Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 23 aprile 2024  | aggiornato alle 22:03 | 104771 articoli pubblicati

Rational
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

Champagne De Venoge Lo chef D’Auria nuovo cavaliere

Giovanni d’Auria, chef del Ristorante Da Gio' di Seriate (Bg), ha abbinato 5 ricette a celebri champagne della Maison e ha ricevuto il titolo di cavaliere della Confraternita dello Champagne de Venoge.

di Matteo Scibilia
Responsabile scientifico
 
16 ottobre 2020 | 16:45

Champagne De Venoge Lo chef D’Auria nuovo cavaliere

Giovanni d’Auria, chef del Ristorante Da Gio' di Seriate (Bg), ha abbinato 5 ricette a celebri champagne della Maison e ha ricevuto il titolo di cavaliere della Confraternita dello Champagne de Venoge.

di Matteo Scibilia
Responsabile scientifico
16 ottobre 2020 | 16:45
 

La storia della Maison De Venoge inizia nel 1837, quando Henri-Marc De Venoge fonda, nel comune francese di Mareuil-sur-Ay, la “Maison De Champagne De Venoge”. Uomo dall’innato spirito anticonvenzionale e dalle spiccate doti imprenditoriali, De Venoge è l’ideatore della prima etichetta illustrata in assoluto della storia dello Champagne, nel 1838. E ancora: quando la Maison sceglie come emblema il nastro azzurro dei Cavalieri dell’ordine dello Spirito Santo dà vita a una delle etichette più iconiche di sempre, il “Cordon Bleu” (91/100 Robert Parker). Oggi la Maison de Venoge è ambasciatrice nel mondo per lo champagne da 180 anni, con  prodotti di eccellenza e ricercatezza assoluta. De Venoge è distribuito in Italia dall’azienda Premiere srl di Formigine (Mo), guidata da Mario Federzoni.

 Giovanni D’Auria - Champagne De Venoge Lo chef D’Auria nuovo cavaliere

 Giovanni D’Auria

Con questo spirito e con queste premesse si è tenuta al Ristorante da Gio’ a Seriate (Bg) una cena a base di pesce, secondo la tradizione di Giovanni D’Auria, chef patron del ristorante. Organizzata secondo le norme di sicurezza anti-covid, la cena ha visto l’abbinamento di cinque selezioni dello storico Champagne De Venoge ad altrettante creazioni di cucina.

Dopo un brindisi iniziale con il De Venoge Princes Bleu Brut, si è proseguito con un Extra Brut in abbinamento a misto di pesce crudo. A seguire una fantastica aragosta con un Princes Blanc De Blancs e un risotto all’aglio nero, fragoline e scampi caramellati accompagnati dal Princes Rosé. Questi ultimi, vino e piatto, forse i migliori della serata: il risotto è stato magistralmente realizzato e mantecato con l’aglio nero, ingrediente nuovo nella pratica di alcuni cuochi, che gli regala una dolcezza con note balsamiche che ben si abbinava al Princes Rosé.

Per finire un grande Princes Blanc De Blancs, abbinato a una coda di rospo, morbidissima, accompagnata da funghi porcini e vongole veraci. Un sorbetto, limone lamponi e basilico fresco ha chiuso la cena.

Durante la serata Mario Federzoni, oltre ad aver allietato gli ospiti sulla storia dello champagne e sulla Maison de Venoge, ha anche conferito a Giovanni d’Auria il titolo di Cavaliere della Confraternita dello Champagne de Venoge, il Club de Princes, un gruppo ristretto di esperti e appassionati di Champagne.

CHAMPAGNE, UNA STORIA ANTICA

La Francia deve le sue fortune in campo enologico sia agli antichi Greci Focesi (abitanti dell’antica Città di Focea ubicata sulle coste dell’attuale Turchia), che introdussero la coltivazione della vite, sia ai mercanti Fenici che, alla fine del 17° secolo a.C., portarono il vino nell’antica città greca di “Massalia” (oggi Marsiglia in Provenza). Da allora, parafrasando un noto modo di dire, si potrebbe azzardare a scrivere che “molto vino è passato sotto i ponti”.

ITALIA E FRANCIA SI CONTENDONO IL PRIMATO NELLA PRODUZIONE DI VINO

Oggi la Francia si alterna all’Italia, a seconda delle vendemmie, come primo produttore mondiale di vino. Grazie a una intelligente agricoltura, su terreni particolarmente avocati, abbinata alla qualità dell’uva, alle tecniche enologiche e a una sapiente commercializzazione, i suoi vini sono all’apice del successo mondiale e sono l’esempio da seguire praticamente da tutti.

Varie e grandi zone della vasta campagna francese sono diventate famose e nomi, come il Bordeaux, la Borgogna, l’Alsazia, le Valli del Rodano e della Loira, la Champagne, corrispondono a importanti produzioni di vino di ottima qualità.

CHAMPAGNE, UN TERRITORIO UNICO NEL SUO GENERE

La Champagne, in particolare, è un territorio, delimitato da una legge del 1927, ubicato nella Regione della Champagne-Ardenne, del nord-est della Francia, dove si produce l’omonimo e mitico vino spumeggiante.

