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Epico, navigante, marinaio: Oreste Romagnolo si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Oreste Romagnolo, cuoco del ristorante Oresteria a Ponza (Lt), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo.

di Carla Latini
 
14 gennaio 2021 | 06:29

Epico, navigante, marinaio: Oreste Romagnolo si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Oreste Romagnolo, cuoco del ristorante Oresteria a Ponza (Lt), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo.

di Carla Latini
14 gennaio 2021 | 06:29
 

Oreste Romagnolo da bambino sogna di vivere su uno scoglio. Coltiva la sua passione per il mare e apre una società di charter. In Estate fra Terracina e le isole, in Inverno ai Caraibi. L’Isola di Ponza lo attrae. Vende le barche e acquista la gioielleria di un amico. Quando racconta come è diventato cuoco scomoda la Maga Circe e Ulisse, complici insieme a chi, già da un po’, mangia i suoi piatti. Il ristorante Orestorante è su uno scoglio a picco sul mare. Poi arriva Valentina Romagnolo, sua compagna di vita e di lavoro. Orestorante diventa celebre in Italia e nel mondo vip degli yacht. Il suo modo di trattare il pesce crudo con gli agrumi, i suoi abbinamenti con legumi e verdure risalgono a tempi non sospetti. Nel frattempo nasce Alice (pochi sanno che lo Stregatto si chiamava Oreste) e un allevamento di orate e spigole biologiche.

Epico, navigante, marinaio Oreste Romagnolo si racconta

Oreste Romagnolo

La storia continua con Oresteria, osteria di pesce, che, insieme al nuovo lavoro all’Eataly di Roma, lo convince a chiudere Orestorante. Sono 4 gli anni che lo vedono protagonista a Roma con la sua arte di trattare il pesce. Oreste, come in un romanzo epico, non si ferma mai e nel 2020 inventa Orerock sulla spiaggia di Santa Maria. Qui evolve la sua cucina che definisce rimodernata in mezzo al mare di sempre. Mentre Orerock e Oresteria navigano in acque sicure preparando asporti, di questi tempi, per ogni tasca e necessità di chi ama la vita in barca, Oreste già pensa ad una nuova formula di locale che vorrebbe chiamare Ore-vuar. Vi aggiorneremo quando i tempi saranno maturi.

Epico, navigante, marinaio Oreste Romagnolo si racconta
Oreste Romagnolo

Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un grande marinaio, velista e pescatore

Il primo sapore che ti ricordi.
Le pizzette fritte di mia nonna e i bignè al cioccolato di mia madre

Qual è il senso più importante?
La vista

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Quello che dovrò ancora inventare

Come hai speso il primo stipendio?
Una piccola barca a vela

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Gli spaghetti alla Nerano del ristorante Maria Grazia, la pizza di Franco Pepe, il raviolo del San Domenico di Imola

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Il vino

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Il cioccolato fondente e il tartufo nero di Bagnoli

Che rapporto hai con le tecnologie?
Scarso... il necessario per la sopravvivenza

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
I cavoletti di Bruxelles e la cannella, li detesto entrambi

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
I miei amici e amiche

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
I quadri di Vincent van Gogh, anche se molti giornalisti come Simone Perotti sostengono che siano quelli di  Kandinsky

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“Mediterranean Sundance” suonata da Al Di Meola, John McLaughlin e Paco De Lucia


Per informazioni: www.oresteria.it

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