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Fase 2, rebus per pub e cocktail bar Quale futuro li attende?

Se nella ristorazione ci sarà il distanziamento tra i tavoli, quello dei pub e cocktail bar è un settore che, nutrendosi di socialità e condivisione, farà più fatica di altri. Ce lo dicono alcuni professionisti.

di Eleonora Lopes
 
30 aprile 2020 | 09:15

Fase 2, rebus per pub e cocktail bar Quale futuro li attende?

Se nella ristorazione ci sarà il distanziamento tra i tavoli, quello dei pub e cocktail bar è un settore che, nutrendosi di socialità e condivisione, farà più fatica di altri. Ce lo dicono alcuni professionisti.

di Eleonora Lopes
30 aprile 2020 | 09:15
 

C’è un altro settore oltre a quello della ristorazione che è piegato dalla crisi economica che ha travolto l’intero pianeta a causa del Covid-19: parliamo dei bar e in particolare di cocktail bar, pub ed enoteche. La tanto attesa data di riapertura è ufficiale, dall'1 giugno bar e ristoranti potranno finalmente alzare le serrande.

Un settore che vive di socialità e convivialità - Locali e cocktail bar Che futuro li attende?

Un settore che vive di socialità e convivialità

Questi luoghi, che si nutrono di aggregazione, socialità e condivisione di spazi, faranno sicuramente più fatica di altri a ricominciare. In tempo di lockdown, tante sono state le iniziative, le strategie, le attività da parte dei bartender. Fin dall’inizio gli operatori dell'Horeca si sono adoperati per il delivery, per il vino è semplice, ma come si fa ad ordinare un cocktail? Alcuni hanno organizzato un kit che arriva direttamente a casa con una busta sottovuoto con la miscela preparata e le istruzioni per assemblare il tutto. Altri, ad orario aperitivo, si sono adoperati per elargire istruzioni con dirette sui social per fare un discreto drink da casa. Ma assaporare un cocktail, non dimentichiamolo, è un rito: il profumo dei distillati e dei prodotti utilizzati, la frutta fresca, il ghiaccio perfetto, la guarnizione o garnish realizzata dal barman, il bicchiere adatto e la poesia è fatta! Sarà quasi impossibile portare un drink perfetto a casa, toccherà accontentarsi.

Oltre ad aver perso miliardi di euro, si calcolano circa 34 dall’inizio della crisi per bar e ristoranti, questo comparto sarà soggetto ad altre irrimediabili perdite, perché il ritorno al regime economico pre covid-19 per loro sarà lento.

I cocktail bar sono luoghi in cui si va per socializzare, stare insieme, chiacchierare e al contrario dei ristoranti spesso sono spazi molto piccoli nei quali è ancora più cool stare in piedi al bancone. Il rischio assembramento è praticamente certo. Non a caso, questi saranno gli ultimi locali a riaprire, proprio per la loro natura legata alla vita sociale, e magari modificheranno anche in un primo momento i loro servizi. I professionisti infatti chiedono al più presto regole e protocolli da attuare così da iniziare a riorganizzare le loro attività.

Sicuramente l’estate in arrivo che ci permette di stare all’aria aperta aiuterà questi imprenditori, in molti stanno già ipotizzando l’organizzazione dei tavoli per mantenere il distanziamento sociale, ma per chi non ha coperti esterni sarà davvero dura sbarcare il lunario. Qui gioca fortissimo l’aspetto psicologico, con il virus non sconfitto, con la paura di essere contagiati, in molti sceglieranno di fare il loro aperitivo a casa con vino o birra pronti all’uso.

In Abruzzo, proprio la scorsa estate è nato l’“Abruzzo Cocktail Week”, il festival che celebra l'arte della miscelazione. In Italia e nel mondo ne esistono diversi e tutti ispirati dalla passione per il bere consapevole e di qualità. La kermesse è nata dall’incontro di alcuni bartenders che hanno deciso di realizzare questa “week” con l’obiettivo di fare gruppo, creare qualcosa di interessante e di nuovo sul territorio cercando di dare un valore aggiunto al settore bar in primis e a quello dell’ospitalità abruzzese in generale. Per l’organizzazione della “Cocktail Week” i bartenders hanno dato vita all’associazione B.A.R. (Bartenders Abruzzesi Riuniti).

Abbiamo fatto qualche considerazione con alcuni di loro, per sapere cosa farà il tanto aspettato giorno dell’apertura. Questo comparto che come abbiamo già detto più volte sta soffrendo più altri, è stato un po’ dimenticato dal Governo. Il sostegno economico attuale non è sufficiente secondo gli operatori.

Francesco Foschi di Bolla - Locali e cocktail bar Che futuro li attende?
Francesco Foschi di Bolla

«Per favorire la ripartenza della nostra attività – ci dice Francesco Foschi di Bolla, Roseto degli Abruzzi (Te) - lo Stato potrebbe incentivarci con finanziamenti a tasso minimo e togliendo le imposte comunali come Tosap (tassa per l'occupazione del suolo pubblico) per chi ha degli spazi esterni e quindi sfruttare maggiori spazi per far rispettare le distanze». Sarebbe infatti cosa buona e giusta da parte dei Comuni italiani, ridurre o ancora meglio eliminare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico.

Giuseppe Medaglia - Locali e cocktail bar Che futuro li attende?
Giuseppe Medaglia

Nel frattempo si è cercato di impiegare al meglio questo isolamento forzato come ci spiega Giuseppe Medaglia, proprietario del locale In bottega bevitoria agricola, Rapino (Ch): «Stiamo sfruttando al massimo questo stop studiando tanto e provando sia per quanto riguarda il bar e la mixology e sia per la cucina con dei menù diversi e innovativi con la voglia di ripartire al più presto e sorprendere i nostri clienti. La nostra idea è fare dei lavori per ampliare e aggiungere dei posti in più al nostro bistrot. Quindi una ventata d’aria fresca diciamo!».

Locali e cocktail bar Che futuro li attende?
Stefano Marinelli

«Per la ripartenza immagino un lavoro su turni e prenotazione - aggiunge Stefano Marinelli del Different Pescara - dove il cliente oltre la consumazione paga un tot di euro per il tempo trascorso all’interno del locale, per fare in modo di avere più ricircolo di persone. Oppure un locale stile Speakeasy per "pochi" dove il cliente viene coccolato ma a prezzi più alti. Le spese del locale aumenteranno con sanificazioni, controlli all’ingresso aggiunte a tutte le spese "classiche" ma considerando meno mole di lavoro».

Valerio Panepucci - Locali e cocktail bar Che futuro li attende?
Valerio Panepucci

«Riaprire l'1 giugno significa un ulteriore danno economico a questo settore – spiega Valerio Panepucci del locale Public Enemy, L'Aquila- Tante attività probabilmente non riapriranno, resteranno in piedi solo quelle nelle quali i proprietari sono i soli lavoratori sui quali contare come nel mio caso».

Anthony Ventrella - Locali e cocktail bar Che futuro li attende?
Anthony Ventrella

E a proposito dell’Abruzzo cocktail Week, il presidente Anthony Ventrella che lavora a Mila, Pescara, conclude: «Quest’anno era prevista per settembre, siamo in fase valutazione se confermarla o meno, nel frattempo facciamo rete tra noi confrontandoci sui temi caldi di questo periodo e condividendo informazioni utili. Il progetto del Festival ha un messaggio da trasmettere alle persone che va oltre il cocktail e l’evento stesso e contiamo di comunicarlo appena tutto ripartirà. In generale la speranza è quella di tornare all’essenza del bar che è quella di aggregazione sociale».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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