Nella zona si trovano circa 34mila ettari di “ricchi” vigneti, a 150 chilometri. da Parigi, divisi in cinque zone naturali, dalle diverse caratteristiche, sia del terreno sia climatiche: Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Còte des Blancs, Còte de Sèzanne e Còte des Bar nell’Aube.

La Maison de Venoge è ambasciatrice nel Mondo per lo Champagne da 180 anni - Champagne De Venoge Lo chef D’Auria nuovo cavaliere
La Maison de Venoge è ambasciatrice nel Mondo per lo Champagne da 180 anni

Il territorio comprende 319 comuni, suddivisi in cinque dipartimenti: la Marne, l’Aube, l’Aisne, le Haute-Marne, la Seine-et-Marne.
 Per fare lo Champagne si possono usare, teoricamente, parecchie tipologie di vitigni, in realtà vengono usati prevalentemente: Pinot Nero, Pinot Meunier, Chardonnay, Pinot Bianco, Arbanne, Petit Meslier.

Il nome “Champagne” è una Appellation d’origine contròlée (Aoc), può essere “Grand Cru” o “Premier Cru”, a secondo del Comune di provenienza delle uve. Solo le uve di 63 comuni possono fregiarsi della Denominazione di origine per lo Champagne, 17 come “Grand Cru” e 44 come “Premier Cru”.

DE VENOGE, UN AFFARE DI FAMIGLIA

Lo Champagne non è solo un vino francese con le bollicine (perlage) ma, in tutto il Mondo, da più di trecento anni, è un “cult”. Tra le Maison più importanti, con una lunga storia alle spalle, possiamo certamente annoverare “De Venoge”. La famiglia De Venoge ha origini svizzere che risalgono, nel 1411, a Perrod e Jean De Venoge, notabili del territorio attraversato dal Fiume La Venoge, che sfocia nel Lago di Ginevra. Henri-Marc De Venoge, nato il 3 ottobre 1776, intraprendente uomo d’affari, viene in Italia dove tra l’altro si innamora e sposa, nel 1812, Marianna Bellinzaghi. Nel 1817 torna in Svizzera per circa otto anni, successivamente si trasferisce in Francia a Mareuil-Sur-Ay, anche oggi un piccolissimo comune nella Regione Champagne-Ardenne.

Nel 1837, Henri-Marc De Venoge, fonda, proprio nel comune francese di Mareuil-sur-Ay, la “Maison De Champagne De Venoge”. È un uomo dallo spirito innovativo, una tra le sue idee, concettualmente rivoluzionarie per l’epoca, fu quella di inventare le etichette ovali (assolutamente innovative) e, in più, iniziò anche a inserirvi delle immagini, oltre al nome del produttore.

Nel 1845, passò la direzione a uno dei suoi quattro figli, Joseph, nato a Milano nel 1814, durante il suo soggiorno italiano. Joseph De Venoge non fu certo meno intraprendente e innovativo di suo padre e tra il 1845 e il 1866, periodo in cui ebbe la responsabilità della gestione dell’azienda, ampliò e diffuse i suoi prodotti fino negli Stati Uniti, inventando anche una serie di bellissimi nomi per le loro Cuvée (il risultato dell’assemblaggio di vini per migliorarne le qualità intrinseche).

Nel 1864 venne registrato il marchio, per una sua speciale Cuvée (già usato fin dal 1851) della Maison, che raggiungerà vette di straordinario successo, dove le etichette e i colli delle bottiglie sono attraversate in diagonale da una striscia blu (una fascia di questo colore, portata nelle grandi occasioni, è simbolo di nobiltà fin dal 1500): il “Cordon Bleu”.

Successivamente la Maison passò nelle mani del figlio Gaëtan, che nel 1872, insieme ad altri fondò l’associazione che riuniva le grandi famiglie produttrici di Champagne. Alla morte di Gaëtan De Venoge la titolarità passò alla sua vedova, Marie Papelart, e a seguire al marito della loro figlia, Yvonne (classe 1869, l’ultima dei De Venoge), il marchese Adrien De Mun.

Il marchese Adrien morì nel 1922, dopo anni difficilissimi come quelli della Prima Guerra Mondiale che danneggiarono massicciamente la proprietà. A seguire la crisi del 1929, che blocco anche il flusso dell’esportazione verso gli Stati Uniti, e poi ancora la Seconda Guerra Mondiale, misero in ginocchio la Maison.

Gli eredi del marchese Adrien De Mun manterranno tra mille difficoltà la conduzione della “Maison de Champagne De Venoge” fino al 1958. Nei 40 anni successivi, pur realizzando una produzione di livello, vari passaggi di proprietà hanno creato un’instabilità che non ha giovato alla maison.

Dal 1998 la rinascita, e il ritorno agli antichi splendori, quando la grande “Maison De Champagne De Venoge” è diventata proprietà del Gruppo Lanson-Boizel Chanoine Champagne(Lanson-Bcc).

Da 180 anni la Maison de Venoge è ambasciatrice nel Mondo per lo Champagne, con dei prodotti di eccellenza e oggi produce circa 1.700.000 bottiglie all’anno nelle varie prestigiose Cuvée.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Brita
ROS
Onesti Group
Festival Brodetto 2024
Union Camere

Brita
ROS
Onesti Group

Festival Brodetto 2024
Molino Spadoni
Mulino Caputo