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Lavapiatti chiede di essere pagata: presa a calci e pugni dal titolare

Accade a Soverato, in provincia di Catanzaro. Vittima dell'aggressione una ragazza nigeriana di 25 anni, assunta in un lido. La giovane ha ripreso tutto con il suo cellulare. Indagano i Carabinieri

 
03 agosto 2022 | 17:22

Lavapiatti chiede di essere pagata: presa a calci e pugni dal titolare

Accade a Soverato, in provincia di Catanzaro. Vittima dell'aggressione una ragazza nigeriana di 25 anni, assunta in un lido. La giovane ha ripreso tutto con il suo cellulare. Indagano i Carabinieri

03 agosto 2022 | 17:22
 

È successo di nuovo. A fine giugno era toccato a una cameriera, aggredita e picchiata dal titolare di un ristorante di Riva Trigoso, in Liguria, solo per aver chiesto i soldi che le spettavano. Ora è toccato invece a una ragazza nigeriana di 25 anni, assunta come lavapiatti in un lido di Soverato, in provincia di Catanzaro. Quando si è recata sul posto di lavoro chiedendo di essere pagata è stata prima insultata e poi presa a calci e pugni. Sul fatto indagano ora i Carabinieri. 

Lavapiatti chiede di essere pagata: presa a calci e pugni dal titolare

Un frame del video dell'aggressione

Aggredita dal titolare per aver chiesto lo stipendio 

Il fatto è stato interamente documentato in un video girato dalla giovane. Nel video si vede in un primo tempo la ragazza rivendicare il pagamento delle spettanze e poi il datore di lavoro colpire la ragazza. Seguono fasi concitate e grida da parte della 25enne.

La vicenda è stata resa nota e rilanciata sui social dal gruppo «Il pagamento? Poi vediamo-Osservatorio sullo sfruttamento in Calabria», che ha ripreso il video della giovane, diventato virale.

Nessuna denuncia

Secondo quanto riferito dalla Rai, la ragazza aggredita non avrebbe al momento sporto denuncia e nemmeno si è recata in ospedale per farsi refertare. Ha però affidato quanto vissuto a un video su Instagram. Al contrario, il gestore del lido si è recato dai Carabinieri per fornire la propria versione dei fatti. 

Ora starà ai militari ricostruire nel dettaglio quanto accaduto

La condanna di Fipe 

«Fipe-Confcommercio, esprime piena disapprovazione e unanime condanna della categoria per quanto è stato riferito accadere in uno stabilimento balneare di Soverato, in Calabria, dove una giovane lavoratrice di origine nigeriana, che chiedeva informazioni sul pagamento della sua retribuzione, è stata insultata, intimidita e maltrattata dal titolare dell’attività stessa». Così la Federazione italiana dei Pubblici Esercizi in una nota. 

Se le indagini delle Forze dell’ordine confermassero la dinamica dei fatti, proprio Fipe - la più grande rappresentanza del settore, firmataria del Contratto Collettivo del Lavoro più utilizzato dalla ristorazione e dai locali pubblici italiani- ha dichiarato che si costituirà parte civile nei confronti del gestore. Si tratta certamente di un gesto simbolico di solidarietà verso una donna lesa nella sua dignità personale, ma vuole essere anche un modo per tutelare la reputazione e l’immagine di un’intera categoria, che crede nel valore del lavoro, nell’equa retribuzione dei propri collaboratori e nella valorizzazione delle competenze e delle qualità dei propri dipendenti, come professionisti e come persone.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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