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Il Porticciolo di Cupra Marittima Chalet di mare con Maurizio Digiuni

di Carla Latini
 
07 agosto 2019 | 16:10

Il Porticciolo di Cupra Marittima Chalet di mare con Maurizio Digiuni

di Carla Latini
07 agosto 2019 | 16:10
 

Dice di se stesso di non essere un cuoco. La sua esperienza nasce con artigiani di pregio e prodotti, che trasforma in piatti come il racconto di un viaggio.

C’è sempre un senso fresco, locale e stagionale, al Porticciolo: si mangia quello che Maurizio sceglie con Stefano e Benedetta, proprietari attivi di questo originale “chalet” (qui i bagni al mare si chiamano così) di netta ispirazione messicana. Gli arredi provengono da lì e danno al locale un tocco di originale unicità.

Maurizio Digiuni (Il Porticciolo di Cupra Marittima Chalet di mare con Maurizio Digiuni)
Maurizio Digiuni

Potete riposare sotto eleganti ombrelloni beige in tono con lettini e asciugamani, gustare il piatto del giorno a mezzogiorno, e scambiare due parole con lui - che entra ed esce dalla cucina - e con i simpatici proprietari in sala e dietro il bancone del bar. A cena, Il Porticciolo diventa il ritrovo di molti turisti colti che qui allenano mente e palato. Primo perché ogni volta c’è un concerto jazz o la presentazione di un libro, secondo perché aspettano che Digiuni li stupisca con una nuova ricetta.

Trovate, quasi sempre, nel menu raccontato a voce, il tonno in porchetta, la cipolla di Pedaso ripiena di calamari e il fiore di zucca ripieno di ostrica. Un intenso sapore di mare che profuma di terra. Il nostro “chef non chef” viene dalla montagna, dove vive tutto l’inverno. Un periodo in cui studia, viaggia, vede allevatori e agricoltori, immagazzina concetti gastronomici, li incastra e li unisce con eleganza e organizza incontri ingaggiando amici produttori e altri colleghi.

Benedetta e Stefano, i proprietari del ristorante (Il Porticciolo di Cupra Marittima Chalet di mare con Maurizio Digiuni)
Benedetta e Stefano, i proprietari del ristorante

Ai suoi eventi i numeri dei partecipanti sono sempre a due cifre alte. Gli stessi che animano le cene allo chalet. Ultimamente abbiamo assaggiato le balle di sgombro, un piatto che evoca assolati campi di grano appena raccolto. Il legame intenso fra mare e campagna arriva prepotente nel tortino di pesce floreale e nelle capesante ai funghi porcini. Si ritorna al mare con le canocchie al lime e i gamberi di Mazara del Vallo marinati al porto. Digiuni sa far bene anche i dolci con unico fil rouge: il produttore, la sua storia, il prodotto e le contaminazioni esterne che lo stimolano. Da qui arriva la Bavarese di gorgonzola e fichi.

«Mi sono avvicinato alla cucina nel lontano 1992 per dare un senso al lavoro di tanti artigiani veri». È con queste parole che comincia il suo libro “FACEFood, i volti del cibo al tempo dei social”, presentato in più di una occasione con l’amico scrittore Raf De Feo, che ha collaborato alla stesura del testo. Gli artigiani suoi amici qui hanno un volto e una vita da narrare. Per meglio capire la complessa personalità del cuoco Maurizio Digiuni, chiedetegli l’amicizia su Facebook e seguitelo su Instagram. Con le sue foto coglie attimi che descrive con parole adeguate e mai banali. È bello svegliarsi con le sue immagini e i suoi pensieri.

Fino a settembre Maurizio, Benedetta e Stefano con le sue ottime pizze vi aspettano a Cupra Marittima, poi Digiuni lo trovate sul web con il blog ‘Una lacrima sul frigo’ e in montagna accanto alla Tenuta Cocci Grifoni, a San Savino di Ripatransone (Ap).

Per informazioni: www.chaletporticciolo.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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