu proprio la vicinanza dello scalo ferroviario negli ultimi decenni dell'800, in un'Italia finalmente unita, che il piemontese Maurizio Bettoja, commerciante di vini, intuì quanto fosse utile adeguarsi ai nuovi tempi con strutture di sosta e di  accoglienza. Una spinta ulteriore avvenne negli decenni successivi. Oggi il Mediterraneo,  il Massimo D'Azeglio dallo stile umbertino e con i suoi busti  rinascimentali e l'Atlantico, in stile art decò, collegato al Mediterraneo da una preziosa scala lignea costruita negli anni Trenta, dispongono insieme  di oltre 500 stanze, a cui se ne aggiungono altre cento in un'altra struttura della città. Tutti conservano lo stesso stile del lusso di una volta, sobrio e con un tocco di austerità, e contengono infinite opere vincolate dalla Soprintendenza per i Beni culturali.

Gamberi dello chef

Gamberi dello chef

 

Le bellezze artistiche

Il Mediterraneo in particolare è un gioiello d'arte: costruito tra il 1938 e il 1942 già nella lobby accoglie gli ospiti con il mosaico di Franco D’Urso "Il Ritorno di Ulisse a Itaca” e nella Sala delle Mappe, l'intarsio su bozzetto di Achille Capizzano “Allegoria della scrittura attraverso la storia”. La colazione è servita nella Sala delle Polene, con i  tritoni e le sirene scolpite in quercia. Qualcuno ha definito questo hotel "La Pompei degli anni Trenta". Sono atmosfere uniche che sono state scelte spesso come set per film d'epoca. Ma tra le arti non manca quella dell'ospitalità e del confort in tutte le 242 camere di cui 70 premium art decò, tra classic, superior de luxe e junior suite.  Domina il colore turchese dei velluti della sedute e delle testate dei letti che richiamano il colore del Mar Mediterraneo, che ha dato il nome all'hotel. Con ampi spazi comuni dispone anche di 7 sale meeting & eventi, con un polo meeting è perfettamente attrezzato. Molte ristrutturazioni sono state eseguite da artigiani esperti proprio durate i lunghi mesi del lockdown. Restaurare nel segno dell'autenticità invece che sostituire è nella filosofia di questa famiglia giunta alla quinta generazione con una continuità che ha superato crisi ed eventi bellici di due guerre e che nemmeno la pandemia è riuscita a interrompere.

Il rooftop del Bettoja

Il rooftop del Bettoja

 

Tra pandemia e futuro

«Non abbiamo mai chiuso - ci dice il presidente Maurizio Bettoja che porta il nome del trisavolo fondatore - e uno dei tre alberghi, il Massimo D'Azeglio è stato sempre aperto per ospitare la scarsa clientela, soprattutto business, mentre al Mediterraneo si sono insediate due troupe di set cinematografici che ci hanno chiesto l'esclusiva. La ripresa? Sì, ci sono segnali e aumentano le prenotazioni grazie alle campagne vaccinali e alla parziale ripresa dei voli. Ma neppure in autunno ci sarà un vero ritorno alla normalità. Speriamo nel prossimo anno, forse a partire da marzo,  quando nordamericani e asiatici - la nostra clientela di riferimento- potranno ritornare a viaggiare con tutti i voli rispristinati e in tutta sicurezza. Noi ci siamo sempre adeguati con attenzione alle linee guida delle normative ministeriali, ogni stanza prima e dopo l'arrivo dell'ospite viene sanificata anche con l'ausilio delle speciali macchine ad ozono. L'attenzione è diventata normalità. Non abbiamo licenziato nessuno e il nostro personale - spesso qui ai padri subentrano i figli - si sono uniti a noi nell'emergenza, con disponibilità e realismo».


 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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