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Green pass e trasporti, decisione rinviata. Ma serve uno standard di riferimento

Il Governo ha deciso di attendere l'evolversi della pandemia per estendere la richiesta di green pass anche a chi prende un aereo, un treno o un traghetto. Il rischio è quello di deprimere la stagione turistica in corso. Ma il problema resta: serve maggiore chiarezza sull'utilizzo della certificazione verde al fine di tutelare clienti e operatori

28 luglio 2021 | 17:18
Green pass per i trasporti, decisione rinviata dal Governo Green pass e trasporti, decisione rinviata. Ma serve uno standard di riferimento
Green pass per i trasporti, decisione rinviata dal Governo Green pass e trasporti, decisione rinviata. Ma serve uno standard di riferimento

Green pass e trasporti, decisione rinviata. Ma serve uno standard di riferimento

Il Governo ha deciso di attendere l'evolversi della pandemia per estendere la richiesta di green pass anche a chi prende un aereo, un treno o un traghetto. Il rischio è quello di deprimere la stagione turistica in corso. Ma il problema resta: serve maggiore chiarezza sull'utilizzo della certificazione verde al fine di tutelare clienti e operatori

28 luglio 2021 | 17:18
 

L’attesa per il secondo capitolo del green pass, stavolta relativo a treni, aerei e traghetti si allunga di una settimana. Il Governo ha deciso di rinviare la decisione sull’introduzione dell’obbligo del certificato verde nazionale per i trasporti di media-lunga percorrenza, tema che avrebbe dovuto essere all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri del 29 luglio. Il motivo? Ufficialmente è il monitoraggio della curva epidemica. Ufficiosamente il rischio è quello di pesare su una stagione turistica che ai avvia verso il picco agostano non senza difficoltà.

Green pass per il trasporto pubblico? La vera partita si gioca a settembre con il ritorno di studenti e pendolari Green pass e trasporti, decisione rinviata. Ma serve uno standard di riferimento

Green pass per il trasporto pubblico? La vera partita si gioca a settembre con il ritorno di studenti e pendolari

 

Il colloquio Draghi-Salvini allontana altre strette ma la vera partita si gioca a settembre

La discussione sul green pass per i trasporti è stata rilanciata dal leader della Lega, Matteo Salvini subito dopo il suo incontro con il presidente del Consiglio, Mario Draghi: «C’è una stagione turistica in pieno corso e prima di complicare la vita agli operatori commerciali e alle famiglie, con dei figli, aspettiamo dei dati. Ci penseremo la settimana prossima in base ai dati. Per il momento sono tutti sotto controllo». Al momento, quindi, per viaggiare restano in vigore le normi vigenti e le disposizioni delle varie compagnie aeree. Mentre dal 6 agosto il green pass sarà richiesto, essenzialmente, per tutte le attività e i servizi che si svolgono al chiuso come ristorazione in sala, eventi, congressi, stadi, cinema, ecc. Di certo, la partita sul trasporto, soprattutto quello pubblico locale, diverrà centrale dopo la pausa estiva quando a spostarsi saranno soprattutto pendolari e studenti, piuttosto che turisti (per quanto la maggior parte degli arrivi anche per la stagione 2021 è di origine domestica).

 

 

Serve uno standard comune per l'utilizzo del green pass

Eppure, le basi per le regole di ingaggio dovrebbero essere prese con anticipo se si vogliono evitare incomprensioni fra Governo e attività economiche (come la questione ancora da chiarire nei dettagli relativa a chi e come si debba controllare il green pass) e fra gestori e clienti. L’idea, come più volte sostenuto da Italia a Tavola, dovrebbe essere quella di standardizzare l’utilizzo del green pass in quanto “lascia passare” grazie al quale avere la garanzia di poter usufruire dei vari servizi limitando al minino il rischio di essere infettati. Costruire insomma delle “bolle” che, nel caso del trasporto pubblico, potrebbero essere accessibili solo ai vaccinati, ai guariti o ai soggetti risultati negativi al tampone. L’unico modo per tutelare almeno 6 milioni di italiani che per ragioni mediche non hanno ancora potuto vaccinarsi oppure il milione e mezzo di connazionali affetti da una malattia autoimmune o autoinfiammatoria.

Su quest’ultimo punto è intervenuto anche Giovanni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute: «Si stanno studiando le esenzioni al green pass: ad esempio chi non può completare il ciclo vaccinale perché magari ha avuto una reazione allergica grave alla prima dose del vaccino, e ci sono anche altri casi che stiamo studiando. Ci sarà una circolare in tempi brevissimi per arrivare pronti al 6 agosto».

 

 

Evitare nuove fughe in avanti da parte delle Regioni

Per tornare ai trasporti, un utilizzo chiaro del green pass eviterebbe anche le fughe in avanti di alcune Regioni. Il caso emblematico è quello della Sardegna che per prima si era avventurata già lo scorso anno in un'attività di screening agli arrivi di aeroporti e porti. Operazione riproposta anche questa primavera con l'ingresso in zona bianca. In entrambi i casi non è bastato per arginare il contagio. Diverse le scappatoie concesse come la possibilità di sottoporsi al tampone in un secondo momento previo autoisolamento, oppure l'esenzione se residente (possibilità che aveva fatto scattare anche una raffica di richieste di cambio residenza per i possessori di seconde case).

 

 

In Gran Bretagna stop a quarantena con il green pass europeo

Un esempio a favore di un'ulteriore standardizzazione del green pass arriva dalla Gran Bretagna. Per chi arriva nel regno di Sua Maestà dall'Unione Europea non dovrà sottostare alla quarantena a patto che abbia già ricevuto il doppio vaccino anti-Covid nel Paese d'origine. Una indicazione in linea con quanto richiesto dall'Europa ai vari stati membri. L'intenzione del governo di Boris Johnson è quella di far ripartire i flussi turistici malgrado le contestazioni legate al propagarsi della variante Delta. Al di là delle polemiche, però, anche per le riluttanti istituzioni inglesi l'unica soluzione è quella di poter garantire uno standard chiaro ed equo non solo per l'accesso al Paese ma anche per la riconquista della propria quotidianità.

 

Per la Iata traffico ancora aereo ancora a livelli drammatici

In generale, comunque, un green pass generalizzato per il trasporto farebbe bene anche al settore aereo. Secondo i dati diffusi dalla Iata (International air transport association), la domanda di viaggi rimane significativamente al di sotto dei livelli del 2019. A giugno i dati parlano di un -60% rispetto allo stesso mese di due anni fa, in miglioramento solo di due punti percentuali rispetto ai dati di maggio (-62,9% su maggio 2019). A pesare è soprattutto la domanda di passeggeri internazionali che a giugno è stata dell’80,9% inferiore a giugno 2019, anche se in miglioramento rispetto al calo dell’85,4% registrato a maggio 2021 rispetto a due anni fa. «Stiamo assistendo a un movimento nella giusta direzione, in particolare in alcuni mercati nazionali chiave. Ma la situazione per i viaggi internazionali non è affatto vicina a dove dovremmo essere. Giugno dovrebbe essere l’inizio dell’alta stagione, ma le compagnie aeree trasportavano solo il 20% dei livelli del 2019. Non è una ripresa, è una crisi continua», è stato il commento di Willie Walsh, direttore Iata. 

 


 

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