Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 28 marzo 2024  | aggiornato alle 12:29 | 104234 articoli pubblicati

Il Cipresso unisce tecnica e tradizione nel Moscato di Scanzo Serafino

Seguendo una filosofia che accosta metodi tradizionali a moderne tecnologie, l’azienda bergamasca produce un vino ricco di storia, sorprendente per la gamma aromatica, che spazia dalla salvia alla rosa alla confettura

di Andrea Lupini
 
18 marzo 2016 | 10:02

Il Cipresso unisce tecnica e tradizione nel Moscato di Scanzo Serafino

Seguendo una filosofia che accosta metodi tradizionali a moderne tecnologie, l’azienda bergamasca produce un vino ricco di storia, sorprendente per la gamma aromatica, che spazia dalla salvia alla rosa alla confettura

di Andrea Lupini
18 marzo 2016 | 10:02
 

Il Moscato di Scanzo Docg è un vino rosso aromatico ottenuto da uve autoctone passite. Furono i primi legionari romani, compensati con i fertili terreni della pianura e della collina bergamasca sottratta ai Galli, ad impiantare le uve di Moscato nella zona. Lo si può annoverare senz’altro tra i vini più antichi d’Italia, avendone documenti risalenti già al 1272. Conosciuto nelle nobili case della Milano e della Venezia rinascimentali, portato agli zar di Russia da Giacomo Quarenghi, apprezzato a Parigi e a Buenos Aires, questo vino viene prodotto in quantità minime e in certe annate non è neppure possibile produrlo data la scarsità dell’uva raccolta.



Questo vitigno autoctono è unico ed irripetibile nel panorama enologico nazionale date le sue peculiarità. Il vino viene ottenuto dalla vinificazione di uve accuratamente cernite e poste in appassimento per circa 30 giorni. Segue la vinificazione con macerazione delle vinacce al fine di estrarre il massimo del contenuto aromatico delle stesse e il successivo affinamento in vasca per due anni e la sua relativa messa in commercio.

Alla vista si presenta rosso rubino carico brillante, all’olfatto è sorprendente per la gamma aromatica che spazia dalla salvia alla rosa alla confettura, fino ad arrivare agli speziati più o meno evoluti. Ama temperature di servizio non troppo fredde e bicchieri dal calice ampio per esaltarne tutti i profumi.



L’ottenimento della Denominazione di origine controllata avviene con il D.M. del 17 aprile 2002 e dopo solo sette anni il ministero alle Politiche agricole accoglie la richiesta del Consorzio di tutela, attribuendo al Moscato di Scanzo la Docg, che diviene così la prima Docg di Bergamo e la quinta della Regione Lombardia.

Dal 1600 una villa colonica si erge tra i pregiati vigneti del Moscato di Scanzo: trattasi dell’azienda agricola Il Cipresso di Angelica Cuni. Il Cipresso produce il Moscato di Scanzo Serafino seguendo una filosofia che accosta i metodi tradizionali alle più moderne tecnologie. I vigneti sono il cuore dell’azienda: quattro ettari di vigna da cui nascono i vini tipici della bergamasca.



Grande attenzione viene posta alla conduzione dei vigneti e alla limitazione della produzione a ceppo. Il processo di affinamento è costantemente controllato per esaltare le caratteristiche specifiche di ogni vino e per mantenere intatti tutti gli aromi primitivi. Per garantire la qualità, un moderno impianto di appassimento regola temperatura e umidità. I vini de Il Cipresso sono distribuiti dalla Quattroerre di Torre de’ Roveri.


Distribuito da:
4R - Quattroerre
via Marconi 1 - 24060 Torre de' Roveri (Bg)
Tel 035 580701
www.quattroerre.com
info@quattroerre.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       



ros
Julius Meiln

Siad