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Piccolo dizionario dei clienti comuni

di Guerrino Di Benedetto
 
30 agosto 2019 | 09:04

Piccolo dizionario dei clienti comuni

di Guerrino Di Benedetto
30 agosto 2019 | 09:04
 

Da tempo descrivo i trend della ristorazione moderna, lavoro non sempre facile ma molto interessante perché le idee, quelle nuove, aprono al confronto, in una ristorazione sempre più legata al mercato e alle mode.

Intorno alla metà dell’800 il grande Gustave Flaubert scriveva una delle sue opere più belle e di successo, il “Dizionario dei luoghi comuni”, in cui l’intento dello scrittore era dare dignità culturale alle cosiddette “frasi fatte”, tant’è che l’idea la prese da una signora che quando andava a trovare suo padre gli raccontava sempre delle sciocchezze. Raccolse così le banalità di accademici, politici, farmacisti e anche scienziati, lasciando che queste “stupidità” potessero essere o un veleno per la nostra intelligenza o forse delle piccole pillole quotidiane che ci aiutino a stare meglio.

Tra le nuove tipologie di consumatori ci sono i “flexitariani” e i “reducetariani” (Piccolo dizionario dei clienti comuni)
Tra le nuove tipologie di consumatori ci sono i “flexitariani” e i “reducetariani”

Nella ristorazione i luoghi comini sono tanti, ma di questo ne scriverò più avanti, ora vorrei soffermarmi su un piccolo “dizionario dei clienti comuni”, che ogni giorno si arricchisce di più. Sappiamo di vegetariani, vegani, celiaci modaioli, crudisti, ecc., ma quella che ritengo la new entry più interessante è rappresentata dai “flexitariani”, ovvero persone che adottano una dieta flessibile e sostituiscono il più possibile in maniera graduale le proteine della carne con quelle vegetali; del resto la flessibilità è sempre stata considerata una dote.

Un’altra new entry è quella dei “reducetariani”, ovvero persone che puntano a ridurre in maniera graduale il consumo di carne, uova o latticini, dipende poi da quello che gli passa per la testa... Se qualche lettore sorride, tenga presente che la multinazionale Tyson Food, per dirla con la Boxe, è stata messa a tappeto proprio da questi nuovi clienti, che l’hanno costretta a creare e a mettere sul mercato nuovi prodotti per soddisfare questo tipo di clientela in costante aumento e con buona disponibilità economica.

Forse nulla è cambiato dall’800 ad oggi, o forse aveva ragione mia nonna che parlando del cervello, in napoletano, mi diceva sempre: ‘A capa è ‘na sfoglia ‘e cipolla. Saggezza popolare o luogo comune?

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