I recenti dati del Rapporto Fipe confermano il valore della ristorazione italiana non solo dal punto di vista economico, ma anche come specchio di un Paese che esprime, attraverso le occasioni di pasto fuori casa, il valore culturale e sociale della convivialità e della relazione. Il 36% dei consumi alimentari complessivi avviene fuori dalle mura domestiche, 333.640 sono le imprese in attività e 1.252.260 gli addetti, di cui 864.062 dipendenti e 388.202 autonomi.
Anno nuovo, puntiamo di più sull’accoglienza
Il settore della ristorazione, nelle sue varie forme di offerta e di qualità, rappresenta un
volano sempre più importante per la nostra economia. Gli italiani spendono sempre di più per mangiare e bere bene. Non possono più ignorarlo i nostri governanti, negli ultimi tempi troppo impegnati su altri fronti.
Noi che scriviamo da anni di questo settore ci auguriamo che nell’anno nuovo ci sia una nuova disponibilità, a livello nazionale e regionale, nei confronti del mondo enogastronomico e dell’accoglienza in generale. Vanno incentivati i ristoranti (in particolare quelli che mantengono la tradizione della cucina mediterranea), gli
alloggi nelle varie forme (legali, non “sommerse”), le cantine che ospitano i visitatori, i negozi di
specialità gastronomiche italiane, la partecipazione collettiva a fiere agroalimentari in Italia e all’estero.
Gli ultimi dati riferiscono di un
turismo in crescita. Siamo pronti a fare bella figura, a considerarci davvero un Paese accogliente? Dobbiamo fare ognuno del nostro meglio, perché l’accoglienza - più dell’acciaio - può rappresentare il futuro dell’Italia che mostra al mondo le sue ricchezze: storia, arte, paesaggi, enogastronomia.