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L'agriturismo non ci sta e rilancia: «Fateci lavorare sempre a pranzo»

Il settore chiede l'apertura a mezzogiorno anche nei giorni non previsti dalle autorizzazioni aziendali. Mentre Arezzo fiere e congressi organizza un evento di confronto online.

di Stefano Calvi
 
29 ottobre 2020 | 14:31

L'agriturismo non ci sta e rilancia: «Fateci lavorare sempre a pranzo»

Il settore chiede l'apertura a mezzogiorno anche nei giorni non previsti dalle autorizzazioni aziendali. Mentre Arezzo fiere e congressi organizza un evento di confronto online.

di Stefano Calvi
29 ottobre 2020 | 14:31
 

Le nuove disposizioni del governo per contrastare il Covid-19 preoccupano il mondo degli agriturismi pavesi. Un flotta di oltre 200 realtà che in questi giorni alza la voce per far sentire il suo disappunto sulle restrizioni che minerebbero, secondo loro, il futuro di molte famiglie. La chiusura anticipata alle 18 per le attività di ristorazione rischia, quindi, di penalizzare ulteriormente anche i 224 agriturismi pavesi che propongono i piatti tipici del territorio. Aziende che, nel recente periodo estivo, avevano vissuto un momento positivo perché il cosiddetto turismo di prossimità aveva portato sulle colline dell’Oltrepò Pavese curiosi e appassionati di enogastronomiache non si erano mai visti prima.

Anche il mondo degli agriturismi protesta contro le nuove restrizioni - L'agriturismo non ci sta e rilancia: «Fateci lavorare sempre a pranzo»

Anche il mondo degli agriturismi protesta contro le nuove restrizioni

LA RISTORAZIONE SERALE VOCE CHIAVE DEL BILANCIO
Terranostra Pavia, l’associazione promossa da Coldiretti che rappresenta e riunisce gli agriturismi, dice la sua sulle nuove disposizioni anti-contagio in vigore in tutta Italia tramite le parole del presidente Davide Stocco: «La ristorazione serale rappresenta una voce importante per il bilancio delle nostre aziende. Lo stop di un mese imposto dall’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri rischia di compromettere ancora di più queste attività già colpite dal lockdown della primavera, che per poter continuare a lavorare hanno recepito tutte le misure di prevenzione richieste dalle autorità competenti».

L'ASPORTO E IL DELIVERY NON SONO SUFFICIENTI
«L’asporto e le consegne a domicilio», continua Terranostra Pavia, «sono importanti ma non sufficienti a coprire le perdite provocate dai nuovi divieti. Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia, precisa: «In questa nuova fase di emergenza, con le strutture obbligate alla chiusura serale, diventa fondamentale dare loro la possibilità di rimanere aperte a pranzo anche nei giorni non previsti dalle autorizzazioni aziendali, senza dover ricorrere a ulteriori adempimenti burocratici, per cercare di compensare almeno in parte le cene perse».

IN CAMPAGNA PIÙ SICUREZZA E MENO AFFOLLAMENTI
Stocco poi aggiunge che «gli agriturismi si trovano in campagna, lontano dagli affollamenti e con spazi adeguati a tavola: sono luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e alleggerire gli assembramenti nelle città».

LA FILIERA ALIMENTARE PERDERÀ OLTRE 1 MILIARDO
Con i nuovi limiti di orario, spiega Coldiretti, nel settore della ristorazione nel suo complesso si perdono sei italiani su 10 (63%) che almeno una volta al mese mangiano la sera fuori casa. Il risultato è il drastico crollo dei consumi che mette a rischio un terzo della spesa alimentare degli italiani con un impatto sull’intera filiera alimentare nazionale che perderà oltre 1 miliardo di euro di fatturato per le mancate vendite di cibo e bevande nel mese interessato dal decreto.

AGRIETOUR: EVENTO ONLINE IL 19 NOVEMBRE
Intanto si muove anche Arezzo fiere e congressi, organizzatore del Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, che ha organizzato per il 19 novembre - ovviamente online, in diretta streaming sulla pagina Facebook di AgrieTour - una giornata di lavoro intitolata "AgrieTour: l’agriturismo non si ferma". Il Salone avrebbe segnato nel 2020 l’edizione numero 19 ad Arezzo fiere e congressi. Causa Covid-19, manco a dirlo, la fiera è saltata, come tante altre. Ma non del tutto: si riparte da un confronto che metterà insieme i principali attori della filiera che fino al 2019 aveva continuato a segnare punti di crescita.

UNA RACCOLTA DI SPUNTI DEGLI STORICI PARTNER
L'amministratrice unica di Arezzo fiere, Sandra Bianchi, spiega di aver «sentito il dovere di organizzare un evento per continuare a confrontarci e magari capire anche come approcciarsi in futuro agli operatori in un anno in cui la pandemia ci ha costretti a rivedere tutta la quotidianità. Ecco quindi che, anche raccogliendo gli spunti dei nostri storici partner, il 19 novembre saremo presenti in maniera virtuale con dei seminari e un momento di discussione. L’intento è lanciare un messaggio di continuità, di speranza per una ripartenza più forte di prima».

INVITATA ANCHE LA MINISTRA BELLANOVA
Alla tavola rotonda, con alcuni interventi istituzionali, è stata invitata anche la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Previsto poi un seminario tecnico, sulla scia dello storico format di AgrieTour, a cura di Agrigiochiamo, con un momento intitolato “Agriturismo e fattoria didattica 2030, i nuovi bisogni e le sfide della sostenibilità”, che riguarderà il tema dei nuovi bisogni di agriturismi e fattorie didattiche in epoca post Covid-19 rispetto alle mutate esigenze del mondo della scuola e di quello della famiglia.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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